Nuove tariffe incentivanti fotovoltaico: per l’Aper i tagli sono eccessivi

di Redazione 2

fotovoltaico-nuove-tariffeIn merito ai contenuti della nuova bozza di Decreto su quello che, in materia di impianti fotovoltaici, sarà il futuro “Conto energia“, l’Aper, Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, ritiene che per le tariffe incentivanti siano stati ipotizzati dei tagli eccessivi. Ma ci sono secondo l’Associazione anche altre criticità da superare affinché nel nostro Paese il fotovoltaico rimanga un settore in salute: si va dalla questione relativa all’incentivazione per le pensiline e le tettoie, al bonus per la sostituzione di amianto/eternit, e passando per il periodo di transizione tra la tariffa incentivante per il 2010 e quella del 2011, senza dimenticare anche l’entità del decremento delle tariffe incentivanti in “Conto Energia” di anno in anno.

L’Aper, inoltre, pone l’accento anche sulla tempistica di approvazione e di emanazione del Decreto stesso; a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno, tra l’altro, le indiscrezioni, i rumors e le notizie di stampa sulle nuove tariffe incentivanti hanno contribuito sia a disorientare, sia a preoccupare gli investitori e gli operatori. Ora l’Associazione auspica che l’approvazione e l’emanazione del Decreto non venga rimandata a dopo la conclusione delle elezioni regionali; per l’Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, infatti, si tratterebbe nel caso di un grosso errore visto che si rischierebbe di creare un danno al mercato a partire dal possibile blocco dei progetti e dei cantieri per il fotovoltaico che sono in corso.

L’Aper, tra l’altro, in queste settimane si è ben vista dal diffondere, anche all’interno della propria Associazione, bozze e notizie più o meno ufficiali ma nel contempo si è concentrata sia sul dialogo, sia sul pressing che, legittimamente, occorre mettere in atto nei confronti dei rappresentanti delle istituzioni a partire dal Ministero dello Sviluppo Economico. Le notizie ufficiose, infatti, creano sia un danno che il nostro Paese non può permettersi, sia una vera e propria turbativa di mercato quando invece il settore per espandersi nel nostro Paese ha bisogno di certezze.

Commenti (2)

  1. Decisamente un passo in dietro. Per il rinnovabile, in Italia, siamo ancora all’inizio, rispetto ad altri paesi, che puntano al 100% rinnovabile.

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