Niente più battesimi: il fiume Giordano prosciugato entro il 2011

fiume giordano

Anche uno dei più famosi e ammirati luoghi di culto non è immune ai problemi di abuso e inquinamento. Il fiume Giordano è un esempio di cosa è previsto accada ad un po’ tutti i fiumi del mondo a causa del sovrasfruttamento, dell’inquinamento e della mancanza di una gestione regionale, secondo Friends of the Earth in Medio Oriente. Oltre il 90% delle acque del fiume sono state deviate in Israele, Siria e Giordania, e ciò che resta è un mix poco attraente di acque reflue, acqua salata e scarico proveniente dai terreni coltivati. Ed entro la fine del 2011 non ci sarà più nemmeno questo.

Sarebbe un pezzo importante di storia perduta, se non saranno prese misure drastiche per ripristinare il fiume. Save the Planet scrive:

Oggi il fiume è stato deviato, arginato e risucchiato anche molte volte. I liquami sgorgano nel fiume, lasciando punti salmastri e orribili. Nonostante questo, però, migliaia di pellegrini ancora fanno il viaggio ogni anno per entrare nel fiume che si ritiene sia il luogo dove fu battezzato Gesù Cristo da Giovanni Battista.

Ma non ci sarà un posto da visitare in un futuro molto vicino, diverso da un letto asciutto, se alcune cose non cambieranno radicalmente.

Solare termico e fotovoltaico: al via il Campionato di Legambiente

fotovoltaico-campionato-legambienteLo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie nel nostro Paese, e non solo, contribuisce a garantire occupazione, ma anche ad incrementarla, così come la crescita del mercato dell’energia solare, dal fotovoltaico al solare termico, permette ai centri urbani italiani di avere un’aria più pulita ed ai cittadini di poter risparmiare in bolletta. A mettere in evidenza tutto ciò è Legambiente in concomitanza con la presentazione, a Milano, del “Campionato Solare”, un’iniziativa finalizzata a mettere in gara i Comuni italiani al fine di vincere la sfida e la competizione con le energie rinnovabili. “Campionato Solare”, realizzato dall’Associazione ambientalista con la collaborazione di Klimaenergy, prevede l’aggiornamento e la ricostruzione dei dati relativi allo sviluppo ed alla diffusione dell’energia solare nei centri urbani del nostro Paese.

L’EPA ammette: il riscaldamento globale esiste ed ora ne abbiamo le prove

orso polare riscaldamento globaleAnche la US Environmental Protection Agency non ha potuto fare a meno di notare il cambiamento epocale che sta avvenendo sotto i nostri occhi. Una nuova relazione presentata la scorsa settimana ha sancito una volta per tutte che il cambiamento climatico esiste, e ci sono anche degli indicatori che ne rendono certa l’individuazione.

Il rapporto, intitolato “Indicatori del Cambiamento Climatico negli Stati Uniti” misura 24 indicatori separati che mostrano come i cambiamenti climatici influenzino la salute e l’ambiente dei cittadini americani. La relazione rappresenta un altro passo in una serie di azioni/dichiarazioni adottate sul cambiamento climatico dall’EPA.

Il primo dei provvedimenti è stato “etichettare” la CO2 come un gas che può essere regolato nell’ambito del Clean Air Act, la legge che Obama vuole per regolare l’inquinamento, perché è un gas ad effetto serra significativo. Norme per le nuove emissioni dei veicoli sono state elaborate insieme ai nuovi standard sui gas serra per le automobili.

Caccia alle balene: proposta la legalizzazione limitata

balena

Nel lontano 1986, a causa della rapida sparizione delle balene dagli oceani di tutto il mondo, fu imposta la moratoria sulla loro caccia. In pratica da quell’anno in poi non sarebbe più stato possibile cacciare l’animale più grande degli oceani per scopi commerciali. Tutti i Paesi del mondo ratificarono il trattato tranne Islanda e Norvegia che infatti hanno continuato a cacciarle, mentre il Giappone, pur ratificandolo, aggirò il divieto continuando le sue operazioni, nascondendole sotto la “bandiera” degli scopi scientifici.

Queste scelte purtroppo hanno portato ad una duplice conseguenza catastrofica. La prima e più ovvia è che la caccia è continuata, venendo per fortuna limitata solo a questi tre Stati; la seconda è che essi si sono autoregolamentati, assegnandosi in maniera del tutto arbitrale un numero di cetacei da catturare ogni anno. Siccome questa situazione stava diventando insostenibile, la Commissione baleniera internazionale (Iwc) ha proposto di legalizzare la caccia alle balene, ma con forti limiti.

Inventata batteria che si ricarica con l’urina

batteria ad urina

Avete bisogno di elettricità ma non c’è sole, non c’è vento, non avete biomasse da bruciare nè potete improvvisare un impianto geotermico. Cosa fare? Una società coreana ha inventato un dispositivo in grado di generare elettricità di bassa potenza con qualcosa che sicuramente possiamo procurarci tutti, ma che abbiamo sempre gettato: l’urina. La batteria portatile, denominata MetalCell, è in grado di creare abbastanza energia con una sola pipì da alimentare un computer portatile per più di quattro ore.

Secondo Popular Science, la batteria è stata progettata da una società coreana per le situazioni militari in cui può essere difficile trovare elettricità per gli oggetti elettronici. E’ abbastanza piccola da essere trasportata facilmente ed è in grado di produrre energia per far funzionare le apparecchiature quando non sono disponibili altre fonti.

Fotovoltaico: il punto della situazione al Solarexpo 2010

fotovoltaico-sostenibileAl fine di uniformare nell’ambiente naturale ed urbano l’inserimento degli impianti di produzione di energia fotovoltaici si rendono necessarie, quale strumento principale, le Linee Guida Nazionali per l’Autorizzazione Unica. A dichiararlo è stato il Consigliere ANIE/GIFI Domenico Inglieri in vista dell’approvazione del Conto Energia 2011 che prima dell’inizio della prossima estate, dopo un rinvio dietro l’altro, dovrebbe finalmente essere approvato. Non a caso il Segretario Generale ANIE/GIFI, Andrea Solzi, ha fatto presente come l’industria e la filiera del fotovoltaico, al fine di potersi sviluppare, abbia bisogno di tempi certi e di risposte altrettanto certe da parte delle istituzioni. Il Consigliere dell’APER, Pietro Pacchione, ha inoltre posto l’accento sul fatto che le Regioni debbano investire professionalità, competenze e risorse nel fotovoltaico come volano di sviluppo dell’economia locale nel pieno rispetto dell’ambiente e del paesaggio.

5 minuti di esercizio verde per migliorare l’umore

in bicicletta nel verde

Una nuova ricerca suggerisce che con soli cinque minuti di “esercizio verde” è possibile ottenere benefici sull’umore, l’autostima e la salute mentale che durano per tutto il giorno. Infatti i ricercatori hanno rilevato che questa piccola dose può produrre un più grande effetto positivo.

È possibile leggere nell’inchiesta del Dott. Jo Barton e del professor Jules Pretty dell’Università dell’Essex che alla base di questi esercizi verdi c’è una semplice passeggiata giornaliera, come spiegato su Environmental Science and Technology. Pretty, che è docente di Ambiente e Società nell’Essex, ha spiegato:

Per la prima volta nella letteratura scientifica, siamo stati in grado di mostrare le relazioni dose-risposta agli effetti positivi della natura umana sulla salute mentale.

Usa: emissioni da centrali a carbone azzerate entro 20 anni

centrale a carbone

Buone notizie dal fronte della lotta all’inquinamento. Nonostante gli Stati Uniti non si siano impegnati, come hanno fatto le altre nazioni, a fissare un tetto e delle scadenze per la riduzione delle emissioni, oggi arriva l’annuncio che i più grandi emettitori di gas ad effetto serra del mondo potrebbero fermare completamente le emissioni di biossido di carbonio dalle centrali elettriche a carbone entro il 2030.

Se ciò fosse vero, sarebbe un passo fondamentale per controllare il riscaldamento globale, e sembra possibile utilizzando la tecnologia che già oggi esiste, integrata con quella che potrebbe essere commercialmente disponibile entro un decennio, secondo un gruppo di scienziati, ingegneri e architetti che hanno effettuato la stima. Questa è la conclusione di un articolo pubblicato sull’American Chemical Society, la rivista mensile dell’Environmental Science & Technology (ES & T). Queste sono per ora solo anticipazioni, visto che l’articolo completo uscirà a giugno.

Putin decide di ripulire il Polo Nord

putin

Anche in una delle più dure e più remote regioni del mondo, gli umani sono riusciti a fare un bel pasticcio. Questa è una triste realtà, tanto che anche il primo ministro russo Vladimir Putin l’ha capito dopo aver visitato l’isola artica di Alexandra Land, circa 900 km dal Polo Nord. Osservando l’orizzonte, Putin si è accorto che non si trovava di fronte al paesaggio pittoresco che avrebbe potuto immaginare, ma ha visto barili di carburante abbandonati che si disperdevano a vista d’occhio.

I milioni di barili visti sono rimasugli velenosi dell’era sovietica, che lentamente stanno inquinando una regione già duramente colpita dalle temperature in aumento. Secondo la RT, le basi militari sovietiche posizionate su Alexandra Land hanno ricevuto grandi quantità di petrolio per il loro fabbisogno. Ma nonappena l’Unione Sovietica è crollata, i barili sono stati abbandonati, perché considerati troppo costosi per il trasporto o lo smaltimento corretto. Così sono rimasti lì, lentamente deteriorando la neve artica e minacciando di avvelenare l’ecologia dell’isola.

Mascherina ecologica protegge i polmoni e assorbe CO2

mascherina verde

Le abbiamo viste tutti, quando l’isteria dovuta all’influenza suina era al suo picco, nel mondo hanno cominciato a circolare strane e stravaganti maschere, di ogni tipo e colore, dalla classica bianca da chirurgo a quelle tutte colorate e con i disegni. Ora l’allarme A H1N1 non c’è più, ma non è detto che le mascherine passino di moda, specie se sono ecologiche.

La mascherina verde realizzata dal designer Robert Ortega è una maschera anti-batterica e riutilizzabile che “assorbe la CO2 con ogni espirazione“. Realizzata in pasta di legno e integrata con semi che germogliano veramente, la maschera da porre sul viso si pensa che non solo aiuterà a mantenere i polmoni in sicurezza, evitando di inalare agenti inquinanti, ma potrà tenere anche il mondo al sicuro dalle emissioni di biossido di carbonio proveniente dai polmoni con la respirazione.

Muschio di torba per assorbire perdite di petrolio

muschio di torba assorbe petrolioKallak Torvstrøfabrikk in Trøgstad nella parte orientale della Norvegia ha messo a punto una miscela di muschio di torba con una qualità assorbente straordinariamente alta. Il materiale potrebbe essere uno strumento utile per limitare gli spargimenti di idrocarburi dopo incidenti di minore entità o gravi calamità.

L’azienda di Torvstrøfabrikk che conta tre soli uomini si occupa da anni della vendita di torba come componente per la terra per piante da vaso e come mezzo di crescita e fertilizzazione. Ma rendendosi conto che la torba ha anche uno straordinario potere assorbente, hanno cominciato a provare altri potenziali usi.
Leif Estensen della SINTEF ha stretto un sodalizio con l’impresa di Torvstrøfabrikk, con l’obiettivo di testare diversi tipi di torba e documentarne le proprietà.

Greggio non più necessario per produzione plastica

industria della plasticaOgni anno, il mondo produce circa 130 milioni di chili di etilene, la più importante materia prima per la plastica. Questa gigantesca industria è attualmente dipendente dal petrolio greggio, che si sta esaurendo.
Il ricercatore olandese Tymen Tiemersma potrebbe avere trovato una soluzione a questo problema. Ha ideato infatti un nuovo reattore che riesce a produrre etilene dal gas naturale e che in futuro potrebbe produrne anche a partire dal biogas.

Tiemersma ha trovato una soluzione apparentemente molto semplice per uno dei più grandi problemi nella produzione di etilene da gas naturale. Se si vuole produrre plastica dal gas naturale allora prima di tutto bisogna convertire il gas naturale in etene. Che attualmente può essere fatto, ma con un problema finora irrisolto: il processo genera una incredibile quantità di calore, troppo per una facile rimozione. Di conseguenza la conversione del gas naturale è troppo costosa e consuma molta energia.

Riscaldamento globale, il ruolo delle piante

foglie emissioni di metanoLe piante restano un mezzo efficace per combattere il riscaldamento globale, nonostante emettano in piccole quantità un gas ad effetto serra importante. E’ quanto sostiene un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori dell’Università di Edimburgo e coordinato dal dottor Andy McLeod.

La ricerca ha calcolato che le piante emettano meno dell’1% delle emissioni totati di metano sulla Terra. Quindi, anche se il metano è considerato circa 25 volte più potente dell’anidride carbonica nell’impatto sul riscaldamento globale, la vegetazione non ne produrrebbe poi così tanto da incidere significativamente sull’aumento delle temperature e su quanto sta avvenendo relativamente ai cambiamenti climatici.