Biodiversità e tutela dell’ambiente: bandi per l’agricoltura in Emilia-Romagna

di Redazione 1

Per le imprese agricole dell’Emilia-Romagna che vogliono investire nella tutela della biodiversità, nel biologico e nella tutela dell’ambiente, sono pronte risorse pari a ben 69 milioni di euro grazie a nuovi Bandi provinciali che sono in uscita nei prossimi giorni e che rientrano nel Piano di sviluppo rurale con le domande che possono essere presentate a partire da oggi, venerdì 29 ottobre 2010, e fino e non oltre il prossimo 15 dicembre 2010.

Gli investimenti regionali, pari come sopra accennato a 69 milioni di euro, di cui 25 milioni di euro a valere sul prossimo anno, rientrano nel Piano di Sviluppo rurale dal 2011 all’anno 2013 con diverse finalità per cui è possibile accedere alle risorse.

Nel dettaglio, le imprese agricole emiliano-romagnole possono accedere ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna con la finalità della produzione integrata, ritiro dei seminativi dalla produzione per scopo ambientale, produzione biologica, conservazione del paesaggio agrario, copertura vegetale al fine di limitare l’inquinamento delle acque sotterranee, praticoltura estensiva, incremento della sostanza organica nei terreni, ed infine anche per la tutela di varietà vegetali e di razze di animali autoctone che sono a rischio di estinzione.

Secondo quanto dichiarato da Tiberio Rabboni, Assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna, l’obiettivo con le risorse stanziate è quello di fare in modo che l’agricoltura abbia una forte funzione a livello ambientale, e che venga preservato quello che è un patrimonio storico di varietà e di specie. Con il Piano di sviluppo rurale, e con i relativi finanziamenti, si possono ad esempio rinaturalizzare i terreni agricoli, ma col biologico si possono anche incrementare le superfici dove viene ridotto l’uso della chimica con conseguente abbattimento dell’azoto in falda.  Non a caso proprio l’Assessore Rabboni ha posto l’accento sul fatto che bisogna andare a sostenere quell’agricoltura che lavora per migliorare la qualità della vita dei cittadini anche fornendo beni di interesse collettivo quali l’acqua, il paesaggio e la cura dell’ambiente.

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