
L’inquinamento italiano è tra i primi al mondo, tanto da riuscire a toglierci giorni di vita. Ne è convinta l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, oltre ad inserire l’Italia al primo posto tra i Paesi più inquinanti d’Europa grazie alle 13 città con più emissioni tra le prime 30 d’Europa, ha calcolato che l’inquinamento nel nostro Paese è talmente elevato da togliere ben 9 mesi di vita ai cittadini.
Morti premature e malattie croniche sono causate dall’aria irrespirabile, che Angelo Bonelli dei Verdi paragona all’immondizia di Napoli tradotta nell’aria anziché per le strade. Torino, Brescia e Milano sono le tre città che destano maggiore preoccupazione, dato che sono le prime di 7 città che sono riuscite già a superare il limite di 35 giorni di sforamento nella misurazione delle polveri sottili ammessi dall’Europa, e sono sicuramente tra quelle per cui non si vede una soluzione al problema. Esse sono rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto nella classifica europea delle città più inquinate, “battute” solo dalla bulgara Plovdiv.
L’abuso di alcol, caffè ed il troppo sport sono fattori di rischio noti per l’infarto, cause scatenanti problemi cardiovascolari che creano le condizioni per l’insorgenza di attacchi di cuore. Dei primi due, in particolare, si parla molto spesso nelle campagne di prevenzione e sensibilizzazione della popolazione sulla salute pubblica. Si parla poco, invece, di un fattore di rischio ambientale presente nelle nostre città che ultimamente, grazie alle polemiche sul superamento dei limiti di polveri sottili nelle metropoli italiane, sta emergendo con prepotenza e finalmente sta avendo l’attenzione che merita: l’inquinamento atmosferico.
Nelle ultime settimane Milano è stata al centro delle polemiche per l’inquinamento atmosferico da polveri sottili, con un inizio dell’anno a dir poco nero che ha visto il capoluogo lombardo esaurire a dir poco troppo presto il
Fertilizzanti e plastica minacciano gli oceani, mettendo a rischio la catena alimentare e la salute del Pianeta. Si tratta di due dei maggiori pericoli di cui l’umanità dovrà occuparsi, cercando di limitarne l’impatto e di scovare soluzioni valide per arginarne le conseguenze. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Agenzia ONU per l’Ambiente, UNEP Year Book 2011: Emerging Issues in our Global Environment, un’analisi che ha portato alla luce l’annoso problema dell’inquinamento da fosforo e da plastica negli oceani.
Si è da poco concluso il meeting dedicato al progetto europeo Carbon capture and Storage dedicato all’inquinamento atmosferico e allo smog della città di Brindisi. Nella sede dell’ENEL della città pugliese, la Federico II, si è parlato di come abbattere i livelli di PM10 e di catturare e stoccare l’anidride carbonica con il progetto European Economic Recovery Programme.