Immaginate un futuro dove i cortei di bici del Critical Mass sono la regola nelle strade. Immaginate una città a misura di ciclista, con linee metro e tram capillarmente diffuse nel tessuto urbano, dotate di parcheggi scambiatori di bike sharing o aperte al carico delle bici private, una città con poche, pochissimi strade carrabili di servizio.
Una città dall’aria pulita, con strade sgombre dai veicoli, in transito come da quelle parcheggiate, strade restituite al passo dell’uomo, alle attività collettive, attraversate dalla presenza silenziosa delle bici e quindi attrezzate con tettoie e piantate di alberi che offrano ombra a ciclisti e passanti in estate. Se non ci riuscite provate a leggervi l’ultimo saggio di Marc Augè “Il bello della bicicletta”, dove una situazione simile è ben descritta con un fiduciosissimo tempo futuro. Questo futuro è ancora più prossimo di quanto non riuscite ad immaginare.
Infatti sappiate che una cittadina svedese, sinora famosa per la sua industria di fiammiferi e per la vivace e cosmopolita vita universitaria, si è impegnata ad abolire tutti i flussi di macchine al suo interno entro il 2050 ed a plasmarsi in funzione dei pedoni e delle bici.
Il progetto, elaborato nell’ambito dei piani per lo sviluppo della città, si chiama Jönköping by bike, ve ne avevamo già accennato sulle pagine di Ecologiae, e nasce dalla collaborazione dello studio di architettura We Are con Super Sustenaible city. Per conseguire l’ambizioso obiettivo gli architetti hanno elaborato alcune semplici linee guida.
Avete appena comprato una bicicletta nuova, cosa ne fate della vecchia? Potete darla in permuta, venderla, tenerla di scorta o regalarla ad un fratellino o cugino più piccolo. Purtroppo molti le buttano in discarica incuranti dei danni ambientali. Un artista americano, Mark Grieve, ha deciso di farle tornare utili.
Come ve la immaginate la città sostenibile del futuro? Pensiamola in grande, come hanno fatto gli architetti svedesi di
Le due ruote ecologiche non smetteranno mai di stupirci. Il mezzo emissioni zero non solo non inquina, ma se usato quotidianamente per spostamenti brevi, andare a fare la spesa, piuttosto che recarsi in ufficio, o per tranquille passeggiate in

Amanti delle due ruote ecologiche unitevi e… svestitevi. Ma solo se vi va. Questo il principio che ha animato la ciclonudista di Torino, svoltasi ieri al Valentino e che ha visto la partecipazione di centinaia di persone che hanno sfilato sotto gli sguardi incuriositi dei passanti, confluendo in via Roma. L’occasione è il
Roma Ciemmona 2010