Ci stiamo letteralmente “mangiando” altri Paesi. Sudafrica, Indonesia, Australia e parte degli Stati sudamericani vengono consumati ogni giorno per dar da mangiare ai Paesi stranieri. E tra questi stranieri la maggior parte sono europei. Lo denuncia oggi la Commissione Europea che ha dimostrato come, dal 1990 al 2008, nei cosiddetti polmoni della Terra sono stati strappati 239 milioni di ettari di foreste, la maggior parte delle quali sfruttate per scopi europei.
Difendere la foresta amazzonica: Greenpeace si allea con gli indigeni Ka’apor
La deforestazione illegale della foresta amazzonica è un problema che va avanti da anni e sembra non aver mai fine. Per la salvaguardia del territorio si compiono spesso diversi passi
Una famiglia in crisi normalmente cerca di tirare a campare vendendo i propri gioielli e possedimenti. Uno Stato può fare qualcosa di simile: vendere ciò che ha di più caro, la terra. Accade in Ecuador, uno dei Paesi più poveri del pianeta dove il principale mercato è quello della droga, in cui per cercare di sbarcare il lunario il Governo ha deciso di mettere all’asta le proprie foreste. Legname, materie prime ma soprattutto petrolio. Sono questi i bonus aggiuntivi che gli ecuadoriani vorrebbero monetizzare.
La Cina ogni anno consuma 20 milioni di alberi solo per mangiare. Non per la legna per i forni o per altri usi fondamentali, ma per delle stupide bacchette usa e getta. Si tratta di tradizione, è vero, ma al giorno d’oggi in cui stiamo distruggendo il pianeta anche i cinesi stessi si stanno rendendo conto che si tratta di una pratica inutile. Per questo un parlamentare cinese, Bo Guangxin, ha proposto di istituire una legge che vieti la produzione di bacchette di legno.
Ricordate la notizia di un paio di anni fa secondo la quale il Governo britanico decise di
Da decenni l’Amazzonia ha come principale nemico l’uomo. I disboscatori senza scrupoli la stanno decimando ogni anno, ma stavolta a darle il colpo di grazia potrebbero non essere gli umani, ma le conseguenze delle loro azioni. Secondo l’agenzia spaziale Nasa la foresta amazzonica ha cominciato a manifestare i primi segni di degrado dovuti ai cambiamenti climatici.
In Italia si dice che ogni volta che piove muore qualcuno. Ed in effetti, seppur forse troppo esagerato, questo detto va molto vicino alla realtà. In particolare in questi anni in cui la deforestazione e le altre violenze che stiamo effettuando sulla natura stanno aumentando, stiamo notando anche fenomeni evidenti e catastrofici che si ripetono sempre più spesso come le alluvioni o le frane. Un recente studio americano ha calcolato che la deforestazione che stiamo effettuando nei Paesi Occidentali, quindi in casa nostra, può addirittura arrivare a far raddoppiare questi eventi naturali.
Corruzione, falsificazione e politica compiacente. La Liberia sta cadendo a pezzi, e la fotografia è quel buco lasciato lì dove fino a qualche anno fa c’erano delle foreste ed ora c’è una distesa di nulla. E’ questa la situazione di uno dei polmoni dell’Africa, dilaniato per anni dalla guerra civile e che ora rimane nelle mani avide delle multinazionali del legno che, è proprio il caso di dirlo, la spolpano, per poi lasciare ai liberiani soltanto le briciole.
Una prima stima della perdita di foreste nell’Amazzonia nel periodo agosto 2011-agosto 2012 ha fatto registrare un -23%. Nonostante le politiche di conservazione e la lotta al taglio abusivo delle foreste, più di un quinto della restante foresta Amazzonica è stato perso nell’ultimo anno. I dati, ancora provvisori, provengono dalle fotografie satellitari all’interno del progetto dello Stato brasiliano per la conservazione di uno dei polmoni del pianeta.