Foche, un massacro con licenza di uccidere

di Redazione 2

Come ogni anno la Primavera da stagione di risveglio alla vita si trasforma in un incubo per le foche canadesi, perseguitate, bastonate, scuoiate vive dal loro peggior predatore: l’uomo. Rimasto cacciatore, più che per sopravvivenza, per perpetrare un hobby cruento: l’assassinio più infame e violento che si possa immaginare, ai danni di migliaia di adulti e cuccioli di foca, indifesi, con gli occhi sbarrati dal terrore. Lo sguardo perso, strappato del diritto di vivere, si svuota dell’anima e va incontro ad una morte dolorosa, lenta, tra le più atroci sofferenze.

La mattanza inizia ogni anno alla fine di marzo. Il 97% delle foche uccise ha meno di tre mesi di vita. Gli animali non vengono finiti, ma lasciati soffrire, feriti e agonizzanti. Spesso vengono scuoiati, impalati su dei ganci e trascinati sul ghiaccio mentre sono ancora vivi. I veterinari affermano che morire così è disumano. Disumano come questo massacro.

Il racconto di queste uccisioni è talmente macabro da suscitare un’avversione profonda verso chiunque osi ridurre tutto ad un’eccessiva ed ipocrita sensibilità e retorica animalista. E no, prevenendo ogni assurda analogia, mangiare una cotoletta di pollo non equivale affatto a scuoiare vivo un animale. Questa è barbarie. La riporta l’IFAW, l’International Fund for Animal Welfare, la cronaca di uno dei tanti omicidi di massa. Molte delle foche sono ancora vive e coscienti quando la scuoiatura ha inizio. Le pinne sbattono come un flipper, violentemente, da un lato all’altro. Le contorsioni seguono il ritmo delle pugnalate e delle bastonate. Qualche cucciolo solleva la testa e prova ad urlare ma dalla gola fuoriesce solo un suono gutturale, strozzato, di un dolore ammutolito e d’altronde il killer è sordamente insensibile.

Diversi esemplari cercano di afferrare l’arma con le pinne anteriori, alla cieca, scalpitando fino a che le forze reggono e cadendo, infine, stremati ed inermi. In passato vi abbiamo fornito le cifre della mattanza delle foche, un tetto di omicidi leciti molto alto, autorizzato ogni anno dal Governo Canadese, ed ancora più alto se si aggiungono le centinaia di foche che vengono cacciate senza la licenza di uccidere.

Sono migliaia ogni anno. Il Governo sostiene che morire bastonati e trafitti da un uncino sia una fine dalla sofferenza reputata “accettabile”, che vige il divieto di uccidere i cuccioli, che si tratta di una tradizione secolare oltre che di un importante ed indispensabile settore dell’economia del Paese, ecc ecc. Tutte bugie secondo le associazioni animaliste. Ma in fondo non contano le cifre, il guadagno, il perché o l’età delle vittime, conta il modo in cui gli viene tolta la vita, oltre che la gratuità di questo gesto per la nostra specie. Ecco perché quest’anno abbiamo scelto di non parlare di cifre e percentuali, ragioni economiche, ambientali, culturali, sportive bensì di pubblicare, prima ancora delle scene del massacro di centinaia di foche ammassate l’una sull’altra, la morte di un’unica foca, sequenze delle diverse fasi della caccia: gli esemplari immortalati cambiano, cambia l’età della foca, la mano del carnefice, l’anno, ma lo scenario è unicamente disumano. Moltiplicate questa sofferenza per 10 mila, 20 mila e avrete ottenuto soltanto una vaga idea del dolore che è capace di infliggere l’uomo in una sola stagione.

Attenzione: i video e le immagini che seguono includono contenuti violenti.


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[Fonte: IFAW]

Commenti (2)

  1. Veramente troppo triste, non posso credere.

    1. già!

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