Un approfondimento sulle città più inquinate d’Europa. Secondo gli analisti di Ener2Crowd, il caldo estremo, come quello causato dall’anticiclone Caronte, non è un fenomeno passeggero, ma una chiara manifestazione del cambiamento climatico. Le emissioni accumulate in decenni hanno reso le città epicentri di questo fenomeno, nonostante coprano solo il 2% della superficie terrestre.
Non è semplice trovare l’equilibrio tra sovraffollamento turistico e tutela dell’ambiente. A Parigi, in Francia, il Museo del Louvre è rimasto temporaneamente chiuso per quattro ore il 16 giugno 2025 a causa di uno sciopero spontaneo del personale per protestare contro il sovraffollamento, la cronica carenza di personale e il peggioramento delle condizioni di lavoro causate dal sovraffollamento turistico.
Il Consiglio dei Ministri ha recentemente dato il via libera al decreto legge “Terra dei Fuochi”, un provvedimento cruciale che mira a intensificare la lotta contro i crimini ambientali. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo per lo Stato, che intende alzare il livello di attenzione e di intervento in un’area duramente colpita come la Terra dei Fuochi, situata tra le province di Napoli e Caserta.
Lo scorso 30 luglio si è parlato tanto del terremoto in Kamchatka. Il sisma è stato registrato verso le 11:30 ora locale, un terremoto di magnitudo 8,8 ha colpito la costa della penisola russa di Kamchatka, nell’estremo oriente del Paese.
Originatosi a una profondità di circa 20 chilometri, il potente terremoto della scorsa settimana, tra i dieci più forti nella storia registrata e il più grande al mondo dal 2011, ha causato danni agli edifici e feriti nella più grande città vicina, Petropavlosk-Kamchatsky, a soli 119 chilometri dall’epicentro.
Sta diventando virale un post chiaramente satirico, con il quale si parla del presunto sbarco del ragno artropode in Italia. Precisamente in Puglia, con una sorta di allarme per utenti creduloni che ricorda molto quello relativo al ragno vagabondo. Ne abbiamo parlato in passato con un approfondimento doveroso per tutti, evidenziando che ad oggi non ci siano i presupposti per essere preoccupati. Tuttavia, se in quel caso ci si è soffermati su una specie realmente esistente, oggi 3 agosto non posso non evidenziare che siamo al cospetto di una clamorosa bufala. Diventata tale proprio per la propensione nel credere alla storia.
Con l’arrivo della stagione estiva, in molte regioni italiane tra cui indubbiamente la Lombardia si assiste spesso a un incremento significativo della presenza delle zanzare, insetti che, oltre a essere fastidiosi, possono rappresentare un rischio per la salute pubblica. Negli ultimi anni, numerosi studi e dati raccolti indicano una tendenza all’aumento delle popolazioni di zanzare in molte aree della regione, complici i cambiamenti climatici, le piogge frequenti e le temperature più miti durante la stagione fredda.
Difendersi efficacemente dalle zanzare non significa solo installare zanzariere; è fondamentale adottare un approccio integrato e variegato per proteggere la propria abitazione e godersi l’estate senza fastidi.
Il parco auto italiano sta invecchiando rapidamente, con gravi conseguenze per l’ambiente. Nonostante i significativi progressi nel settore automobilistico, come l’introduzione di veicoli elettrici e ibridi, l’età media delle vetture nel nostro Paese supera ormai i 12 anni (dato ACI). Un quarto della flotta circolante ha più di 19 anni e quasi la metà delle auto rientra nelle categorie Euro 0-4, le più inquinanti.
Una recente ricerca condotta dalla University of Technology Sydney e pubblicata sul Journal of Hazardous Materials ha rivelato che i dolcificanti artificiali non solo potrebbero avere un impatto negativo sulla nostra salute, ma stanno diventando anche un preoccupante inquinante ambientale. Lo studio, una revisione dei dati provenienti da 24 Paesi, evidenzia come queste sostanze siano sempre più presenti nelle acque reflue, dove si accumulano e persistono, rappresentando una minaccia per gli ecosistemi.
L’8 luglio, la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo ci ricorda la salute precaria delle nostre acque, un allarme che non possiamo più ignorare. Come sottolinea Chiara Campione, direttrice di Greenpeace Italia, il cambiamento climatico rappresenta la minaccia più pressante per il Mediterraneo. Le mappe di Copernicus mostrano ondate di calore record, con aumenti fino a +5°C, un segnale inequivocabile della gravità della situazione.
Un recente sondaggio Ipsos condotto per l’Ecoforum nazionale sull’economia circolare di Legambiente, Kyoto Club e Nuova Ecologia, rivela che la transizione ecologica è percepita come un elemento chiave e positivo per l’Italia.
La rigenerazione dei suoli contaminati è diventata una delle principali sfide ambientali legate alla riconversione di aree industriali dismesse o degradate. Le attività produttive del passato, spesso condotte in assenza di una normativa ambientale rigorosa, hanno lasciato in eredità terreni compromessi da metalli pesanti, idrocarburi, solventi e altre sostanze pericolose.
Immagina di svegliarti al mattino, accendere la macchina del caffè e sapere che quel gesto – così quotidiano, così tuo – non è solo una coccola personale, ma anche una scelta responsabile per il pianeta. Oggi più che mai, bere caffè significa anche porsi delle domande: da dove arriva? Come viene coltivato? Chi lo produce e in quali condizioni?
La filiera del caffè, tanto affascinante quanto complessa, può avere un impatto significativo sull’ambiente e sulle comunità locali. Per questo, sempre più consumatori cercano tazzine che profumino anche di etica e rispetto. Andiamo alla scoperta di 5 brand che hanno fatto della sostenibilità una priorità concreta: non solo promesse, ma progetti reali, certificazioni trasparenti e innovazione responsabile. Perché scegliere un caffè buono, oggi, vuol dire scegliere anche un mondo migliore.
Un recente studio pubblicato su Global Change Biology ha rivelato un fenomeno preoccupante: gli oceani stanno diventando sempre più scuri. Utilizzando una combinazione innovativa di dati satellitari e modelli informatici, la ricerca ha dimostrato che circa un quinto dell’intera superficie oceanica ha subito un significativo “scurimento” negli ultimi vent’anni.
Potrebbero esserci temperature globali in aumento entro il 2029. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), un’agenzia delle Nazioni Unite, ha lanciato un grave avvertimento: il 2024 è stato un anno record per le temperature globali, ma la situazione è destinata a peggiorare. Secondo il loro ultimo rapporto, elaborato dal Met Office del Regno Unito e basato sulle previsioni di dieci centri di ricerca, c’è un’altissima probabilità che almeno uno dei prossimi cinque anni (2025-2029) superi l’attuale primato di caldo.
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