Marea nera Porto Torres avanza, Ministero Ambiente riferirà mercoledì alle Camere

La marea nera di Porto Torres si estende, ora minaccia la Maddalena. E arriva persino in Parlamento, con un ritardo ingiustificato. Si apprende in queste ore che mercoledì prossimo, alle ore 15, il Ministro dell’Ambiente, l’onorevole Stefania Prestigiacomo, riferirà alle Camere sul disastro ambientale occorso l’11 gennaio e passato quasi in sordina sui canali ufficiali dell’informazione.

Eppure la situazione non era da sottovalutare, la Provincia di Sassari e i Comuni coinvolti lo avevano intuito sin dai primi giorni invocando, già dalla scorsa settimana, lo stato di emergenza, dopo essersi resi conto che c’era bisogno di aiuti massicci per liberarsi del catrame, valutare i danni a breve, medio e lungo termine, e salvare l’ambiente e la stagione turistica. E anche per evitare che ricapiti, con misure che fermino, riducano o perlomeno rendano più sicuro il traffico di navi cisterna nelle acque che lambiscono un patrimonio turistico-naturale dal valore inestimabile quale è quello sardo.

Scuole più inquinate delle strade, nuove linee guida del Ministero della Salute

Tra i posti più inquinati del pianeta purtroppo non ci sono solo aree insalubri per antonomasia come strade e fabbriche, ma anche le scuole. Di questo aspetto inquietante ci eravamo già occupati in passato, quando abbiamo pubblicato uno studio europeo che dimostrava come il livello di PM10 e CO2 nelle aule superava nella gran parte dei casi gli standard considerati sicuri.

Ora le istituzioni hanno deciso di reagire e così il Ministero della Salute ha redatto un documento denominato “Linee di indirizzo per la prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor per allergie ed asma” in cui Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane si impegnano ad applicare una serie di normative per ridurre l’inquinamento indoor nelle aule scolastiche.

Mercurio, il ruolo del ghiaccio marino nel frenare l’inquinamento

Un team di ricerca franco-americano, in un recente studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Nature Geoscience, ha evidenziato il ruolo chiave che svolgono i ghiacci nel ciclo del mercurio nell’Artico.
Bloccando la luce del sole, le distese di ghiaccio marino influenzerebbero la ripartizione e il trasferimento in atmosfera di forme tossiche di mercurio presenti nelle acque di superficie del Mar Glaciale Artico.

Questi risultati suggeriscono che il clima gioca un ruolo chiave nel ciclo del mercurio, e che le emissioni di mercurio in atmosfera potrebbero  essere accentuate dallo scioglimento del ghiaccio marino artico.

Moda ecologica: arriva l’abito che assorbe l’inquinamento

Gli abiti una volta servivano soltanto per coprirsi, mentre oggi servono per stupire, per avere successo, per fare colpo e, a breve, anche per ripulire l’aria. Una collaborazione tra l’Università di Sheffield, il London College of Fashion e l’Università di Ulster, ha prodotto un abito da sera in grado di assorbire l’inquinamento ambientale.

Si chiama “Herself” (se stessa), prodotto da Catalytic Clothing, è composto da tessuti in grado di migliorare la qualità dell’aria nell’ambiente domestico, e secondo quanto descrivono i produttori che sperano di venderne a migliaia, probabilmente è il primo vestito che purifica l’aria del mondo. Al momento questo in foto è ancora il primo prototipo a livello sperimentale. Secondo i progettisti, è stato progettato per illustrare che i tessuti sono in grado di eliminare gli inquinanti in modo da poter “respirare meglio”.

Smog, torna il blocco domenicale a Milano

Milano continua a sforare il livello limite di polveri sottili. Siamo già al nono giorno consecutivo sopra la soglia dei 50 microgrammi al metrocubo. E il Comune corre ai ripari con un’ordinanza antismog predisposta dal sindaco Letizia Moratti che prevede lo stop alla circolazione di tutti i mezzi più inquinanti nonché il blocco per tutti la domenica successiva al dodicesimo giorno di sforamento.

Già da martedì, se il Pm10 resterà così alto, si partirà con il piano anti-inquinamento che non prevede soltanto le domeniche senza traffico ma anche altre misure altrettanto incisive: ad esempio, se le giornate con il bollino rosso supereranno quota 18, anche i veicoli che entrano in centro pagando il ticket resteranno fuori. Inoltre, nelle abitazioni la temperatura andrà abbassata a 19 gradi per un massimo di tredici ore al giorno di funzionamento delle caldaie.

Quirra, Procura blocca i bombardamenti: si indaga per omicidio plurimo

Dopo avervi aggiornato in questi ultimi giorni sull’emergenza inquinamento che ha colpito Porto Torres in seguito allo sversamento di olio combustibile dagli impianti E.On, restiamo in Sardegna per seguire gli sviluppi di un’altra triste vicenda di contaminazione ambientale che ha risvolti pesanti sulla salute pubblica dei cittadini sardi: quella che riguarda il poligono di Quirra.

Due settimane fa avevamo sentito in merito Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’Intervento Giuridico e di Amici della Terra, che ci aveva aggiornati sulle ultime analisi compiute dalla Asl nell’area delle esercitazioni e su quella che può essere definita una sindrome di Quirra provocata dai contaminanti rilasciati dalle armi utilizzate: aumento di leucemie e linfomi tra i pastori, malformazioni, aborti. Dati confermati da esperti in nanopatologie che da anni studiano il fenomeno, come la dottoressa Antonietta Morena Gatti.
Notizia di queste ultime ore è che il procuratore Domenico Fiordalisi ha ordinato l’interruzione dei bombardamenti a tempo indeterminato. Il sequestro di otto bersagli è avvenuto giovedì, a cura della sezione omicidi della Mobile di Nuoro.

Marea nera Porto Torres, Provincia di Sassari chiede lo stato di calamità naturale

Ancora sul disastro ambientale di Porto Torres. A distanza di una settimana dallo sversamento di migliaia di tonnellate di olio combustibile nel Golfo dell’Asinara, provocato dall’E.On, e all’indomani di un nuovo incidente sempre nell’area del porto industriale, per Alessandra Giudici, presidente della Provincia di Sassari, non c’è più tempo di fermarsi a meditare, bisogna correre ai ripari e certamente non è più il caso di minimizzare, come si è cercato di fare in un primo momento, anche spegnendo i riflettori sulla marea nera sarda:

Il disastro prodotto dalla fuoriuscita di olio combustibile nell’impianto portuale di E.On ha assunto proporzioni devastanti, chiediamo al presidente del Consiglio dei Ministri di riconoscere lo stato di calamità naturale.

Smog, nuove regole in Toscana

Torniamo a parlare di inquinamento, salute pubblica e ruolo delle istituzioni. Siamo in Toscana, dove la nuova rete della qualità dell’aria può contare su 32 centraline, la cui collocazione è stata ridisegnata dalla Regione, insieme all’Arpat e alle Province, alla luce delle nuove regole antismog approvate dalla giunta regionale, giunta che proprio ieri ha deliberato l’adeguamento alla direttiva europea del 2008, recepita, ahinoi con ritardo, a livello nazionale soltanto nel 2010.

Sulle modalità di calcolo del PM10 sostanzialmente a cambiare sono i criteri basati sulla localizzazione delle centraline di rilevamento. Infatti, il superamento del limite di polveri sottili, non sarà considerato significativo qualora registrato dalle stazioni in strade altamente trafficate, bensì se avviene nei siti di fondo urbano, ovvero quelli in cui si può calcolare la reale esposizione media della popolazione allo smog.

Amianto, nuovo censimento in Emilia Romagna

La Regione Emilia Romagna ha inviato al Ministero dell’Ambiente il nuovo censimento degli edifici con amianto presenti sul territorio regionale e che necessitano di bonifica.
L’aggiornamento della lista, effettuato il 23 dicembre scorso, arriva dopo solo sette mesi dal censimento precedente. Solitamente si aspetta un anno prima di replicare la mappatura ma la maggiore attenzione della Regione alla tutela della salute pubblica ha abbreviato i tempi.

Dato positivo che emerge dal censimento è la scomparsa dalla lista dei tredici edifici con materiale estremamente pericoloso, ovvero i siti afferenti alla classe di rischio 1. Gli immobili a rischio per i cittadini sono però aumentati, passando dai 757 di maggio 2010 ai 771 di oggi.

Polveri sottili, a Torchiarolo Comune vieta di accendere stufe a legna e caminetti

Nel comune di Torchiarolo, in provincia di Brindisi, il monitoraggio del PM10 effettuato dall’ARPA Puglia, ha registrato il superamento dei valori soglia di polveri sottili per più giorni all’anno. Pensate che nei primi dieci giorni del 2011, i superamenti sono stati già otto, tantissimi se si considera che in un anno la normativa ne permette in tutto trentacinque.

Lo sforamento, non a caso, ha inizio in concomitanza con l’arrivo della stagione invernale e termina a primavera. A correre ai ripari per tutelare la salute pubblica ci pensa un’ordinanza a dir poco restrittiva del Comune, giunta il 13 gennaio scorso: i cittadini non potranno più accendere stufe e caminetti. Il divieto resterà in vigore fino al 31 gennaio prossimo.

Gli uomini inquinano più delle donne

Chi inquina di più: gli uomini o le donne? Potrebbe sembrare una domanda inutile, visto che alla fine sempre viene prodotto dell’inquinamento di origine umana che, maschile o femminile, fa ugualmente danni all’ambiente. In ogni caso un’agenzia di ricerca svedese se l’è chiesto, ed i risultati sono piuttosto curiosi.

Il motivo per cui è stata fatta questa ricerca è che, secondo gli studiosi, queste differenze dovrebbero essere prese maggiormente in considerazione nelle politiche ambientali che mirano a modificare le abitudini di consumo della società. Ad effettuare lo studio sono state Riitta Räty e Annika Carlsson-Kanyama della Swedish Defence Research Agency (FOI) di Stoccolma (Svezia). Questo lavoro, pubblicato su Energy Policy, mette a confronto il consumo di energia degli uomini e delle donne in quattro Paesi europei: Svezia, Norvegia, Germania e Grecia.