La Formula Uno non mantiene le sue promesse ecologiche

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C’era una volta la Formula Uno che prese un impegno solenne: ridurre le sue emissioni aprendo le porte al motore ibrido. Ma gli impegni sono una cosa, metterli in pratica è un altra. Finora sembra che la F1 verde sia rimasta solo sulla carta. E sembra che, secondo il The Guardian Greenwash nel mondo dei motori ci sia una dolorosa mancanza di impegno verso la sostenibilità.

Ecco come, secondo The Guardian, la Formula Uno ha tradito le sue promesse ecologiche:

Una delle idee chiave di Mosley (il boss della F1, ndr) è stata quella di richiedere che le automobili riciclino l’energia generata dalla frenata, una tecnologia chiamata “recupero di energia cinetica”. Con le notevoli decelerazioni che vi sono in pochi secondi ad ogni curva, si crea tantissima energia che può essere sfruttata in qualche altro modo anziché perderla in calore e rumore.

Veicoli a idrogeno in carreggiata, in Norvegia la prima autostrada dedicata

autostrada-hynor-veicoli-idrogenoUn’autostrada riservata esclusivamente ai veicoli a idrogeno. E’ stata realizzata in Norvegia, lungo un percorso che si snoda per ben 580 chilometri e che è valso al Paese scandinavo un meritato primato nel campo dello sviluppo dei mezzi di trasporto con alimentazione fuel cell.

L’autostrada HyNor, che collega le città di Oslo e Stavanger, è sorta grazie all’omonimo progetto co-finanziato dal governo norvegese e dall’industria privata. L’obiettivo raggiunto ha dello straordinario per più di una ragione: si tratta infatti di un’infrastruttura a emissioni totali zero, della prima autostrada ad accesso consentito solo ai mezzi alimentati ad idrogeno, inoltre il percorso non è certo breve e finalmente garantisce ai veicoli non inquinanti la possibilità di usufruire di stazioni di rifornimento in maniera del tutto adeguata alle loro esigenze.

Bioelettricità, l’energia del futuro

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Secondo una ricerca appena pubblicata nell’edizione on-line di Science, piuttosto che la conversione delle colture energetiche a carburante liquido per utilizzarle in un motore a combustione interna, è molto più efficace convertirle in energia elettrica per alimentare i veicoli. Rispetto all’etanolo, questo tipo di energia fornisce l’80% di chilometraggio in più per ettaro di coltura, ed al contempo raddoppia anche  il risparmio nelle emissioni.

Alcuni ricercatori delle Università della California di Merced e Stanford, hanno realizzato un programma sulla sicurezza alimentare e l’ambiente e hanno effettuato un analisi del ciclo di vita del bio-etanolo e dell’elettricità che riguardava sia l’energia prodotta da ciascuna tecnologia, ma anche l’energia consumata nella produzione dei combustibili e dei veicoli da loro alimentati.

Alcuni consigli per tagliare le proprie emissioni non rinunciando a viaggiare in aereo

Ieri abbiamo indicato nei viaggi in aereo i metodi di spostamento più inquinanti che possano esistere. Sappiamo però che migliaia di persone in tutto il mondo non sanno fare a meno di questo mezzo. Non per questo bisogna crocifiggerle. Certo è che anche loro possono tentare di ridurre il proprio impatto ambientale anche senza rinunciare al volo.

La prima e più ovvia cosa che si può fare per ridurre le proprie emissioni è scegliere la destinazione, e la modalità di trasporto, con saggezza. E’ abbastanza chiaro, per esempio, che scegliere un posto più vicino a casa rende il viaggio meno inquinante.

Le auto elettriche hanno un nuovo incentivo: 40 stazioni di ricarica nella sola California

Un micro birrificio americano, uno dei più antichi del Paese, è anche uno dei produttori di birra più ecologici. Con risultati non disprezzabili. Nel febbraio scorso si sparse la voce che la Sierra Nevada fece un’alleanza con la e E-Fuel Corp per fare dell’etanolo dagli scarti del lievito di birra. E così, poco tempo prima che la fabbrica di birra fosse andata quasi interamente allo sfascio, grazie alle tecnologie delle celle a combustibile e ai pannelli solari, si è passati al livello successivo. Questo antico birrificio sta diventando il primo fornitore aziendale di reti di stazioni di ricarica ChargePoint, delle stazioni di servizio per auto elettriche e ibride.

Sierra Nevada ha installato le sue stazioni ChargePoint nella rete della sua città, Chico, in California. Le due stazioni di ricarica sono disponibili per tutti i lavoratori della fabbrica di birra con i veicoli elettrici o ibridi. Anche se questo è il primo Chargepoint ad essere installato in una società, stazioni di ricarica come questa, così a portata di mano, stanno già spuntando come funghi in tutta la zona di San Francisco. Tre stazioni di ricarica nel mese di febbraio sono stati installate lungo la strada del municipio di San Francisco. Il suo produttore, Coulomb Technologies, ha intenzione di costruire una rete di 40 stazioni di ricarica lungo le autostrade della California nel corso del solo 2009.

La top 10 delle case automobilistiche più ecologiche del mondo

Sono circa un paio d’anni che si sente parlare sempre più insistentemente di automobili ecologiche. Alcune star di Hollywood fanno a gara per comparire con l’ultimo modello di auto ibrida o elettrica, e l’accordo di questi giorni tra Fiat e Chrysler ha portato il dibattito anche in Italia, dove come al solito tutto ciò che è eco è messo in secondo piano.

Ma quali sono le case automobilistiche più ecologiche al mondo? Greenopia, specializzata nel raccogliere dati e classificare tutto ciò che si può classificare, ha analizzato le 50 compagnie automobilistiche maggiori al mondo, per capire chi si sta comportando egregiamente e chi no. Andiamo a scoprire chi c’è nella top 10.

Acquisto biciclette, da oggi sconti fino al 30%

Finalmente anche l’Italia, come gli altri Paesi civilizzati, ha il suo incentivo per lasciare l’auto in garage e spostarsi in bicicletta. Da oggi sono disponibili, grazie al ministero dell’Ambiente, 8.750.000 euro di fondi da destinare, in tutto il 2009, agli sconti per le biciclette classiche, quelle a pedalata assistita ed elettriche, senza l’obbligo della rottamazione.

Con l’intento diminuire le macchine in circolazione e far respirare le città (facendoci guadagnare anche in salute), il Ministero dell’Ambiente ha deciso di finanziare il 30% (fino ad un massimo di 700 euro) per l’acquisto di una bicicletta. Non tutti però aderiscono all’iniziativa, da questo link è possibile consultare l’elenco dei produttori che hanno dato l’ok all’operazione.

Sviluppata nuova tecnologia in grado di migliorare il flusso del traffico e la sicurezza stradale riducendo le emissioni

Una nuova rivoluzionaria tecnologia è stata progettata per decongestionare il traffico, diminuire il rischio di incidenti e ridurre allo stesso tempo la quantità di emissioni, causata non di rado proprio dalla lentezza nel flusso delle automobili soprattutto nei centri urbani e nelle aree particolarmente intasate delle città.

A brevettarla è stato il Research Group in Mathematical Programming, Logistics and Simulation (PROMALS) insieme alla cattedra di Innovation and Sustainable Development (Seat-UPC), che hanno per l’appunto creato delle soluzioni tecnologiche per migliorare il flusso del traffico, rendendo la guida più sicura e più confortevole, e con tutti i benefici che abbiamo citato sopra, tra i quali quello che più ci interessa è proprio la riduzione dei gas contaminanti nell’atmosfera che deriva da una minore congestione del traffico.
Grazie a questa nuova tecnologia, sarà infatti possibile avere veicoli dotati di sensori e interfacce che raccolgono le informazioni sulla situazione del traffico e le visualizzano sullo schermo o ancora che avvisano il conducente attraverso annunci vocali automatizzati.

L’auto multiproprietà, fotografia del car-sharing in Italia

Cambia la percezione dell’auto in Italia, da bene di possesso a puro servizio. Complice i prezzi astronomici della benzina, ora notevolmente più bassi, ma che quest’estate hanno depredato più di qualche tasca, le tasse, assicurazioni, bolli, eco-pass, parcheggi introvabili e con costi esorbitanti nelle grandi città, i cittadini italiani tornano a guardare alle quattro ruote come ad un mero mezzo per spostarsi. E allora volano anche le quotazioni del car-sharing, l’auto da bene singolo diventa multiproprietà, condivisa e condivisibile da aziende e privati per risparmiare sui costi ed inquinare meno.

Ma qual’è allo stato attuale delle cose la situazione del car-sharing nel nostro Paese? Se ne è parlato in occasione del IV Forum Nazionale del car-sharing organizzato a Roma da Ics (Iniziativa car-sharing), nel corso del quale è stata tracciata una vera e propria fotografia relativamente alla soddisfazione e all’utilizzo del servizio di condivisione delle auto da parte degli italiani.

Obama all’industria automobilistica: “O ecologia o fallimento”

Ieri ha fatto il giro del mondo la notizia che Obama ha negato a Chrysler e General Motors ulteriori fondi per il salvataggio. Entrambi hanno presentato piani dettagliati indicando in che modo preferivano utilizzare il finanziamento pubblico per le loro imprese. Ed entrambi i piani sono stati considerati “non validi”.

Uno dei motivi è stato perché non erano “abbastanza ecologici”. Dopo aver respinto entrambi i piani, l’amministrazione Obama ha definito un percorso di fattibilità per entrambe le società, per poter richiedere nuovamente il finanziamento. La direttiva principale è stata sforzarsi maggiormente verso l’utilizzo di risorse e sviluppo della vendita di veicoli a basso consumo di carburante. In pratica gli ha detto che se vogliono i finanziamenti, devono costruire le fantomatiche automobili ecologiche.

Le eco-star di Hollywood, ad ognuno la sua macchina ecologica

Abbiamo più volte sottolienato come le star di Hollywood fossero una delle categorie più in prima linea nel combattere il surriscaldamento globale e l’inquinamento, e a dare il buon esempio di come si vive ecologico. Abbiamo raccolto per voi le 10 star più famose che hanno voluto “sfilare” davanti ai paparazzi di tutto il mondo, sfoggiando la loro nuova auto ecologica. Andiamo a scoprire questa gallery.

La celebrità delle celebrità, Brad Pitt, ha recentemente ammesso di aver scambiato la sua vecchia auto con una ad idrogeno, la Bmw Hydrogen 7, uno dei SUV di lusso per una categoria che può permettersi di spendere fior di quattrini pur badando all’ambiente.

La rivoluzione verde si sposta in bicicletta

Obama ha promesso per la sua America una “rivoluzione verde“. Molti dei punti chiave della svolta ecologica dell’amministrazione americana li abbiamo più volte spiegati, dalle rinnovabili al trasporto pulito, ma uno dei cardini intorno al quale molto si svolge è la bicicletta.

La vecchia due ruote che dalle nostre parti è riservata soltanto a qualche bambino o a qualche temerario costretto a fare lo slalom tra le automobili impazzite della città, negli Stati Uniti va quasi di moda. La città più ecologica, da questo punto di vista, è Portland, che negli ultimi anni ha introdotto un sistema di trasporto pubblico con treni ed autobus che hanno sempre uno spazio per parcheggiare le biciclette. Addirittura l’ex invivibile città di New York, una volta inquinatissima, è gradualmente passata alla bicicletta. Oggi nei sobborghi del Bronx o di Brooklyn è il mezzo più usato, ma lo sta diventando anche a Manhattan, sede dei miliardari di mezzo mondo, che oggi grazie alla coscienza ecologica hanno deciso di lasciare l’automobile e spostarsi in bicicletta.

Detroit inventa l’alta velocità cittadina solare

Fa sempre piacere vedere una città che pensa alla salute dei propri cittadini, e comincia a buttare giù i primi progetti di città ecologica. Peccato che questi provengano quasi sempre dagli Stati Uniti. Essi in ogni modo rappresentano un buon esempio, che si spera anche le città europee (ed italiane) possano seguire. Un giornale di Detroit ha esposto i piani dello Stato del Michigan per installare una linea ferroviaria magnetica in acciaio inox, in cui il treno va ad oltre 320 km/h, altro che alta velocità, alimentata ad energia solare. Il prototipo richiede una pista sopraelevata che va da Detroit a Lansing nel Michigan.

I dettagli del progetto comprendono navette costruite per essere alimentate ad energia solare e idrogeno. Gli sviluppatori hanno proposto che le piste servano anche come condotti per le linee in fibra ottica e di altri servizi di pubblica utilità. Il prototipo proposto non avrebbe utilizzato in questo modo il denaro pubblico. Il costo di due linee si aggirerebbe intorno ai 2,3 miliardi di dollari.

Anche Pininfarina si dà alle auto elettriche

Un auto elettrica con batterie al Litio-Polimero e super-immagazzinatore di energia. Molto probabilmente sarà questa l’auto del futuro. La B0 (B Zero), auto elettrica creata da Pininfarina in Italia e in Francia da Bolloré, ha un aspetto molto promettente, in buona parte, perché non si tratta solo di una concept car. Le parti affermano che le prime unità verranno consegnate entro un anno. Il leasing (€ 330/mese) sarà disponibile in sei Paesi europei, e si può prenotare già da oggi.

La sua batteria ricaricabile permetterà di raggiungere i 250 km all’ora, anche se non è la più veloce mai inventata tra le auto elettriche, dato che la più potente raggiunge i 300. La B0 avrà però, aspetto molto importante, un limitatore elettronico di velocità, che potrà essere usato dai genitori in pensiero per i propri figli, che permetterà di raggiungere una velocità massima di 130 km/h, mantenendo potenti funzionalità di accelerazione (sarà capace di passare da zero a 60 km/h in 6,3 secondi. La B0 è alimentata da pannelli solari sul tetto, con un immagazzinatore di energia, in modo da contribuire a ricaricare l’auto anche in riserva.