Ambientalisti? Peggio di Al-Qaeda

marcia ambientalisti

I funzionari governativi inglesi hanno iscritto i militanti ambientali estremisti di fianco ai gruppi dissidenti repubblicani irlandesi e ai terroristi ispirati da al-Qaeda nei documenti sulla sicurezza interna, scovati dal quotidiano The Guardian.

Gli orientamenti in materia di estremismo, prodotti dal Ministero della Giustizia, dicono che:

Il Regno Unit, come molti altri Paesi, deve affrontare una continua minaccia da parte di estremisti che credono di poter avanzare i loro obiettivi commettendo atti di terrorismo.

L’elenco è stato inviato al gruppo parlamentare, che sta riscrivendo la giurisprudenza in merito ad una serie di attivisti, tra cui gli ambientalisti. Nella lista essi vengono marchiati come “estremisti ambientali” al fianco di attivisti di estrema destra, dissidenti repubblicani irlandesi, i paramilitari lealisti e al-Qaeda.

Le 6 città che puntano ad abolire l’automobile

Carfree-Paris

Lo sviluppo della città tedesca di Friburgo è il più noto esempio di un quartiere, il Vauban, che con successo è riuscito a fare a meno delle auto. E’ un grande passo avanti che può essere irto di difficoltà e anche con una ricompensa enorme: la gente è più “amichevole”, le strade più vivibili. Sorprendentemente, ci sono decine di zone franche per le auto in tutto il mondo, ma solo poche città (stiamo parlando di comuni con più di 50.000 abitanti) che seriamente e costantemente perseguono le necessarie misure di pianificazione per abbandonare le auto, o almeno ridurne l’uso. Qui di seguito troviamo le migliori 5, ed un “bonus” finale.

1. Ginevra, Svizzera. Nei primi giorni del gennaio 2010, i membri del Consiglio della città di Ginevra hanno votato per chiudere 200 delle strade della città al traffico automobilistico. Questo è un passo enorme supportato da quasi tutti gli schieramenti politici.

2. Davis, California, USA: la città delle mountain bike. Davis è una grande città universitaria in stile Urbino, giusto per intenderci, e così il principale vantaggio riguarda la questione delle auto: sono quasi inesistenti. Le infrastrutture favoriscono le due ruote, e la città si appresta a costruire una strada principale da 1,7 milioni di biciclette, tanto da far soprannominare questa città “Bike City“. Ma non si circola solo in bicicletta. C’è anche un sistema discreto di autobus che garantisce il servizio anche a chi preferisce stare un po’ più comodo. Inoltre a Davis vige un blocco per le auto durante il periodo delle iscrizioni all’Università a causa della grande massa di persone che affluisce verso il campus.

Fotovoltaico: Enel Green Power e gruppo Marcegaglia per impianto da 4 MW

fotovoltaico-enel-marcegagliaEntrerà in servizio nel corso del corrente anno, a Taranto, un impianto fotovoltaico avente una potenza pari a ben 4 MW, perfettamente integrato a livello architettonico, e costituito in prevalenza da pannelli realizzati con l’innovativa tecnologia a film sottile. Questo dopo che Enel Green Power, la società “verde” del colosso energetico Enel specializzata nella gestione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili, ha siglato un accordo con il gruppo Marcegaglia per la realizzazione dell’impianto sulle coperture degli stabilimenti della società operante nel settore della trasformazione dell’acciaio ma anche nella produzione di energia pulita da fonti rinnovabili.

Il gruppo Marcegaglia, controllato dalla famiglia omonima, opera infatti con la società Euro Energy Group, dal lontano 1995, nella produzione di energia elettrica da combustibile derivato dai rifiuti e dalle biomasse, mentre la società Marcegaglia Energy è la divisione specializzata nel campo della produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il buco nell’ozono? Forse è meglio lasciarlo aperto

buco nell'ozono

Il buco nello strato di ozono è ormai costantemente in chiusura, ma la sua riparazione potrebbe effettivamente aumentare il riscaldamento del Sud del mondo, secondo gli scienziati dell’Università di Leeds. Il buco dell’ozono antartico una volta era considerato come una delle maggiori minacce ambientali, ma la scoperta di un feedback in precedenza sconosciuto dimostra che esso ha invece contribuito a proteggere questa regione dal riscaldamento indotto dal carbonio negli ultimi due decenni.

I venti ad alta velocità nella zona sotto il buco hanno portato alla formazione di nubi nel periodo estivo, che riflettevano i più potenti raggi del sole.

Queste nubi hanno agito come uno specchio per i raggi del sole, che riflette il calore lontano dalla superficie nella misura in cui il riscaldamento, dovuto alle emissioni di anidride carbonica in aumento, è stato effettivamente annullato in questa regione durante la stagione estiva. Se, come sembra probabile, i venti si fermeranno, l’aumento delle emissioni di CO2 potrebbe quindi causare l’accelerazione del riscaldamento dell’emisfero meridionale, che avrebbe un impatto sulle previsioni del clima futuro

ha spiegato il professor Ken Carslaw dell’Università di Leeds, co-autore della ricerca.

La Germania rimanda la chiusura delle centrali nucleari, ma solo per dare tempo alle rinnovabili

nucleare tedesco

Il piano sul nucleare voluto dal presidente Schroeder, ed inizialmente confermato anche dalla Merkel, era il migliore d’Europa. Nel 1998 l’ex cancelliere tedesco decise di chiudere le centrali nucleari, con una media di circa una ogni 2-3 anni, accelerando man mano che le rinnovabili potevano sostituirle, fino a spegnere l’ultimo reattore nel 2022.

Oggi arriva la notizia che Angela Merkel ha deciso di bloccare l’iter. Ma i fans del nucleare non possono esultare: la decisione è stata solo rimandata. Ad aprile e a maggio di quest’anno erano previste le chiusure di ben due reattori, ma è stato deciso di rinviare questa decisione, non per sempre, ma soltanto finché le centrali ad energia rinnovabile non saranno in grado di sostituirle.

Anche le anguille sono in via d’estinzione, ma la causa è misteriosa

anguilla europea

Le anguille sono state tra le prime specie a ricolonizzare il fiume Tamigi dopo che è stato ripulito nel 1960 e ’70. Ma gli scienziati sono in allarme: le popolazioni sono precipitate negli ultimi cinque anni, e non sono sicuri di quale sia il problema.

Il Guardian scrive che gli scienziati sono sicuri che se il declino sta accadendo, è perché le anguille non stanno tornando più al Tamigi, probabilmente perché si trovano di fronte a nuovi problemi. Ad ogni modo, nel 2005, 1.500 anguille sono state catturate con le trappole, e solo 50 sono state catturate nel 2009. Anche in altri fiumi europei si sta assistendo ad un calo impressionante del numero di anguille, segno che non è un problema dell’Inghilterra, ma globale. Che sia il riscaldamento?

Fotovoltaico: risparmio energetico ed ambientale, ma anche posti di lavoro

fotovoltaico-occupazioneNel biennio 2008-2009 l’Italia ha posto le basi per un eccellente sviluppo ed espansione del mercato fotovoltaico. A metterlo in evidenza è il colosso elettrico Enel visto che nel 2008 in Italia sono stati realizzati nuovi impianti per complessivi 340 MW, mentre nell’anno appena trascorso si è saliti a 490 MW ulteriori. Al fine di garantire all’Italia l’ingresso tra i “big” dell’energia pulita sfruttando la fonte solare, un ruolo di rilevante importanza lo possono giocare STM, Sharp e la stessa Enel, che nei giorni scorsi hanno stipulato un accordo finalizzato a far nascere la più grande fabbrica italiana di pannelli fotovoltaici di nuova generazione sia per entrare nel grande mercato globale di un settore a dir poco promettente, sia per istituire una vera e propria filiera nazionale del fotovoltaico. Per l’Italia l’espansione in questo mercato, sia entro i confini nazionali, sia verso i Paesi esteri, non significa solamente risparmio energetico ed abbattimento delle emissioni; a questi due fattori, già di per se rilevanti e fondamentali per lo sviluppo sostenibile, occorre anche prendere in considerazione la componente occupazionale.

In California è partita la gara ai tetti solari

solare a san francisco

Dopo l’annuncio del sindaco di San Diego di voler spingere per poter arrivare ad avere un giorno il 100% dei tetti della città forniti di un impianto solare, il sindaco di San Francisco, Gavin Newsom, ha annunciato oggi un piano per installare oltre 365 kw di pannelli solari sul San Francisco Housing Authority, e di voler fare altrettanto sui tetti della sua città. I pannelli solari forniscono centinaia di migliaia di chilowatt di energia pulita, energia elettrica rinnovabile per i residenti degli alloggi pubblici. Il progetto si prevede potrà creare 25 posti di lavoro e si concluderà entro la fine dell’anno.

Per ora, annuncia Newsom, i pannelli solari comunali serviranno per dare energia per l’illuminazione stradale. Questa servirà per ridurre i gas ad effetto serra, far crescere la loro economia verde, e

portare lo Stato verso un futuro di energia pulita e rinnovabile.

Per il matrimonio indossate qualcosa di verde: arrivano gli eco-matrimoni

eco-matrimonio

Sempre più coppie eco-consapevoli decidono di tingere il giorno più importante della loro vita non di fiori d’arancio, ma di verde. Se anche voi volete seguire il loro esempio, il sito “Something Green” vi può aiutare a rendere la vostra cerimonia originalmente ecologica.

Siamo costantemente alla ricerca di approcci innovativi che non sono tipicamente offerti nel mercato del lusso. Abbiamo notato una tendenza tra i pianificatori di meeting, che iniziano a prenotare sempre più “eventi verdi”, a base di alimenti biologici, servizi locali, prodotti di carta come i menu e altri fogli stampati su carta riciclata. Così abbiamo pensato che anche il servizio nozze potrebbe essere un elemento interessante per diventare più eco-friendly

ha spiegato Heidi Nowak, Direttore Vendite e Marketing dell’albergo Ritz-Charlton che ospita queste cerimonie. Ma cosa significa fare una cerimonia verde? Di opzioni ce ne sono tante. Pensate solamente a tovaglie e tovaglioli da tavola ottenuti da materiali riciclati, bottiglia di plastica riciclabile, centritavola compostabili e tanti contenitori per il riciclaggio di rifiuti. Inoltre i tanti fiori che circolano quel giorno potranno essere ripiantati, compostati o donati ad un ospedale locale o ad organizzazioni no-profit. Inoltre tutte le piante vengono acquistate a pochi chilometri dalla struttura stessa, evitando così l’inquinamento dovuto all’importazione.

Fotovoltaico: le verifiche ispettive del GSE

ispezioni-impiantiNei giorni scorsi il GSE ha pubblicato, in merito all’incentivazione degli impianti fotovoltaici, la Relazione riguardante le attività dal mese di settembre del 2008 all’agosto 2009; in tale lasso di tempo, tra l’altro, è proseguita da parte del Gestore un’attività di natura ispettiva sugli impianti così come previsto da Decreti Ministeriali. Le verifiche, nel periodo sopra indicato, sono state complessivamente 709 ed hanno riguardato sia impianti con il vecchio Conto Energia, ovverosia il primo, sia con il nuovo Conto Energia. In totale, il GSE ha ispezionato impianti per complessivi 47,46 MW di potenza; le verifiche sono state effettuate al fine di verificare che in accordo con le prove documentali, attraverso dei sopralluoghi sul posto, fossero effettivamente presenti i requisiti finalizzati alla concessione delle incentivazioni tariffarie per la produzione di energia elettrica. Nel dettaglio, da  settembre del 2008 all’agosto 2009 sono stati ispezionati 541 impianti di piccola potenza, fino a 20 KW, 105 con potenza compresa tra i 20 KW ed i 50 KW, e 63 con potenza superiore ai 50 KW.

Le zone semi-aride assorbono più Co2 delle foreste

zona semi-arida

Le foreste, lo sappiamo, assorbono CO2 aiutandoci a ridurre il riscaldamento globale. Questi pozzi naturali di carbonio sono alla base dei programmi di compensazione, modelli climatici, e la maggior parte del futuro della politica ambientale. Anche le foreste assorbono e trattengono il calore, però, e la nuova ricerca suggerisce che, in almeno un tipo di terreno, questo effetto di riscaldamento è superiore ai benefici della cattura di carbonio.

Per 10 anni, il professor Dan Yakir è stato leader di un team di ricerca dell’Istituto Weizmann che ha registrato i dati da una stazione FluxNet nella Foresta Yatir, ai margini del deserto del Negev. La sua ricerca ha dimostrato che il bosco semi-arido di pini è un pozzo di carbonio particolarmente efficace, il quale supera la foresta europea di pini, la quale corrisponde alla media globale.

Quando controllava il bilancio energetico totale delle foreste, tuttavia, ha scoperto alcuni risultati sconvolgenti: gli alberi hanno assorbito una grande quantità di radiazioni solari, soprattutto se confrontati con i cespugli vicini e al deserto. Inoltre, il meccanismo di raffreddamento dei pini, in cui le foglie trasferiscono il calore al passaggio delle correnti d’aria, conduce ad una grande quantità di calore assorbito e conservato nella foresta.

Il fango sostituirà il petrolio nella produzione di plastica

fango-plastica

Circa il 4,6% del petrolio utilizzato nel mondo finisce nella produzione di plastica. Il problema principale delle materie plastiche è che non sono tutte utilizzate per fare contenitori per alimenti e giocattoli a basso costo. C’è plastica in ogni sorta di cose a cui ci affidiamo ogni giorno, dalle forniture mediche all’elettronica. Che cosa ne sarà di tutti quei prodotti se il petrolio dovesse ridursi, o finire del tutto?

Secondo un team di ricercatori giapponesi, potremmo essere in grado di produrre gli stessi oggetti utilizzando un materiale che non è per nulla tossico ed inquinante: argilla, acqua, e un agente addensante speciale.

L’accordo di Copenaghen rischia di saltare dopo solo un mese

meeting copenaghen

Appena un mese dopo che i leader del mondo hanno raggiunto un accordo provvisorio e non vincolante in occasione del vertice di Copenaghen, tale accordo sembra già a rischio di fallimento, ha spiegato il principale funzionario delle Nazioni Unite, Yvo de Boer. Di fronte ad una scadenza fissata al 31 gennaio, i principali Paesi non hanno ancora presentato i loro piani per la riduzione delle emissioni di gas serra, una delle principali disposizioni della convenzione, secondo il segretario esecutivo delle Nazioni Unite nella Convenzione quadro sui cambiamenti climatici, che ha organizzato l’incontro.

Sono circa 20 (su 190) i Paesi hanno anche presentato le lettere dicendo di accettare i termini dell’accordo. E non c’è stato praticamente alcun progresso in merito, che illustra le condizioni di pagamento dei quasi 30 miliardi di dollari per il Fondo promesso a quei Paesi che dovrebbero essere più colpiti dal cambiamento climatico. Le questioni ancora irrisolte sono quanto ogni singolo Paese dovrà donare, dove i soldi andranno e chi supervisionerà il fondo.

Programma di “istruzione alla bicicletta” triplica il numero di bambini-ciclisti

bambini in bicicletta in galles

Dalle “scuole di bicicletta” a Santa Cruz alle guide dei pendolari, sempre rigorosamente in bicicletta, un po’ di educazione stradale sulle due ruote può fare molta strada, ed arrivare ad aiutare le persone a superare la loro paura di adottare questo mezzo antico ma sempre più moderno in mezzo al traffico. Ovviamente senza dimenticare le protezioni e le regole per girare in bici.

Ma un programma innovativo nel Galles del Nord sembra voler fare anche di più: far scendere la gente dalle auto e farle prendere sempre di più le biciclette. Fino ad oggi sembra funzionare perché l’organizzazione ha rivendicato il triplicarsi del numero di bambini che vanno a scuola in bicicletta rispetto a quando il progetto è partito.