Biocarburante dalle alghe: nei jet americani sarà testato tra un mese

jet ad alghe

Da qualche tempo il Pentagono sta vagliando diversi progetti sull’energia alternativa. Anche se probabilmente la finalità ultima non è l’ambientalismo, è bene che un’istituzione di questo rilievo dia tanta importanza all’indipendenza energetica. Almeno è un modo per accelerare ulteriormente la ricerca sulle rinnovabili.

E’ di circa un anno fa la notizia degli investimenti proprio del Pentagono sul carburante per jet a base di alghe. Allora, spiegavano gli addetti ai lavori, pareva che l’air force fosse molto vicina ad utilizzare un combustibile con un’impronta di carbonio pari a zero. Si era a livelli ancora sperimentali, ed entro un decennio questa tecnologia si pensava potesse diventare realtà. Ma il Dipartimento della Difesa americana, solo un anno dopo, ha segnalato che il suo sviluppo di combustibili provenienti dalle alghe potrebbe avvenire addirittura molto prima del previsto.

Eolico e fotovoltaico: progetto imponente in India

Fotovoltaico-indiaNei prossimi dieci anni in India saranno stanziati con un nuovo progetto la bellezza di 50 miliardi di dollari. Niente di strano se non fosse che a mettere sul piatto questa montagna di soldi è una sola società, la Airvoice Group, la quale si vanta del fatto che quello annunciato dalla società è il maggior singolo investimento messso a punto nel mondo per le fonti di energia rinnovabili. Il progetto è a dir poco ambizioso, visto che si punta a produrre energia attraverso la realizzazione di impianti aventi una potenza pari a complessivi 13.000 MW, ovverosia oltre tredici volte l’attuale potenza installata cumulata su tutto il territorio italiano. Il progetto sarà realizzato attraverso un mix di impianti eolici e di impianti fotovoltaici; nel dettaglio, i parchi eolici avranno una potenza complessiva cumulata pari a 3.000 MW, mentre altri 10.000 MW arriveranno dagli impianti fotovoltaici.

Italia vicina all’obiettivo di Kyoto

protocollo di kyoto

L’Italia era uno di quei Paesi che sembrava voler mettere gli obiettivi ambientali in secondo piano, preferendo quelli economici. Per questo è stato uno di quelli che si è opposto ai limiti alle emissioni a Copenaghen, e tra quelli che ha firmato in ritardo e con qualche riserva il protocollo di Kyoto, 13 anni fa.

Poi è arrivata la crisi, e ha scombinato tutti i piani. Ora sì che siamo vicini agli obiettivi decisi a Kyoto e che, fino a qualche anno fa, sembravano impossibili. Ad affermarlo è l’ex ministro dell’Ambiente, oggi Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, il quale questa mattina ha snocciolato delle cifre confortanti: la riduzione delle emissioni rispetto al 1990 toccherà il 6,5%, quanto cioè previsto dal Protocollo, e ci sono possibilità anche che superi tale soglia. Noi a dir la verità ce lo auguriamo, perché al 2020 dobbiamo raggiungere almeno un 20%, che non è poco.

Gassificazione dell’idrogeno: lo sviluppo va a rilento

gassificatoreLe tecnologie dedicate al processo di gassificazione della biomassa sono attualmente in fase di sviluppo in molti Paesi, in vista di una futura produzione di biocarburanti liquidi di seconda generazione che possano sostituire quelli inquinanti di oggi, prima di tutto quelli provenienti dal petrolio. Sia la gassificazione a letto fluido che i sistemi speciali di trasporto di flusso sono in fase di sviluppo intensivo.

Queste tecnologie possono essere utilizzate anche per la produzione di idrogeno, che può diventare un’alternativa interessante in sostituzione di parte del contributo dei combustibili fossili nelle raffinerie di petrolio e nelle industrie chimiche. Inoltre, la tecnologia delle celle a combustibile è stata sviluppata proprio per i gas ricchi di idrogeno. Nuovi e rivoluzionari metodi di produzione, in grado di sostituire il processo di rotta classica, ma non possono tuttavia essere previsti per emergere nel medio termine. Anche le nuove tecnologie di separazione dell’idrogeno, attualmente in fase di sviluppo, sembrano avere solo un limitato potenziale nel ridurre il costo di produzione dell’idrogeno, rispetto alle tecnologie oggi disponibili in commercio.

Fertilizzanti cinesi: 100 volte peggiori delle piogge acide

agricoltura cinese

Tra i tanti problemi della Cina, quello più vicino a noi, e forse anche più pressante in questo periodo, è l’inquinamento. Non si parla ovviamente solo di quello atmosferico, ma è molto diffuso, anche se se ne discute poco, quello che riguarda le acque. Il Governo cinese, tra i più conservatori al mondo, e di conseguenza anche molto protezionista, ha ammesso il problema. Soltanto che, piccolo particolare, alcune statistiche dicono che la situazione è almeno due volte peggiore delle cifre ufficiali.

Parte di questo problema è dovuto agli scarichi agricoli, fortemente contaminati da un uso eccessivo di fertilizzanti. Ma l’acqua non è l’unica cosa che viene inquinata dai troppi prodotti chimici. Mongabay evidenzia in un nuovo articolo su Science che specifici suoli della Cina sono acidificati a causa delle cattive pratiche agricole:

L’agricoltura cinese si è intensificata notevolmente dall’inizio degli anni ’80 in una zona limitata della terra con ingressi di enormi quantità di fertilizzanti chimici ed altre risorse

spiegano gli autori, sottolineando che il consumo dei fertilizzanti azotati in Cina ha raggiunto 32,6 milioni di tonnellate nel 2007, con un aumento del 191% rispetto ai livelli del 1981.

Fotovoltaico: nuovo Conto Energia, il punto della situazione

nuovo-conto-energiaIn relazione a quello che in futuro sarà il nuovo Conto Energia, l’ultima versione del Decreto può nel complesso essere giudicata positivamente, ma servirebbe comunque apportarvi delle modifiche. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione in merito da parte dell’Aper, l’Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, la quale ha in particolare sottolineato come il nuovo Conto Energia debba essere tale da tutelare sia la filiera industriale del fotovoltaico, sia lo sviluppo regolare di una tecnologia di produzione di energia elettrica determinante nel presente e nel futuro per il raggiungimento degli obiettivi legati sia all’abbattimento delle emissioni, sia all’incremento della quota di energia prodotta in maniera pulita rispetto alle fonti energetiche tradizionali. In primis, per l’Aper non può essere accettabile, anno dopo anno, un decremento annuale delle tariffe incentivanti che possa essere superiore al livello del 4%, così come appaiono palesemente troppo forti i tagli che la bozza del Decreto presenta per la tariffa incentivante nella fase transitoria tra l’anno 2010 e l’anno 2011.

Olimpiadi invernali: l’occasione di avere uno sport sostenibile

Richmond Olympic Oval

Il Richmond Olympic Oval, considerato l’edificio simbolo dei Giochi, contiene legno recuperato da un pino danneggiato da un’infestazione di coleotteri che compone un tetto a forma di onda.

Siamo in concorrenza con alcuni tra i più belli ovali che sono stati costruiti negli impianti olimpici, in passato

spiega il campione dei 5.000 metri Chad Hedrick alla Reuters. Completata poco più di un anno fa, la costruzione da 178 milioni dollari che si trova lungo il fiume Fraser a Richmond, appena fuori il centro di Vancouver, è un evidente e spettacolare modello di sostenibilità ambientale. L’elemento più caratteristico è il tetto esterno, progettato in forma di onda che è una delle più grandi strutture in legno riciclato del mondo. Ma non finisce qui.

Pesca sostenibile: cos’è e perché ne abbiamo così bisogno

pesci

L’aumento degli aiuti provenienti dai Paesi sviluppati, destinati specificamente per le infrastrutture di pesca sostenibile nei Paesi in via di sviluppo, potrebbe migliorare la sicurezza alimentare globale, secondo un documento politico redatto da un gruppo internazionale di lavoro di 20 economisti, scienziati marini ed esperti del mare pubblicato sulla rivista Science. I frutti di mare sono una fonte importante di proteine per quasi 3 miliardi di persone in tutto il pianeta, contribuendo per il sostentamento di oltre 560 milioni di persone. Ma una mancanza di una politica coordinata minaccia le forniture di pesce a livello mondiale.

Per contribuire a garantire un approvvigionamento futuro

il prezzo del pesce deve riflettere il costo di mantenimento della salute dell’ecosistema nei Paesi che lo pescano o per la maggior parte delle aziende agricole. Molte sono le importazioni provenienti dai Paesi in via di sviluppo che non sono in una posizione ottimale per gestire le proprie risorse in modo sostenibile

afferma Martin D. Smith, autore del libro e professore associato di economia ambientale Duke University’s Nicholas School of the Environment.

Cibo biologico: dal 1° luglio verrà introdotto il marchio UE

logo ue cibi biologici

Nell’Unione europea c’è la stessa attenzione che c’è in Italia per quanto riguarda il cibo biologico. Ma c’è un solo problema: esso si chiama Mahepollumajandus, биологично, ökológiai, o luomuviljely, ma vuol dire dappertutto “biologico”. Una confusione di lingue che porta anche di conseguenza ad una confusione di legislazione, che a breve sarà risolta dall’etichetta con il logo senza parole in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea.

Scelto tra i circa 3.500 simboli potenziali ideati dagli studenti di arte e design in un concorso organizzato dalla direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea, l’Eurofoglia contiene due messaggi molto chiari: la natura e l’Europa. Dal 1 ° luglio, il logo dovrà comparire su tutti gli

alimenti pre-confezionati biologici prodotti in uno qualsiasi dei 27 Stati membri dell’Unione europea. Il logo verde, con le 12 stelle dell’Unione europea che formano una foglia, sarà facoltativa per i prodotti importati. Il logo nazionale esistente per gli alimenti biologici sarà autorizzato a comparire accanto al nuovo logo comunitario

riferisce la BBC.

Fotovoltaico Ranchio di Sarsina: energia pulita e beneficenza alla Caritas

campo-solare-fotovoltaicoLo sviluppo e la produzione di energia da fonti rinnovabili riesce ad andare d’accordo non solo con l’ambiente, ma anche con la solidarietà ed il sostegno alle fasce deboli della popolazione ed alle persone svantaggiate. Nella Regione Emilia-Romagna, ed in particolare in Provincia di Forlì-Cesena, località Ranchio nel Comune di Sarsina, la controllata della società Righi Group, la Elektrica s.r.l., sta provvedendo a realizzare un grande campo fotovoltaico la cui produzione di energia elettrica sarà in grado annualmente di soddisfare i consumi ed il fabbisogno di ben 350 famiglie. L’impianto avrà una potenza complessiva cumulata che sfiora 1 Megawatt, e sarà composto da complessivi 3636 pannelli fotovoltaici a loro volta suddivisi in 202 blocchi.

Una quota degli utili generati dall’impianto, per un importo pari a 3.000 euro all’anno per 20 anni, saranno donati alla Caritas diocesana di Cesena- Sarsina. Ogni anno il campo fotovoltaico sarà in grado di produrre 1,23 milioni di Kwh che saranno tutti immessi in rete; grazie al fatto che il terreno dove il campo viene realizzato è in pendenza, l’angolatura dei pannelli, regolabili manualmente, potrà essere ottimale.

Riscaldamento globale, il corpo degli animali cambia

cambiamento climaticoIl riscaldamento globale colpisce anche le dimensioni degli animali. Alcuni animali, a quanto pare, stanno dimagrendo, mentre altri stanno ingrassando. Tutta colpa degli sconvolgimenti degli ecosistemi terrestri, della scomparsa di alcune specie, e della proliferazione di altre, ma anche dell’aumento delle temperature e delle correnti che cambiano.

E’ probabile che questo cambio di regime alimentare sia una reazione conseguente all’aumento delle temperature a causa del cambiamento climatico globale – spiega il professor Yoram-Yom Tov del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Tel Aviv, che ha misurato l’evoluzione delle dimensioni del corpo degli uccelli e degli animali nelle zone in cui il cambiamento climatico è più estremo ed evidente.

Una mappa del WWF ci spiega il pericolo d’estinzione che corre la tigre

mappa tigre

L’allarme ha ormai fatto il giro del mondo: praticamente ovunque le tigri che si trovano in natura, sono nei guai. Motivo per cui una mappa interattiva che educa la gente sui problemi può rivelarsi uno strumento utile. Piuttosto che semplicemente indicare le aree in cui questi felini vivono, la mappa prodotta dal WWF è una finestra

sulle numerose minacce alle tigri selvatiche, sia di quelle per il loro habitat che delle attività che in alcune parti del mondo che hanno un impatto su di loro.

Scorrendo in una zona evidenziata, è possibile aprire una finestra con delle informazioni preliminari e un link per ulteriori informazioni sulle tigri in quel luogo. Il WWF rileva che le tigri selvatiche occupano solo il 7% del loro storico habitat. E con solo poche migliaia di esemplari rimasti, la speranza è che questa mappa e le risorse che collega possa aiutare i governi e le ONG che hanno la forza di farlo, ad ottemperare a degli sforzi di conservazione durante il Global Tiger Summit di Vladivostok che si terrà nel settembre 2010.

Fotovoltaico, eolico e geotermia: gli Usa accelerano sulle nuove energie

energie-puliteGli Stati Uniti devono sviluppare nuovi metodi sia per produrre, sia per utilizzare le energie rinnovabili. Ad affermarlo è stato il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il quale ha di conseguenza proposto un incremento di $ 217 milioni dei fondi da destinare per sostenere i progetti di ricerca. L’America, Paese leader su tanti fronti, con l’avvento della nuova Amministrazione, dopo la lunga “regnanza” di George W. Bush, decisamente più “vicino” alle major del petrolio, non vuole lasciarsi scappare l’obiettivo di diventare su scala globale il leader per quel che riguarda le nuove energie, e chiaramente al Paese le risorse e le potenzialità in tal senso non mancano.

E così, a valere sull’anno fiscale 2011, che partirà nel prossimo mese di ottobre, Barack Obama ha altresì proposto un incremento di altri 108 milioni di dollari di stanziamenti da destinare alle energie rinnovabili nell’ambito del budget proposto per il Dipartimento dell’energia che ammonta a ben 28,4 miliardi di dollari, con un incremento del 6,8% rispetto all’anno fiscale 2010.

Agricoltura sostenibile, urge un cambiamento radicale per far fronte ai mutamenti climatici

colture geneticamente modificateLa resa di alcune delle colture più importanti comincia a diminuire sensibilmente, in concomitanza con l’aumento delle temperature globali. Quando la temperatura media supera i 30 gradi Celsius in molte regioni del mondo fondamentali per lo sfruttamento agricolo le piante fanno fatica ad adattarsi. Potrebbero certamente farlo con tempi più lunghi ma, secondo gli esperti, non è possibile che si adattino ai troppo repentini cambiamenti climatici in atto sul nostro pianeta.

Le proiezioni che si riferiscono alla fine di questo secolo, rilevano come gran parte delle zone tropicali e subtropicali vedranno sempre più aumentare le temperature stagionali al di sopra di tale livello e che ogni nuova estate potrebbe battere il record di di afosità rispetto a quella precedente.