inquinamento marino velocità navi

Inquinamento marino? Basta ridurre la velocità delle navi

inquinamento marino velocità naviL’ideale sarebbe utilizzare biocombustibili o eliminare i viaggi inutili, ma siccome si sa che questa tecnologia è ancora in fase di sperimentazione, e cancellare alcuni viaggi è pressoché impossibile, per i prossimi anni dovremo continuare a sorbirci navi giganti sospinte da carburanti inquinanti. Il problema è che gli oceani non ne possono più. Le sostanze chimiche che rilasciano queste grandi navi sono in costante aumento, e per questo urge una soluzione. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente un’idea potrebbe essere ridurre la velocità delle navi.

Ilva e bonifiche, per il ministero dell’ambiente nessuna inadempienza

L’Ilva e le bonifiche che l’impianto siderurgico di Taranto deve effettuare per ottemperare alle prescrizioni Aia sono sempre al centro dei riflettori. Pochi giorni fa sono state rese note le accuse dell’Arpa secondo cui l’Ilva non starebbe rispettando i patti, ora arriva la risposta del ministero dell’ambiente: nessuna inadempienza.

inquinamento prezzo carbonio usa

L’inquinamento ha un prezzo, proposte le tariffe sul carbonio in USA

inquinamento prezzo carbonio usaQuesta volta una delle promesse fatte in campagna elettorale sull’ambiente è stata mantenuta. L’amministrazione Obama ha avviato l’iter per realizzare una sorta di “prezziario” per quanto riguarda le emissioni di carbonio prodotte negli Stati Uniti. Lo ha rivelato con un tweet il senatore Henry A. Waxman, uno dei proponenti, prima ancora che la legge diventasse pubblica. Si tratta di una svolta storica per l’ambientalismo in quanto, una volta per tutte, si stabilisce che chi inquina paga.

Roma blocco traffico domeniche ecologiche

Roma blocco traffico, il flop delle domeniche ecologiche

Roma blocco traffico domeniche ecologicheAnche quest’anno torna nella Capitale il consueto appuntamento con le domeniche ecologiche: occasioni per abbassare sensibilmente i livelli di smog e di PM10 nell’aria dovuti al traffico urbano e di godersi la città e i monumenti a piedi, in bicicletta, con i pattini o…a cavallo.

marea nera obama risarcimento bp

Marea nera, Obama chiede 16 miliardi di risarcimento alla BP

marea nera obama risarcimento bpIl 20 aprile 2010 nel Golfo del Messico c’è stato il più grande disastro ambientale della storia. Oggi il presidente Obama ha chiesto ai responsabili del disatro il più grande risarcimento mai visto: 16 miliardi di dollari. L’azienda malcapitata è la BP, divenuta da allora il simbolo delle multinazionali che ammazzano il pianeta, la quale continua ancora oggi, quasi tre anni dopo, a professarsi innocente.

cina villaggi del cancro

Cina, denunciati 400 “villaggi del cancro”

cina villaggi del cancroIl concetto che si è insinuato da circa un decennio a questa parte in Cina è quello della “crescita a tutti i costi”. Questa follia prevede che per far registrate tassi di PIL sempre più alti ogni anno che passa, si può essere disponibili a pagare qualsiasi prezzo, anche avvelenare l’acqua, espropriare terreni agricoli e ridurre l’aria ad un concentrato di smog. Tutto questo ha portato il Paese ad essere il più inquinato del mondo, ma in alcune zone la situazione è davvero spaventosa. Il livello di distruzione ha raggiunto proporzioni tali da aver fatto ribattezzare alcune aree “villaggi del cancro”.

cina 23 mila euro bagno fiume inquinato

Cina, offerti 23 mila euro per fare il bagno nel fiume inquinato

cina 23 mila euro bagno fiume inquinatoUn fiume rosso sangue. Può sembrare il titolo di un film horror, ma purtroppo è la dura realtà che stanno vivendo i cinesi in questi anni. I livelli di inquinamento sono arrivati ad essere talmente insopportabili che, come detto anche su queste pagine, persino i giornali controllati dal regime hanno cominciato a lamentarsi. L’attenzione del mondo si è soffermata sull’inquinamento atmosferico, ma a fare paura ora c’è anche quello idrico. Le aziende producono in quantità stratosferiche materiali tossici che poi vengono sversati nei fiumi, e così il risultato è quello del Jian, uno dei tanti corsi d’acqua ormai avvelenati.

russia ambiente petrolio

Russia senza vergogna, usa l’ambiente per ottenere petrolio

russia ambiente petrolioPensavamo (o almeno speravamo) di averle viste tutte, ma evidentemente la brama di ricchezza è in grado di continuare a raschiare il barile della coscienza umana. L’ultima vergogna arriva da un Paese che mai ha brillato per l’ambientalismo, ma stavolta fa di più: utilizza la bandiera dell’ecologia per far soldi. Stiamo parlando della Russia, la nazione più grande del mondo che ha fatto domanda formale all’Autorità Internazionale per i Fondali Marini in cui ha chiesto l’annessione di una vasta area del Mar Glaciale Artico che fino a questo momento era considerata acque internazionali.

fracking germania si oppone

Fracking, la Germania si oppone

fracking germania si opponeMentre in America il fracking sembra essere l’ultima moda per procurarsi l’energia, in Europa si tira il freno a mano. Già la Gran Bretagna aveva prima autorizzato e poi subito dopo bloccato le aziende che volevano importare questa pratica. Oggi lo fa pure la Germania per bocca del suo Ministro dell’Ambiente Peter Altmeier che ha detto, seppur usando alcuni giri di parole, che si opporrà alle aziende che vogliono praticare il fracking sul suolo tedesco.

trivellazioni petrolifere canada incidente

Trivellazioni petrolifere, il Canada non è pronto in caso di incidente

trivellazioni petrolifere canada incidenteTorniamo ad occuparci di uno dei più grossi rischi che l’ambiente sta correndo in questi mesi, e chissà per quanto ancora: le trivellazioni vicino al Polo Nord. Più precisamente questa volta ci occupiamo del Canada, nazione che ha la sovranità nella maggior parte delle acque entro le quali avvengono queste operazioni. Il pericolo di incidente è altissimo, viene dato praticamente per scontato sia dalle autorità che dagli stessi addetti ai lavori, ma oggi si scopre un altarino inquietante: in caso di sversamenti il Canada non sa che fare.

Inquinamento in Cina, lo smog di Pechino invade il Giappone

Lo smog di Pechino invade il Giappone: la nube di pericolose polveri sottili che dai primi giorni del 2013 avvolge la capitale cinese arriva a intossicare anche i cittadini nipponici, che, inutile dirlo, ne sono tutt’altro che felici. L’inquinamento in Cina è al centro dell’attenzione del mondo da più di un mese: quando arriverà qualche provvedimento?