Non fermiamo le energie pulite: a Milano il 25 marzo

di Redazione Commenta

Per incentivi corretti, ma certi e prevedibili negli anni, ma anche per dire no ai meccanismi retroattivi e temporanei a fronte di un obiettivo di competitività nell’arco di dieci anni, fino all’azzeramento delle incentivazioni. In base a queste richieste venerdì prossimo, 25 marzo 2011, a Milano, presso la Sala Bolaffio della Fieramilanocity, con accesso da Viale Scarampo, dalle ore 10 alle ore 13 si terrà un’altra storica giornata aperta a tutti, gratuitamente, previa registrazione online, ed in particolare a tutto coloro che in futuro intendono prodursi in proprio l‘energia necessaria per i propri bisogni.

A darne notizia è l’Aper, Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, una delle Associazioni che aderisce all’evento assieme all’Anev, ZeroEmission, Asso Energie Future, WWF, Assosolare, Legambiente, Fà la cosa giusta, Ises Italia e Gifi. L’evento si svolgerà dopo quello del 10 marzo scorso, a Roma, quando si sono riuniti tantissimi lavoratori, professionisti del settore delle rinnovabili, ed imprenditori del comparto che hanno voluto vederci chiaro sul Decreto del Governo, approvato di recente, che ha recepito la relativa Direttiva europea sulle rinnovabili.

Secondo quanto riporta l’Aper, pur tuttavia, il Decreto del Governo anziché garantire la crescita delle rinnovabili ha attuato un inaspettato quanto improvviso blocco per tutto il comparto. E così venerdì prossimo, in presenza delle aziende e dei lavoratori del settore, unitamente ai gruppi di acquisto e quei cittadini che vogliono la fine dell’era fossile, ma anche lottare per gli sprechi di energia ed avere una bolletta verde, ci sarà un nuovo incontro durante il quale si tornerà a dire no, tra l’altro, come sopra detto, ai meccanismi retroattivi e temporanei che sono stati introdotti.

Il Governo con il Decreto Rinnovabili, lo ricordiamo, vuole chiudere per il fotovoltaico il terzo Conto Energia tra poche settimane e ridefinire i meccanismi ed i livelli di incentivazione. Questa revisione, essendo stata “spostata” ad un futuro Decreto, contribuisce inoltre a creare incertezze ed a mettere a rischio i futuri investimenti nel comparto.

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