Petit Prince: il robottino per colonizzare Marte partendo dalle piante

petit prince

Colonizzare Marte per adesso è un po’ impossibile. L’ostacolo maggiore è la mancanza di ossigeno, oltre che agli immensi sbalzi termici e tantissimi altri aspetti che rendono il Pianeta Rosso molto diverso dal nostro. Eppure, almeno per quanto riguarda l’ossigeno, una soluzione potrebbe trovarsi: ricorrere alle piante. Ma come fare, visto che le condizioni di vita su Marte sono proibitive?

Ci proverà un gruppo di progettisti, preoccupati dal fatto che il nostro pianeta possa un giorno collassare sotto il peso del cambiamento climatico, la sovrappopolazione, una crisi idrica, un olocausto nucleare o qualsiasi altra causa che costringerebbe i reduci terrestri a prepararsi a fare le valigie e portare la vita su Marte.

Biocarburanti dagli scarti delle angurie

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Quest’estate potrebbe regalarci una nuova fonte di produzione energetica rinnovabile: l’anguria. Uno dei frutti più buoni e discussi da sempre, a causa dell’enorme spreco di quantità di acqua che serve per produrli, potrebbe presto restituire parte delle risorse utilizzate per la sua crescita.

Secondo i ricercatori del USDA-Agricultural Research Service presso il South Central Agricultural Research Laboratory di Lane in Oklahoma, guidati da Wayne Fish, gli scarti dei frutti consumati (le bucce) oppure i cocomeri invenduti, hanno le potenzialità per creare uno dei migliori biocarburanti al mondo.

Grotta Azzurra e costiera della Locride: continuano gli episodi di inquinamento selvaggio

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Capri annega nell’inquinamento marino, la Calabria pure. Questa mattina la zona Sud della Calabria, una delle più frequentate dai turisti, si è risvegliata con un’inondazione di catrame che ha occupato quel bellissimo tratto di mare che di solito ospita solo turisti e bagnanti.

La zona interessata è stata quella della locride, (Locri, Siderno, Roccella Jonica), ma subito le autorità si sono affrettate ad assicurare che stavolta la ‘ndrangeta non c’entra nulla, proprio come (sembra) non c’entrava nulla la camorra in Campania. Più probabile che si sia trattato di uno sversamento (non si sa quanto involontario) di materiale oleoso da una barca privata, che senza dare l’allarme si è allontanata ed è scomparsa nel nulla. E così dopo la tragedia della Grotta Azzurra, ecco che anche l’ecosistema marino calabrese rischia un duro colpo.

Un indice Dow-Jones per quantificare il cambiamento climatico

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Sicuramente non sarà una grande sorpresa per i nostri soliti lettori indicare nelle riduzioni delle emissioni domestiche ed in quelle aziendali il miglior modo per combattere l’inquinamento atmosferico, l’effetto serra e tutti gli altri aspetti che stanno ammazzando il mondo.

Dall’America però arriva un modo interessante per rafforzare la consapevolezza della propria impronta ambientale, proposto di recente dalla Yale Environment 360. L’autor,e Daniel Abbasi della MissionPoint Capital Partners, propone un indice di borsa simile al Dow Jones per i cambiamenti climatici: l’Abbasi Global Climate Change Index avrebbe approfittato delle conoscenze scientifiche per integrare le raccomandazioni sui futuri sforzi per la riduzione delle emissioni. Abbasi descrive come questo indice dovrebbe funzionare:

L’indice richiede la disposizione per l’Environmental Protection Agency di riferire al Congresso nel 2013 sui più recenti sviluppi scientifici e sulle soluzioni per la riduzione delle emissioni. La National Academies of Science avrebbe riesaminato tali constatazioni un anno dopo. Queste revisioni si sarebbero ripetute ogni quattro anni, per valutare se il programma del clima degli Stati Uniti sia sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi, e se tali obiettivi debbano essere modificati. Un gruppo di scienziati sarebbe incaricato di elaborare un indice e continuamente aggiornarlo sugli impatti del cambiamento climatico misurabili per informare i responsabili politici, uomini d’affari, e il pubblico in generale circa la gravità e il ritmo del cambiamento climatico, e per fornire indicazioni se il limite alle emissioni di carbonio dovrebbero essere aumentato o diminuito.

Ue: la qualità dell’aria nell’Unione Europea sta migliorando

buona qualità aria

Anche se i livelli dei principali inquinanti atmosferici ha continuato a scendere nella UE nel 2007, il settore residenziale e dei trasporti su strada rimangono sempre le più importanti fonti di inquinamento, secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) di venerdì scorso.

Secondo la Commissione europea, 370.000 persone in Europa muoiono prematuramente ogni anno per malattie legate all’inquinamento dell’aria, 350.000 dei quali a causa di microparticelle atmosferiche o polveri di diametro inferiore ai 2,5 micrometri note come particolato (PM 2,5), che ha origine dai trasporti (automobili, navi e aerei), dall’agricoltura e dalla piccola industria. La direttiva sulla qualità dell’aria nell’ambiente, adottata nel maggio 2008, si concentra sulla riduzione delle emissioni dei principali inquinanti atmosferici, in particolare le polveri sottili che vengono accusate di una serie di problemi di salute.

Inventato inchiostro solare che ridurrà del 90% il costo degli impianti solari

inchiostro solare

Le celle solari potrebbero presto essere prodotte più a buon mercato con “inchiostri” a nanoparticelle che permettono di essere stampate come un giornale o un dipinto sulle facciate di edifici o sui tetti per assorbire la luce del sole producendo elettricità. Brian Korgel, ingegnere chimico dell’Università del Texas a Austin, spera di ridurre i costi fino ad un decimo del loro prezzo corrente sostituendo il processo di produzione standard per le celle solari (deposizione in fase di gas in una camera a vuoto, che richiede alte temperature ed è relativamente costosa).

Questo è in sostanza ciò che è necessario per rendere la tecnologia delle celle solari e fotovoltaiche ampiamente adottate. Il sole fornisce una risorsa pressoché illimitata di energia, ma la tecnologia esistente per la raccolta dell’energia solare è proibitiva e non può competere con i combustibili fossili

ha spiegato il ricercatore. Negli ultimi due anni, Korgel e il suo team hanno lavorato su questa soluzione a basso costo dei nanomateriali per il fotovoltaico. Korgel sta collaborando con i docenti Al Bard e Paul Barbara, entrambi del Dipartimento di Chimica e Biochimica, e il professor Ananth Dodabalapur dell’Electrical and Computer Engineering Department. Essi hanno di recente pubblicato la loro idea sul Journal of the American Chemical Society.

Tigre in via d’estinzione smembrata e venduta sul mercato nero in uno zoo indonesiano

tigre di sumatra

Un caso scandaloso arriva dalla zona più controversia dell’Asia, quella del Sud-Est povero che per sopravvivere non guarda in faccia nessuno, nemmeno gli animali in via d’estinzione: l’Indonesia. La notizia, che ha sconcertato gli zoologi, ma anche la società civile di tutto il mondo, è che un’ultra-rara tigre di Sumatra è stata uccisa e smembrata in uno zoo indonesiano. Già il fatto di per sè è terribile, ma lo diventa ancora di più sapendo che in tutto il mondo gli esemplari di questa specie ammontano a solo 400 tigri, il che le fa entrare tra gli animali più in pericolo di estinzione.

Ma la repellenza non finisce qui. Poco più di 5 anni fa, la Società Zoologica di Londra aveva usato questa tigre particolare per contribuire alla formazione dei veterinari e zoologi indonesiani. E uno di quei veterinari molto probabilmente è il responsabile della morte di quest’esemplare, della sua scuoiatura, smembramento, e della messa in vendita sul mercato nero.

Migrazione assistita, pro e contro per le specie a rischio estinzione

pika

Con l’innalzamento delle temperature sulle montagne, paradossalmente, alcune specie animali stanno morendo di freddo. Un clima più caldo significa meno neve durante i mesi invernali, ed animali che vivono sotto di essa corrono il rischio di perdere l’isolamento e rimanere al freddo. Più di un terzo delle popolazioni dei tassi che vivono nel Gran Bacino americano sono scomparsi, e l’US Fish and Wildlife Service sta riesaminando i dati più recenti per decidere se l’animale deve essere indicato come una specie in via di estinzione.

La popolazione dei pika, come sono chiamati negli States, e che hanno ispirato il celebre personaggio Pikachu, sono stati valutati dall’Ecological Society of America ad Albuquerque, in cui gli scienziati hanno considerato i pro e i contro del passaggio di gruppi di queste creature verso luoghi più ospitali, anche al di fuori dell’ecosistema a cui sono abituati. L’idea, conosciuta come “migrazione assistita” o “delocalizzazione gestita” è una strategia discutibile che alcuni considerano arrogante, e altri ritengono una triste necessità per garantire la possibilità per alcune specie di sopravvivere.

Secondo Jessica Hellmann, assistente professore di scienze biologiche presso l’Università di Notre Dame a South Bend, Indiana, questa è una scelta obbligata dal cambiamento climatico. Si stima che in tutto il mondo milioni di specie in pericolo di estinzione potrebbero potenzialmente sparire a causa dei cambiamenti climatici entro i prossimi 50 anni, secondo un rapporto del 2004 della rivista scientifica Nature. Una stima “ultra-prudente” l’ha considerata l’ecologo Alison Cameron del Max Planck Institute of Ornithology a Monaco di Baviera.

Inventato propellente ecologico per razzi e aerei

razzo alice

L’industria aerospaziale ha spesso diviso i promotori dello sviluppo scientifico e gli ambientalisti, in quanto, sebbene gli sviluppi scientifici siano importanti per l’evoluzione umana, questi spesso vengono effettuati al costo di un altissimo tasso d’inquinamento. Probabilmente la Nasa ha oggi risolto questo problema.

Insieme all’Air Force Office of Scientific Research, o AFOSR, ha lanciato con successo un piccolo razzo con un sicuro propellente eco-friendly costituito da polvere di alluminio e di ghiaccio d’acqua, soprannominato Alice.

Questa collaborazione è stata l’occasione per studenti laureati di lavorare su un propellente rispettoso dell’ambiente che può essere utilizzato per il volo sulla Terra, e nelle missioni spaziali di lunga distanza. Questi tipi di progetti sperimentali hanno portato ad una nuova generazione di ingegneri aerospaziali che pensano fuori dagli schemi e cercano nuovi modi per la NASA per soddisfare i nostri obiettivi di esplorazione.

ha dichiarato il capo ingegnere della NASA a Washington Mike Ryschkewitsch.

Incentivi alle auto: giusto togliere fondi alle industrie pulite?

auto scassata

Anche con grandi incentivi per l’acquisto di un’auto nuova, l’industria automobilistica è ben lungi dal recuperare dal maggior calo delle vendite della sua storia. Le automobili, che hanno visto un costante incremento delle vendite fin dalla loro invenzione, sono state sperimentate e testate in migliaia di modi diversi, ma mai nessuno si era posto la seguente domanda: Che cosa succede quando c’è un surplus di automobili ed una diminuzione della domanda?

Ma altre domande importanti e giuste da farsi sono: Conoscete qualcuno che non possa andare al lavoro senza la macchina? Oppure conoscete qualcuno che ha una macchina, ma non ha un posto dove andare? Mentre le vendite delle auto nuove in America è sceso a soli 9 milioni lo scorso anno, dai 17 milioni dell’anno precedente, le case automobilistiche sono in preda al panico e il Governo sta cercando di dare un sollievo. Il timore è che, poiché i grandi produttori di auto hanno un ruolo trainante nell’economia di mercato e dei posti di lavoro, la domanda calante per i loro prodotti, e tutti i prodotti accessori e servizi che vanno insieme con essa, sarà dannosa per l’economia stessa. Lo stesso si può dire per il tabacco, birra, caffè, e le altre forze trainanti dell’economia. Ci sono alcune industrie, che al contrario si può considerare di lasciar morire se esse perdono popolarità. Ed indovinate un po’ chi sono quelle che si sacrificano sempre?

Artico, una pesca sostenibile è possibile

pesca sostenibile articoIl riscaldamento globale ha aperto nuove aree, prima pressocchè inaccessibili, alla pesca. Lo sciogliersi progressivo della calotta polare ha infatti per la prima volta messo a disposizione dell’uomo risorse ittiche inimmaginabili.
A dire il vero, non si conosce ancora molto degli ecosistemi di queste zone, proprio perchè sono stati sotto il ghiaccio fino a poco tempo fa.

Ecco perchè è necessario indagare in profondità la vita che popola questi abissi per non sconvolgere gli ambienti incontaminati dell’Artico e praticare attività di pesca sostenibili. Un obiettivo che per Gary Locke, Segretario del Commercio americano, è più che perseguibile. Qualche giorno fa Locke ha infatti approvato un piano per vietare l’espansione della pesca commerciale nelle acque artiche federali fino a che i ricercatori non abbiano finito di raccogliere informazioni sufficienti sui pesci e l’ambiente marino artico, proprio per cercare di prevenire gli effetti nefasti delle attività commerciali sull’ecosistema.

Salvare il mondo si può, basta fare meno figli

impatto ambiente fare figliLe persone che sono seriamente intenzionate a voler ridurre l’ “impronta ecologica” sulla Terra hanno una scelta a loro disposizione che a lungo termine potrà produrre grandi benefici: avere meno figli. O anche solo un figlio in meno.
A suggerirlo è un recente studio condotto da un gruppo di statistici della Oregon State University. Gli studiosi hanno calcolato che negli Stati Uniti la quantità di emissioni di carbonio e l’impatto dei gas a effetto serra di un bambino è quasi venti volte più incisivo di alcune delle altre pratiche più dannose per l’ambiente effettuate dagli adulti.

Avere meno figli secondo i ricercatori potrebbe avere un impatto maggiormente positivo anche degli atteggiamenti più eco-friendly. Persino di guidare auto ecologiche, praticare il riciclaggio, utilizzare lampadine ad efficienza energetica per tutto il corso della propria vita. Ma come mai avere tanti figli fa così male al nostro pianeta?

Candele profumate, il modo migliore per rendere inquinante un incontro romantico

candela paraffina

Accendere candele di cera contenenti paraffina, il tipo più comune utilizzato per infondere alle stanze un’atmosfera romantica, calore, luce, e centinaia di fragranze diverse, è in reltà una sconosciuta fonte di esposizione all’inquinamento. Diversi studi hanno compreso che alcuni noti agenti cancerogeni umani sono presenti in queste candele, come già tempo fa aveva denunciato la trasmissione televisiva Striscia La Notizia.

Alti livelli in ambienti chiusi possono ridurre la ventilazione e la quantità d’ossigeno, come indicato in uno studio presentato in occasione della 238a Assemblea nazionale della American Chemical Society (ACS) tenutasi a Washington, Stati Uniti.

Legge di Wilson:”salvare l’ambiente per salvare l’uomo, non il contrario”

e. o. wilson

Cosa fare per salvare il mondo dalla distruzione? Secondo E. O. Wilson, docente dell’Università di Harvard e uno dei primi ambientalisti della storia, il primo ingrediente della ricetta della salvezza è proteggere la biodiversità. Intervistato dalla rivista New Scientist, l’autore dell’Enciclopedia della Vita, spiega la cosiddetta “legge di Wilson“.

Si dice che se si salva l’ambiente, si salva automaticamente l’uomo. Ma se si tenta solo di salvare l’uomo, si perderanno entrambi. Quando si parla di ecologia, i media e il pubblico pensano subito all’inquinamento o alla carenza di acqua dolce. Loro capiscono e vogliono fare qualcosa. Ma questo è il mondo fisico, quello dell’uomo; la preoccupazione per l’ambiente è stata lenta a decollare, ma ora che abbiamo fatto abbastanza progressi, dovremmo prevenire la distruzione di ecosistemi e specie.

La maggior parte degli americani ha solo la vaga nozione di cosa si parla, quando si tratta di cambiamento climatico. Eppure, quando si tratta di ambiente in pericolo, hanno subito paura di perdere qualcosa che a malapena capiscono.