Smog, Prestigiacomo: “Piano è pronto ma mancano i soldi”

Filtri antiparticolato su camion e mezzi del trasporto urbano, la ricetta del Ministro dell’Ambiente, l’Onorevole Stefania Prestigiacomo, per far fronte alla cappa di smog che avvolge gran parte d’Italia. Sarebbe questo, a detta del Ministro, l’unico modo per affrontare seriamente il problema dell’inquinamento atmosferico.
Intervenire sui filtri dei mezzi pesanti, però, ha un costo elevato e non ci sono fondi per finanziare gli incentivi necessari ad attuare il piano antismog. Lo spiega la stessa Prestigiacomo in un colloquio con il Corriere della Sera, ricordando che il Governo ha fatto il suo dovere, ora la palla passa alle competenze territoriali:

Noi la nostra parte l’abbiamo giocata. La competenza sull’inquinamento è di Regione e Comune. Abbiamo analizzato le cause dello smog e ci siamo resi conto che il settore trasporti è quello sul quale si potrebbe intervenire in maniera più efficace.

Parco della Caffarella, sversati 12 mila litri di carburante in un torrente

Questa mattina Roma, ed in particolare l’area della Caffarella, si sono svegliate con un “odore nauseabondo”. Nella notte ignoti hanno sversato 12 mila litri di carburante agricolo nel torrente Almone, che scorre nel famoso parco della Caffarella. Il motivo è stato chiaro da subito.

Secondo quanto dichiarato dagli inquirenti, delle persone ancora non identificate avevano bisogno delle cisterne di un distributore dell’Appio Claudio, che si trova alle spalle del parco, per trasportare della nafta. Hanno così individuato quest’autobotte che conteneva carburante agricolo, e siccome gli serviva vuota, hanno pensato bene di sversarne il contenuto in un canale dell’acqua piovana. Peccato che quel canale fosse collegato al fiume. Dopodiché l’hanno riempita di nafta e l’hanno portata via.

Picco del petrolio, Wikileaks svela stime al 2012 ed il prezzo del barile rischia l’impennata

Sembra che il picco del petrolio potrebbe essere ancora più vicino di quanto pensassimo. A rivelarlo è l’ultimo documento svelato da Wikileaks e pubblicato dal Guardian, il quale ha rivelato che i diplomatici americani sono convinti che l’Arabia Saudita abbia sopravvalutato le proprie riserve di petrolio, vantando circa un 40% in più di quanto non abbiano davvero. Un particolare che a primo impatto può sembrare insignificante, ma che può essere un duro colpo per l’economia mondiale.

L’Arabia Saudita è il più grande fornitore di petrolio al mondo, ed è considerato un po’ l’ago della bilancia del mercato perché in grado di contrastare le crisi aumentando o diminuendo le sue produzioni. Ma questa rivelazione dimostra che il Paese non può avere abbastanza petrolio per mantenere stabili i prezzi, evitando che aumentino drasticamente nel corso dei prossimi anni, anche di più di quanto non lo siano ora.

Inquinamento atmosferico, ma te che aria respiri?

In questi giorni abbiamo parlato molto di smog, di domeniche ecologiche e di blocchi delle auto per limitare i livelli di PM10 nell’aria e riportare i valori di inquinamento atmosferico nella norma, o almeno per renderli meno dannosi per la salute dei cittadini di quanto non lo siano con il traffico, i riscaldamenti invernali delle nostre case e i fumi delle industrie. Ma tu, ti sei mai chiesto che aria respiri?

Bergamo, Milano, Torino sono state le città più inquinate della settimana, con i livelli di PM10 superati per oltre 10 giorni consecutivi, seguite da Roma, e nella tua città, che aria si respira?

Smog, a Torino blocco del traffico domenica 20 febbraio

Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, lamentava appena pochi giorni fa una cappa di smog mediatico e di allarmismo sul capoluogo lombardo, a dispetto della semi-indifferenza che avvolgeva altre città, ben più inquinate, vedi Torino, e che facevano ancora meno per porre un freno all’inquinamento atmosferico. E oggi parliamo proprio del capoluogo piemontese che ha deciso, dopo le remore avanzate da numerosi Comuni della Provincia, per il blocco del traffico domenica 20 febbraio. L’assessore all’Ambiente, Roberto Tricarico, fa sapere che la città era pronta allo stop già questa domenica

tuttavia, siccome sono emerse da parte di alcuni Comuni della Cintura criticità organizzative per il 13 febbraio e una maggiore adesione attorno alla data del 20, abbiamo deciso di adeguarci al fine di rendere più efficace l’iniziativa.

Smog a Milano, tutte le strategie per abbattere le polveri sottili

La situazione stava diventando insostenibile, con il limite annuale dei 35 giorni di sforamento della soglia di inquinamento già superati dopo poco più di un mese, e allora Milano è dovuta correre ai ripari. Le due domeniche a piedi non hanno sortito alcun effetto, e così anziché lasciar perdere, Comune, Provincia e Regione si sono riunite ed hanno stabilito i nuovi parametri per cercare di ridurre le emissioni in quella che attualmente sembra l’area più inquinata d’Italia (anche se il Presidente della Regione afferma il contrario).

Tutti faranno la loro parte, come ha annunciato Formigoni due giorni fa, e così ecco il piano approvato e presentato oggi. La Regione stanzierà due milioni di euro per aumentare i controlli dei vigili urbani sulle strade, in modo da regolare il traffico ed evitare comportamenti scorretti da parte dei guidatori, a cui si aggiungerà un contributo di 3.000 euro per i residenti dell’area Milano-Como-Sempione (considerata area critica) che vogliono rottamare la propria auto, se facente parte della categoria più inquinante, e scelgono di utilizzare i mezzi pubblici anziché acquistarne un’altra. Si tratta di una forma di incentivo già utilizzata lo scorso anno che è stata elargita a 105 milanesi.

Film sull’ambiente, in arrivo due documentari che vogliono salvare il mondo

Due film-documentari verranno trasmessi questo mese negli Stati Uniti. L’intento degli autori è, senza falsa modestia, di “voler salvare il mondo”. Per farlo danno delle soluzioni, radicalmente diverse tra loro, che però per poter funzionare hanno bisogno della partecipazione di tutto il mondo.

Il primo di questi si chiama Carbon Nation, titolo piuttosto eloquente, la cui idea di base è stata riassunta così:

Abbiamo già la tecnologia per combattere la maggior parte degli scenari del caso peggiore dei cambiamenti climatici, ed è un’attività che funziona.

Smog Lombardia, Formigoni: “Presenteremo altre iniziative”

Per contenere lo smog in Lombardia, Formigoni, ieri, a margine della mobility conference, ha lasciato intendere che verranno presto adottate nuove strategie. Siamo ad una svolta sul fronte lotta all’inquinamento atmosferico nella Regione? Chi può dirlo. Certo è che le domeniche ecologiche, almeno per quanto riguarda la mission principale, ridurre i livelli di PM10 nell’atmosfera, hanno miseramente fallito.

A Milano, come abbiamo visto nei giorni scorsi, le rilevazioni delle centraline ARPA hanno sfiorato i 180 microgrammi per metrocubo, più del triplo del valore soglia previsto dalle direttive europee 1999/30/Ec e 96/62/Ec recepite a livello nazionale con il decreto ministeriale 60 del 2 aprile 2002, fissato a 50. Milano ha esaurito il bonus di 35 giorni all’anno di sforamento e l’UE potrebbe presto avviare una procedura d’infrazione comunitaria.

Blocco traffico: Roma, stop ai veicoli più inquinanti

Domani, mercoledì 9 febbraio 2011, a Roma, prosegue nella cosiddetta “fascia verde” della Capitale, per il terzo giorno consecutivo, lo stop alla circolazione dei veicoli più inquinanti. A darne notizia nella giornata di ieri è stata l’Amministrazione comunale nel precisare al riguardo come il provvedimento di conferma del blocco sia stato assunto a seguito delle attuali condizioni medio che tendono a far aumentare le concentrazioni nell’aria del “pm10”, ovverosia delle polveri sottili.

Domani, 9 febbraio 2011, nella Capitale quindi si replica con l’interdizione al traffico dei veicoli più inquinanti nella “fascia verde” a partire dalle ore 7,30 e fino alle ore 20,30. Questo dopo che i livelli limite delle polveri sottili, pari a 50 microgrammi per metro cubo, sono stati superati presso le stazioni di rilevamento dello smog a Malagrotta, Preneste, Arenula, Francia, Tiburtina, Cinecittà, Cipro, Villa Ada, Bufalotta, Fermi e Tenuta del Cavaliere.

Smog, Milano ha esaurito il bonus di 35 giorni all’anno concesso dall’UE

Finiti… i giorni in cui si poteva pensare di rientrare nei limiti di 50 microgrammi al metrocubo con le domeniche ecologiche. Domenica scorsa, quando Milano è rimasta ancora una volta a piedi, le centraline dell’ARPA Lombardia hanno registrato valori medi di PM10 addirittura triplicati.

E finito è anche il bonus dei 35 giorni all’anno di sforamento delle polveri sottili concesso dalle direttive europee 1999/30/Ec e 96/62/Ec recepite a livello nazionale con il decreto ministeriale 60 del 2 aprile 2002.
Sono trascorsi appena trentotto giorni dall’inizio del 2011 e 35 giorni il capoluogo lombardo li ha trascorsi con il PM10 sopra il limite. Ieri la centralina ubicata in via Senato ha sfiorato i 181 microgrammi. Non è andata meglio nelle altre due centraline: a Città Studi si è raggiunta quota 157 e al Verziere 176.

A Cernobyl gli uccelli hanno un cervello più piccolo

Il disastro nucleare di Cernobyl è avvenuto nel 1986, esattamente 25 anni fa, eppure ancora oggi gli effetti della contaminazione da radiazioni si fanno sentire. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori guidato da Timothy Mousseau (USA) e da Anders Moller (Francia) apparso sulla rivista Plos One, ha dimostrato che gli uccelli che vivono nei pressi della centrale abbandonata hanno un cervello più piccolo del 5% rispetto ai loro simili.

Gli studiosi delle Università della South Carolina e di Paris-Sud hanno preso a campione 550 volatili di 48 specie diverse localizzati nelle aree limitrofe all’impianto nucleare di Cernobyl. Il minore volume cerebrale degli uccelli sarebbe causa delle ridotte abilità cognitive dei volatili. Inoltre, e questo aspetto meriterebbe un ulteriore approfondimento, l’effetto è maggiore negli uccelli più giovani, con meno di un anno di vita. Altro effetto della contaminazione è difatti l’elevata mortalità degli uccelli alla nascita per difficoltà di adattamento.

Disastro ambientale in Sardegna, la Gallura si costituisce parte civile

Non si placa la protesta in Gallura a seguito del disastro ambientale dei mesi scorsi nell’area industriale di Porto Torres. Si è costituito un Comitato per la salvaguardia delle coste del Nord Sardegna, finora i volontari sono 250 ma la rabbia per l’ennesimo scempio all’ambiente a causa di una multinazionale è tanta.  Il comitato si costituirà parte civile nel procedimento contro la E. On. Si chiedono i danni per l’ecosistema marino distrutto e per l’immagine, a pochi mesi dall’apertura della stagione estiva sulle coste della Gallura. Come spiega Giovanni Mura, legale del movimento sardo

L’azione di pressione che il comitato porta avanti affinché le operazioni di pulizia vengano eseguite in tempi rapidi mira a limitare i danni causati dall’arrivo sulle coste del catrame. Portiamo avanti anche la richiesta di risarcimento. Al momento è difficile quantificare i danni. Valutiamo anche la possibilità di presentare un esposto alla Procura di Tempio.