Raccolta acqua: finanziamenti per gli invasi in Emilia-Romagna

di Redazione Commenta

Scadono il 18 novembre del 2011, nella Regione Emilia-Romagna, i termini per la presentazione delle domande per l’accesso agli incentivi finalizzati alla realizzazione di invasi per la raccolta dell’acqua, o per il potenziamento di invasi esistenti. La dotazione finanziaria è pari a 10,2 milioni di euro nell’ambito di una misura del Programma operativo, la numero 125, approvata dalla giunta sulle “infrastrutture connesse allo sviluppo ed all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura“.

Secondo quanto dichiarato da Tiberio Rabboni, Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, con i nuovi stanziamenti l’Amministrazione punta a dare risposta anche a quello che è un nuovo ventaglio di sfide che, tra l’altro, è all’attenzione in Europa da parte degli Stati membri. Trattasi, nello specifico, della questione relativa al risparmio idrico che con i finanziamenti regionali si otterrà grazie proprio agli invasi realizzati o potenziati che permetteranno l’accumulo di acqua. Queste risorse irrigue, accumulatesi nei periodi a maggiore piovosità, potranno poi essere utilizzate nei periodi estivi e, in generale, di minore piovosità senza andare ad intaccare il consumo dell’acqua della falda.

Nell’ambito delle risorse stanziate, la concessione degli incentivi per la realizzazione degli invasi, o per il loro potenziamento, seguirà una specifica scala di priorità. In particolare, secondo quanto si legge sul sito Internet della Regione Emilia-Romagna, sarà data priorità ai progetti per i territori montani e collinari, unitamente a quelli che, rispetto al numero minimo preavviso, vadano a coinvolgere un numero quanto più ampio possibile di imprese. Saranno criteri prioritari, inoltre, anche le realizzazioni di invasi ex novo con annesse reti di adduzione, e la maggiore estensione di quelle che risulteranno essere le superfici asservite. I finanziamenti regionali in Emilia-Romagna, per progetti di investimento pari a minimo 100 mila euro, e massimo 1 milione di euro, potranno andare a coprire, sotto forma di contributo in conto capitale, fino al 70% del totale della spesa ritenuta ammissibile.

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