Clorofluorocarburi CFC

di Redazione 1

Clorofluorocarburi

I CFC sono composti costituiti da Cloro, Fluoro e Carbonio. I più comuni CFC sono i CFC-11, CFC-12, CFC-13, CFC-14 e il CFC-15. Sono molecole gassose incolori, inodori o con debole odore di etere, ininfiammabili, chimicamente stabili, senza alcuna azione tossica.  Questi gas sono stati inventati negli anni ’20, da allora sono stati prodotti (per sintesi chimica partendo dal metano) e utilizzati in grandi quantità come: refrigeranti per impianti frigoriferi e condizionatori d’aria, propellenti per bombolette di aerosol, agenti schiumogeni e solventi.

Un tempo i CFC erano considerati sostanze ideali per impieghi industriali perché economici, stabili ed inerti e quindi non tossici; ma proprio questa loro mancanza di reattività li rende pericolosi per l’ozono stratosferico. Per questa bassa reattività e per il fatto che molti CFC sono rilasciati dagli  aerei supersonici direttamente a quote stratosferiche, questi composti di sintesi sono stati tra i principali agenti che hanno causato il buco dell’ozono.

In alta atmosfera, infatti, alcune reazioni di fotolisi liberano atomi di cloro che attraverso una reazione a catena di catalisi distruggono l’ozono (O3) convertendolo in ossigeno (O2). Il tempo vita in atmosfera di questi gas è nell’ordine delle centinaia di anni, pertanto il loro effetto di gas serra è pericolosissimo e molto durevole.

Pur avendo, in atmosfera, una concentrazione di 0,001 ppm, il loro contributo all’effetto serra è molto elevato. Si stima che nelle regioni tropicali essi siano i diretti responsabili di un quinto dell’effetto serra indotto dall’uomo (0,25 W/m2). L’organizzazione meteorologica mondiale (WMO) e l‘Agenzia per l’ambiente delle nazioni unite (UNEP) hanno avviato negli anni ’70 ll dibattito sull’assottigliamento dello strato di ozono dell’atmosfera. Il buco dell’ozono, come è stato comunemente chiamato, riduce la capacità che l’ozono ha di schermare le radiazioni dannose per la nostra pelle con effetti disastrosi sul clima. Con l’accordo di di Montreal (1987) prima, e quelli di Londra (1991) e di Copenaghen (1992) la maggior parte dei Paesi industrializzati prese provvedimenti per eliminare la produzione di cloro-fluoro-carburi (CFC) contenut inelle bombolette spray e nei  frigoriferi. Fortunatamente le misure prese si sono rivelate utili poiché lo strato di ozono si è notevolmente ispessito e si stima che tra pochi anni la situazione tornerà alla normalità.

[Fonte: carbonfree.altervista.org]
[Fonte immagine2: Nasa]

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