Qualche giorno fa avevamo spiegato come in molte parti del mondo questi ultimi mesi hanno fatto registrare la più forte siccità che si ricordi a memoria d’uomo. Purtroppo i dati scientifici disponibili ora rendono manifesto come la situazione sia molto più grave. Altro che memoria d’uomo, la siccità che ha colpito il Nord America dal 2000 al 2004 è stata la più forte degli ultimi 800 anni, e quella che stiamo vivendo oggi non è altro che la sua prosecuzione.
Pericoli
Marea nera, il costo del disastro sale ad 38 miliardi di dollari
Ottocentoquarantasette milioni di dollari. Seicentottantanove milioni di euro. Numeri difficili da scrivere ma molto pesanti, specialmente se a pagarli è un’azienda soltanto. E’ quanto ha stanziato la BP soltanto negli ultimi 3 mesi stando alla stima del danno della marea nera all’ambiente e alle popolazioni locali, arrivata a questa cifra, in seguito all’esplosione e alla fuoriuscita di petrolio derivante dall’incidente sulla piattaforma Deepwater Horizon di due anni fa nel Golfo del Messico.
Ondate di caldo, colpa del riscaldamento globale
Le persone che seguono attentamente gli sviluppi sulle questioni ambientali lo sapevano da tempo, ma adesso è ufficiale ed anche chi non si interessa normalmente a questi argomenti ora lo saprà: le ondate di caldo record che si stanno registrando in questi mesi sono colpa del riscaldamento globale. Ne sono certi al NASA Goddard Institute for Space Studies di New York, dove hanno dimostrato che la siccità ed il caldo record che si stanno verificando in questi mesi nel Texas sono collegati a quel fenomeno.
Giugno e luglio 2012 bimestre più caldo degli ultimi 2 secoli
L’Isac-Cnr ratifica le temperature record: giugno e luglio 2012 compongono il bimestre più caldo degli ultimi due secoli eccezion fatta per un bimestre del 2003. L’aumento delle temperature globali e quindi anche italiane è sotto gli occhi di tutti. A confermare la straordinarietà del caldo degli ultimi mesi le rilevazioni della Banca dati “Serie storiche italiane ultrasecolari di parametri meteorologici” dell’Isac-Cnr (Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche), che si fanno testimoni anche della costanza delle anomalie positive nelle temperature degli ultimi anni.
Siccità in più della metà degli USA, ma per gli americani non c’entra il riscaldamento globale
Un incredibile sondaggio mostra ancora una volta quanto gli americani siano capaci di nascondere la testa sotto la sabbia. Come dimostrato anche in precedenti post, questo è uno degli anni con la siccità più elevata della storia. Tra i Paesi più colpiti c’è sicuramente gli Stati Uniti che non vivevano un periodo così secco da più di 60 anni. Secondo gli ultimi dati provenienti dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti 35 Stati su 50, il 64% del territorio nazionale, è in emergenza siccità.
Riscaldamento globale, anche i negazionisti fanno un passo indietro
Giusto qualche giorno fa vi abbiamo parlato di quella incredibile scoperta, effettuata dagli scienziati dell’Università di Berkley, che avevano calcolato come la “mano” dell’uomo fosse innegabilmente la prima causa dell’innalzamento delle temperature globali, mettendo a confronto gli ultimi 50 anni di storia umana con i 250 anni calcolabili con precisione dagli strumenti moderni. Oggi arriva la notizia di un docente della stessa università che, dopo anni di negazionismo, ha analizzato i dati dei colleghi e si è dovuto ricredere.
Riscaldamento globale, il Polo Sud diventerà una foresta?
Una ricerca neozelandese ha messo in mostra oggi, di fronte agli occhi del mondo, come sarà il nostro pianeta di qui a qualche anno, se le emissioni di anidride carbonica dovessero continuare al ritmo attuale. L’aspetto più clamoroso riguarda una recente scoperta: milioni di anni fa l’Antartide assomigliava alle foreste presenti oggi nel Queensland, nella parte settentrionale dell’Australia.
Raddoppiata la CO2 assorbita da oceani e foreste negli ultimi 50 anni
Raddoppiata nel corso degli ultimi 50 anni la quantità di CO2 nell’atmosfera assorbita dagli oceani e dalle foreste, questo quanto rilevato da uno studio degli scienziati dell’Università del Colorado con sede a Boulder. Ma gli scienziati avvertono: tale incremento nelle quantità di assorbimento della CO2 da parte dei serbatoi naturali “non continuerà all’infinito”.
Riscaldamento globale, le misurazioni degli ultimi 150 anni dimostrano che è colpa dell’uomo
Nel dibattito che vede da una parte coloro i quali negano che la colpa del riscaldamento globale sia da attribuire all’uomo e quelli che invece affermano il contrario, oggi arriva un nuovo dato direttamente dall’Università di Berkley. Gli studiosi americani non solo hanno notato come negli ultimi 150 anni, da quando più o meno si stima sia iniziata la Rivoluzione Industriale, le temperature siano aumentate notevolmente, ma che quando sono capitati fenomeni naturali come le eruzioni vulcaniche, di solito indicati come i veri responsabili del riscaldamento globale, l’effetto in realtà sia stato inverso.
Inquinamento in Italia cresce nel 2011
Zone a traffico limitato e prezzi della benzina alle stelle non hanno fermato gli italiani che nel 2011 hanno fatto registrare un incremento nell’utilizzo dell’auto e, di conseguenza, anche quello dell’inquinamento. Questa è però soltanto una delle cause che hanno portato lo scorso anno all’incremento del pm10 nelle città italiane. Lo studio, realizzato dall’Istat, ha infatti registrato il superamento medio dei limiti del particolato nelle principali città italiane di 54,4 giorni, numeri migliori rispetto a due anni fa (68,9) ma molto peggiori rispetto all’anno precedente (44,6). Ricordiamo che il livello consentito dall’Europa è 35 giorni.
Istat, la qualità dell’aria in Italia peggiora soprattutto al Nord
Peggiora la qualità dell’aria in Italia, soprattutto al Nord, questo quanto risulta dal nuovo rapporto annuale “Dati ambientali nelle città” dell’Istat. Solo il 17,4% dei capoluoghi del Nord Italia, nel 2011, non ha superato la soglia delle 35 giornate annuali con Pm10 superiore alla norma.
APP, ancora accuse di deforestazione dalle associazioni
L’APP, o Asian Pulp & Paper, sta tentando in tutti i modi da anni di ripulire la propria fama di distruttore di foreste, avviando una serie di politiche ambientali più o meno riuscite. Ora, dopo anni di tentativi, è il momento di trarre le somme, e secondo le associazioni ambientaliste dei Paesi in cui l’APP agisce, sembra che il risultato non sia positivo.
Riscaldamento globale, trovato plancton tropicale nell’Artico
Del plancton tropicale è stato rinvenuto nell’Artico da un team internazionale di studiosi. La ricerca collegata alla raccolta dei campioni effettuata nel 2010, è stata di recente pubblicata sul British Journal of Micropalaeontology e mette in relazione il ritrovamento di protozoi tropicali e subtropicali in tali zone con il riscaldamento globale.
Innalzamento dei mari, quali città a rischio? Venezia lo è già
Abbiamo parlato spesso di innalzamento del livello dei mari, e con esso anche della possibilità che diverse città possano rischiare di rimanere sotto il livello dell’acqua. Certo, si tratta di scenari apocalittici, ma forse non troppo lontani dalla realtà. Dopotutto accade anche oggi che alcune città, come Venezia, quando c’è l’acqua alta si ritrovino sotto anche di mezzo metro, obbligando la popolazione a spostarsi per le strade come si guada uno stagno. Ma se i ghiacci dovessero sciogliersi più di così dove si andrebbe a finire?