Smog città italiane, per l’OMS toglie 9 mesi di vita

L’inquinamento italiano è tra i primi al mondo, tanto da riuscire a toglierci giorni di vita. Ne è convinta l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, oltre ad inserire l’Italia al primo posto tra i Paesi più inquinanti d’Europa grazie alle 13 città con più emissioni tra le prime 30 d’Europa, ha calcolato che l’inquinamento nel nostro Paese è talmente elevato da togliere ben 9 mesi di vita ai cittadini.

Morti premature e malattie croniche sono causate dall’aria irrespirabile, che Angelo Bonelli dei Verdi paragona all’immondizia di Napoli tradotta nell’aria anziché per le strade. Torino, Brescia e Milano sono le tre città che destano maggiore preoccupazione, dato che sono le prime di 7 città che sono riuscite già a superare il limite di 35 giorni di sforamento nella misurazione delle polveri sottili ammessi dall’Europa, e sono sicuramente tra quelle per cui non si vede una soluzione al problema. Esse sono rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto nella classifica europea delle città più inquinate, “battute” solo dalla bulgara Plovdiv.

Marea nera, 10 mesi dopo la situazione non è cambiata molto

Stiamo quasi per “festeggiare” (si fa per dire) il primo anniversario della tragica esplosione dell’impianto petrolifero di BP Deepwater Horizon, uno dei più grandi disastri ambientali della storia del mondo. Ad oggi la tragedia è ancora una realtà in quell’area, anche se non se ne parla più. Proprio ieri mattina sono arrivati dei resoconti per fare il punto della situazione a distanza di ben 10 mesi da quando la crisi è iniziata, e l’aspetto più inquietante è che nuovo petrolio continua ad arrivare sulle rive di tutto il Golfo.

E’ una prova ulteriore che, anche se la maggior parte delle telecamere hanno lasciato l’area, la tragedia continua ad essere presente per la popolazione. L’ecosistema della regione e la salute di coloro che vivono lì vicino sono ancora in pericolo.

Inquinamento atmosferico provoca infarto quanto alcol e caffè

L’abuso di alcol, caffè ed il troppo sport sono fattori di rischio noti per l’infarto, cause scatenanti problemi cardiovascolari che creano le condizioni per l’insorgenza di attacchi di cuore. Dei primi due, in particolare, si parla molto spesso nelle campagne di prevenzione e sensibilizzazione della popolazione sulla salute pubblica. Si parla poco, invece, di un fattore di rischio ambientale presente nelle nostre città che ultimamente, grazie alle polemiche sul superamento dei limiti di polveri sottili nelle metropoli italiane, sta emergendo con prepotenza e finalmente sta avendo l’attenzione che merita: l’inquinamento atmosferico.

Che provocasse un aggravarsi dei sintomi di asma, allergie, con rischi enormi per lo sviluppo dei polmoni dei bambini, aumento di eczema e rinite allergica, incremento delle patologie respiratorie se ne era già discusso e accertato in precedenti studi. La ricerca aveva inoltre da tempo appurato che vivere vicino ad arterie stradali esponesse ad un rischio maggiore di subire un ictus o un infarto. Oggi scopriamo, e non ne siamo affatto sorpresi a dire il vero, che l’inquinamento atmosferico provocherebbe lo stesso numero di infarti dell’alcol, del caffè e del troppo sport.

Quanta CO2 produci? Te lo dice un’applicazione online

Finalmente saremo in grado di scoprire quanta CO2 emettiamo con le nostre attività. La General Electric ha appena pubblicato un sito internet che calcola le emissioni di ogni singola attività umana. L’obiettivo, oltre che creare curiosità, è evidentemente quello di far rendere conto ad ognuno di noi quanto inquiniamo, e magari farci correggere le cattive abitudini.

Il sito di Kataweb ha tradotto in italiano le attività più comuni, mentre su quello originale si va maggiormente nel dettaglio. In entrambi i casi però è facile intuire il tasso di inquinamento di ognuno di noi. Ad esempio se decidete di vedere un bel film, sarebbe preferibile guardarlo in tv, dato che un’ora davanti ad un televisore da 15 pollici produce 34 grammi di CO2, contro i 63 di un monitor per pc. Se poi avete un giardino, sapete quanto risparmiereste ad autoprodurvi della frutta?

Smog, conseguenze dell’inquinamento indoor nelle scuole di Milano

Nelle ultime settimane Milano è stata al centro delle polemiche per l’inquinamento atmosferico da polveri sottili, con un inizio dell’anno a dir poco nero che ha visto il capoluogo lombardo esaurire a dir poco troppo presto il bonus di 35 giorni di superamento dei livelli consentito dalla normativa UE in materia.

Il magazine del Corriere della Sera, Sette, ha indagato su un altro tipo di inquinamento, quello indooor, spesso sottovalutato ma non certo meno rischioso per la salute pubblica. Lo ha fatto prendendo in esame luoghi che dovrebbero essere sicuri e a norma per quanto riguarda i rischi ambientali: gli edifici in cui i bambini e  i ragazzi studiano e crescono, le scuole.

Benzoapirene, Puglia approva limiti alle emissioni

Il Consiglio regionale della Puglia, con voto unanime da parte di maggioranza ed opposizione, ieri 22 febbraio, ha detto sì alla legge che limita le emissioni di benzoapirene, nocive per la salute pubblica, ad un nanogrammo al metrocubo.
Profonda soddisfazione è stata espressa dal presidente Nichi Vendola che ci ha tenuto a sottolineare come ieri sia stata scritta una bella pagina per la Regione, dimostrando che i veleni non sono un dato fatale ma possono essere combattuti.

Spiega Donato Pentassuglia, presidente della quinta commissione, ambiente e territorio, che i valori norma dovranno essere raggiunti nel più breve tempo possibile proprio per arginare le conseguenze sui cittadini ed alla luce dei principi di cautela contemplati nell’articolo 191 del trattato di Lisbona.

Fertilizzanti e plastica minacciano il Pianeta

Fertilizzanti e plastica minacciano gli oceani, mettendo a rischio la catena alimentare e la salute del Pianeta. Si tratta di due dei maggiori pericoli di cui l’umanità dovrà occuparsi, cercando di limitarne l’impatto e di scovare soluzioni valide per arginarne le conseguenze. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Agenzia ONU per l’Ambiente, UNEP Year Book 2011: Emerging Issues in our Global Environment, un’analisi che ha portato alla luce l’annoso problema dell’inquinamento da fosforo e da plastica negli oceani.

Il fosforo è usato nella produzione di fertilizzanti, utilizzati in misura massiccia per garantire una produzione agricola atta a soddisfare le esigenze nutrizionali di una popolazione mondiale in costante crescita. Negli ultimi 50 anni le concentrazioni di fosforo nelle acque sono cresciute di almeno il 75 per cento.

Alce americano, un altro animale che rischia l’estinzione per il riscaldamento globale

Ogni tanto spunta il nome di un animale che, vuoi per la caccia, la pesca eccessiva, la deforestazione o il cambiamento climatico, rischia di sparire per sempre. Notizie brutte che non vorremmo mai darvi, ma che purtroppo balzano agli onori della cronaca di continuo. Oggi è la volta di uno dei simboli degli Stati Uniti: l’alce americano.  Questo bellissimo mammifero vive nel Nord del Minnesota ed in pochissime altre zone fredde degli States, mentre altri esemplari “cugini” Alces alces vivono in Russia. Tutti sono legati da un problema comune: il loro numero è in calo da anni.

Per molto tempo si è creduto che questa riduzione degli esemplari fosse ascrivibile esclusivamente al bracconaggio o all’azione dei lupi, ma ora è stata notata una evidente correlazione, sul lungo termine, tra il crollo della popolazione delle alci americane ed il cambiamento climatico.

Genova è la città più sostenibile d’Italia

In questi giorni in cui si è parlato di Genova e della Liguria quasi esclusivamente per il Festival di Sanremo, ci sarebbe piaciuto che venisse citato un altro primato cittadino che dovrebbe costituire un vanto, specialmente per l’amministrazione comunale. La città genovese infatti è stata la prima in Italia ad ottenere il Certificato d’azione europeo per l’energia sostenibile.

Si tratta di un riconoscimento, arrivato in seguito al “patto dei sindaci”, firmato nel 2008, in cui sostanzialmente i primi cittadini dei Comuni di tutta Europa si impegnavano ad attuare il famoso obiettivo del 20-20-20 autonomamente, anche se il proprio Governo nazionale avesse deciso di non aderirvi. Questo significa voler ridurre del 20% le proprie emissioni di gas ad effetto serra, aumentare del 20% il risparmio energetico ed aumentare del 20% l’energia proveniente dalle fonti rinnovabili.

Smog Milano: Comune sospende Aria Pulita

A partire da lunedì prossimo, 21 febbraio 2011, a Milano le norme di accesso alla Cerchia dei Bastioni torneranno ad essere quelle abituali. A darne notizia è stato Riccardo De Corato, Assessore alla mobilità nonché Vice Sindaco del Comune di Milano, a seguito della sospensione del provvedimento “Aria Pulita” che ha fatto scattare tutta una serie di misure antismog più stringenti.

La decisione scaturisce dai dati Arpa di ieri, venerdì 18 febbraio 2011, che hanno rilevato valori di PM10 al di sotto della soglia critica 50 mg/mc; la sospensione di “Aria Pulita”, così come prevede il provvedimento, è scattata in virtù del fatto che i livelli del PM10, per tre giorni consecutivi, si sono attestati al di sotto del livello di guardia.

Inquinamento, è boom di allergie a Milano e Palermo

Muffe, fumo domestico, smog, questi i principali fattori di rischio ambientali additati dagli esperti come causa del boom di allergie che si registra nelle grandi città. A Palermo il dato raccolto dalle ultime rilevazioni finanziate dall’ARPA Sicilia è a dir poco preoccupante: un ragazzo su quattro soffre di rinite allergica e congiuntivite, un terzo lamenta allergie.

Stando a quanto riportato dall’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Palermo (Ibim-Cnr), ai fattori ambientali si deve fino al 41% delle patologie respiratorie. L’analisi è stata effettuata  su un campione di 2.150 studenti palermitani di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, e pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica Pediatric Allergy and Immunology.

Greenpeace, salviamo il Santuario dei Cetacei dal rigassificatore offshore

Il Santuario dei Cetacei viene di nuovo messo in pericolo dall’uomo. Questa volta a mettere a repentaglio la vita di delfini e balene è un progetto di cui pochissimo si è parlato, ma che certo non è sfuggito a Greenpeace.

Si tratta della realizzazione di un rigassificatore offshore davanti la costa tra Pisa e Livorno, dove non solo si trova il Santuario dei Cetacei, ma anche le Secche della Meloria, da poco Area Marina Protetta. Il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera alla realizzazione dell’impianto e ad ulteriori modifiche che potrebbero comportare altri danni ambientali.

Smog a Brindisi, al via il progetto cattura e stoccaggio C02

Si è da poco concluso il meeting dedicato al progetto europeo Carbon capture and Storage dedicato all’inquinamento atmosferico e allo smog della città di Brindisi. Nella sede dell’ENEL della città pugliese, la Federico II, si è parlato di come abbattere i livelli di PM10 e di catturare e stoccare l’anidride carbonica con il progetto European Economic Recovery Programme.

L’incontro del Network Europeo, giunto alla sua quarta edizione, si è posto come obiettivo la promozione e lo sviluppo della tecnologia Cattura e Stoccaggio della C02, già in uso nelle capitali europee e a breve in partenza dalla sede ENEL della città pugliese.