Dimissioni capo Ipcc: errata la previsione sullo scioglimento dei ghiacciai in Himalaya

di Redazione Commenta

Rajendra Pachauri, a capo del panel scientifico dell’ONU sui cambiamenti climatici, ha deciso di farsi da parte dopo una verifica indipendente del suo lavoro effettuata da un gruppo di esperti guidato dal premio Nobel per la Pace Al Gore i quali hanno accusato l’Ipcc di gravi errori di valutazione.

Pachauri è stato il bersaglio preferito delle accuse riguardanti le basi scientifiche dei cambiamenti climatici, tra cui le accuse di conflitto di interessi ed imprecisione nelle valutazioni del gruppo di esperti intergovernativi sui cambiamenti climatici (IPCC), che lo scienziato indiano presiede dal 2002. L’errore più grave che gli viene contestato è stata la valutazione dello scioglimento dei ghiacciai himalayani i quali, secondo i suoi calcoli, potrebbero sparire entro il 2035.

In risposta alle critiche, l’ONU ha invitato un gruppo indipendente di scienziati per rivedere i calcoli del gruppo di esperti sotto l’egida del Consiglio InterAcademy, un gruppo di coordinamento di alcune delle più prestigiose accademie scientifiche del mondo. La sua relazione, pubblicata ieri, ha dato all’IPCC un voto di fiducia generale, dicendo che globalmente aveva “agito bene”. Harold Shapiro, un economista dell’Università di Princeton che ha guidato la revisione, ha aggiunto che le valutazioni che l’IPCC aveva messo

sulla scena mondiale hanno sollevato l’opinione pubblica [sul problema] dei cambiamenti climatici.

Anche se errate dunque, le valutazioni hanno ottenuto un effetto benefico. Ma l’esame ha evidenziato aree in cui l’IPCC non era riuscito a tenere il passo con la rapida evoluzione del dibattito sul riscaldamento globale negli ultimi 20 anni. Una serie di “riforme radicali” per gestire e realizzare le valutazioni dovranno essere adottate per garantire la sua credibilità, si legge sulla revisione, ed una delle riforme chiave raccomandate era che il presidente del gruppo avrebbe dovuto limitare la sua valutazione.

Durante l’esposizione della sua valutazione, Shapiro ha ammesso che “una conclusione logica” che si poteva trarre da tale raccomandazione è stata che per Pachauri non sia opportuno continuare a guidare la valutazione del quinto pannello che dovrebbe essere completato entro il 2014. La diretta conseguenza è stata così che, nonostante Pachauri aveva preannunciato che si sarebbe dimesso solo se i 194 governi che controllano l’IPCC gli avessero chiesto di farlo, ha cambiato idea ed ha rassegnato le sue dimissioni.

Decisive sono state le accuse del Sunday Telegraph di fare una fortuna personale con i suoi legami con le imprese che lucrano sull’energia, anche se la scorsa settimana un controllo sulle sue finanze lo ha sollevato da qualsiasi accusa. Ma la mancanza di una politica chiara sul conflitto di interessi, denunciata da più parti, ha suggerito di adottare nuove linee guida, la prima delle quali eliminare qualsiasi fonte di sospetto, anche se si tratta del capo del panel.

Il rapporto inoltre rivela che alcuni esperti avevano notato delle inesattezze sin dalla prima pubblicazione riguardo all’Himalaya, le quali sono state ignorate. Shapiro ha spiegato che tali errori hanno

intaccato la credibilità del processo, e la fiducia è qualcosa che si deve guadagnare ogni volta.

Sia il comitato di riesame IAC che l’IPCC hanno tenuto a sottolineare che la stragrande maggioranza delle prove continuano ad indicare l’esistenza dei cambiamenti climatici come un pericolo reale e urgente, anche se l’ammissione dell’errore, un po’ troppo “catastrofico”, si può facilmente leggere tra le righe.

[Fonte: The Guardian]

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