Google Earth e Paginegialle.it: ecco come ti smaschero l’abuso edilizio

E’ proprio vero che l’unica vera democrazia esistente al mondo è quella che si trova in rete. Non solo internet concede centinaia di opportunità a chiunque, ma adesso può avere anche una funzione di “polizia”, cioè è in grado di smascherare alcuni abusi.

La Guardia di Finanza di Salerno ha dato notizia di aver sequestrato un intero lotto di terreno di 30 mila metri quadrati, comprensivo di 22 villette del condominio “Castello”, utilizzando a dovere la rete internet. Come ha fatto? Come per tutte le cose on-line, non ci vuole un ingegnere per capirlo. Visitando il sito di paginegialle.it, alcuni agenti hanno notato l’utilizzo sempre più massiccio di ruspe e materiali da costruzione in una zona piuttosto sospetta.

A quel punto hanno controllato su Google Earth la situazione, e hanno visto che quella stessa zona era completamente sgombra. I dati che sono saltati all’occhio sono due. Il primo è che la pagina di Google non era aggiornata in quanto quella zona doveva essere considerata zona protetta perché si trattava di una vasta area di macchia Mediterranea nel Parco del Cilento, protetta dall’Unesco; e poi che la costruzione rapida quanto selvaggia stava letteralmente “divorando” la collina in brevissimo tempo, mangiandosi buona parte del Parco naturale, un evento che non si vede tutti i giorni.

Il Sud? Solo discariche!

A quanto pare usare la parola emergenza vicino a rifiuti non ha più alcun senso. Quello dello smaltimento dei rifiuti per il nostro Paese, in particolare per il Sud, usato come discarica da tutte le altre regioni, non è un più un caso isolato che scoppia a Napoli piuttosto che a Catania, e che in pochi giorni, settimane, anche uno o due mesi viene risolto, come dovrebbe essere per le vere “emergenze”, quelle per cui i governi si mobilitano e stanziano fondi per uscirne il più velocemente possibile. Quello dei rifiuti è un vero e proprio cancro, che non basta risolvere al pronto soccorso, ma per il quale occorre una lunga degenza e se necessario ripetuti inteventi per evitare che si riformi.

Oggi un rapporto di Legambiente parla di clamoroso ritardo impiantistico del Sud, che tradotto significa che nelle regioni meridionali del nostro Paese la maggior parte della spazzatura va a finire ancora nelle discariche, ad accumularsi e ad imputridirsi, che siano abusive, legalizzate, pseudolegalizzate, improvvisate, sempre di cumuli di detriti stiamo parlando. A finire nella grande pattumiera del Sud è ben il 54% dei rifiuti.

I vantaggi del “Cap and Trade”

Non contento del grande clamore (e della grande approvazione) che Obama ha suscitato parlando di energia pulita, risparmio per i cittadini e di indipendenza dai combustibili fossili, il presidente americano è voluto ritornare sull’argomento, specificatamente sul cosiddetto “Cap and Trade” (il commercio sui crediti per inquinare), illustrando all’America (ed al mondo intero) i vantaggi di quest’iniziativa.

Il New York Times parla di una “scommessa contro i gas ad effetto serra”, progettata e di recente inaugurata nel bilancio di Obama. Più in particolare si tratta di un tetto di emissioni di carbonio che dà vita ad un sistema di scambi commerciali che dovrebbe entrare in vigore dal 2012. Il sistema del cap and trade mette un “tappo” alla quantità di gas a effetto serra che una società può emettere; quando l’azienda lo supera, deve acquistare quote di inquinamento o di crediti da parte di imprese che restano al di sotto del tetto, così da premiare l’efficienza energetica di aziende che utilizzano energia pulita. Obama progetta che l’amministrazione corretta di questo sistema frutterebbe alle casse degli States ben 645 miliardi di dollari, tutte entrate provenienti dal petrolio e da società elettriche nel corso dei prossimi dieci anni.

Consumi amici del clima, un percorso in sei tappe per spiegare i cambiamenti climatici

Consumi amici del clima, ovvero come spiegare i cambiamenti climatici, alternando modelli matematici a dati reali, agli studenti delle scuole superiori. Questa l’ambiziosa ed ammirevole mission che si è riproposta il Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano in collaborazione con il  Programma Educazione del WWF Italia, ed il sostegno economico della Fondazione Cariplo.

Il percorso didattico, in sei tappe, verrà proposto, in via sperimentale, agli studenti di dieci scuole superiori della Lombardia. Il viaggio virtuale all’interno dell’impatto dell’uomo sulla Terra, alla ricerca di possibili soluzioni concretamente attuabili e attualizzabili, è disponibile on-line all’indirizzo www.consumieclima.org.

“Rinnovabili 2009” Legambiente ottimista sul futuro energetico dell’Italia

Sole, acqua, vento, terra e biomasse. 5 semplici parole che vogliono dire energia pulita, ambiente più vivibile, meno spese e più salute per i cittadini, ed in molti casi anche posti di lavoro, che in questo periodo hanno il loro peso. Tutte parole che piacciono a tutti i cittadini del mondo, compresi quelli italiani, tranne che alla nostra classe dirigente, troppo occupata a far tornare l’Italia indietro di 30 anni con il nucleare piuttosto che pensare all’energia del futuro.

Oggi Legambiente presenta il rapporto “Rinnovabili 2009”, il quale dimostra la situazione dell’energia pulita in Italia. Una situazione migliore del previsto, anche se ancora non sufficiente se confrontata con quella di altri Paesi. La prima buona notizia è che, ad oggi, i comuni italiani che hanno installato almeno un impianto ad energia rinnovabile sono saliti a 5.991, un ottimo numero considerando che fino allo scorso anno essi erano poco più di tremila.

Punteruolo rosso, è allarme per le palme nel bacino del Mediterraneo

Sos punteruolo rosso per le palme presenti nel bacino del Mediterraneo. L’insetto sta infatti intaccando la salute di molte specie di questa pianta anche nel nostro Paese. A lanciare l’allarme sono stati gli esperti riunitisi il 27 febbraio scorso al Convegno organizzato dalla regione Liguria su iniziativa dell’assessore Giancarlo Cassini. Nel corso dell’incontro si è sottolineata la vasta portata distruttrice del punteruolo rosso, cercando valide soluzioni per risolvere un problema sempre più dilagante e devastante.

Il punteruolo rosso è un insetto la cui denominazione scientifica è Rhynchophorus ferrugineus, conosciuto come un vero e proprio killer per le palme. Le sue larve, infatti, riescono ad annidarsi all’interno delle piante, portandole in pochi mesi alla morte. Un problema che affligge un po’ tutta l’Europa e che ha portato l’Unione ad adottare provvedimenti drastici come l’abbattimento delle palme intaccate dal punteruolo. Pensate che, soltanto in Sicilia, negli ultimi due anni sono state rase al suolo più di dodici mila palme. Ma è davvero la soluzione migliore e più efficace per liberarsi delle colonie di insetti?

Tasse sul chilometraggio auto e metropolitana di superficie, ecco la svolta ecologica nei trasporti di Obama

Ieri Obama ha presentato il suo ambizioso bilancio al Congresso, suscitando le polemiche arrivate fino in Italia sugli alti costi della sua politica. Tra le varie idee al vaglio dei senatori americani c’è anche una rivoluzione del sistema di trasporto pubblico incentrata sull’ecologia. L’incentivo principale a prendere mezzi pubblici verrà dall’idea di tassare i proprietari di automobili in base alla distanza percorsa: in pratica più guidi e più paghi.

Le idee verdi nel bilancio, tassazioni a parte, sono molteplici. Il testo recita che:

Le priorità per l’amministrazione includono la promozione del trasporto pubblico ed una spesa più mirata ad aiutare le comunità ad esplorare soluzioni innovative come il road pricing per ridurre la congestione. Il bilancio anticipi iniziative come la modernizzazione delle infrastrutture e un nuovo impegno per l’alta velocità ferroviara.

Putin vieta la caccia ai cuccioli di foca… così è se vi pare

Ne abbiamo parlato spesso, di come la primavera non sia una stagione di risveglio per tutti, per le foche, per i cuccioli di foca, vuol dire piuttosto morte, massacro, eccidio, tremende sofferenze. Ecco perchè davanti a quella che sembra apparentemente una bella notizia, il divieto emesso dal presidente russo Putin di cacciare le foche, per un momento esultiamo.

Ma la gioia dura poco. Ci ha pensato il Wwf ad aprirci gli occhi, ancora una volta, sull’ipocrisia che si cela spesso e volentieri dietro alle scelte ecologiche dei governanti, mosse demagogiche e politiche più che seri provvedimenti a favore di animali in pericolo e tutela dell’ambiente. Ma cominciamo a raccontare questa storia dall’inizio.

Appello di Greenpeace: “svegliate la Prestigiacomo”

Ma in Italia abbiamo un Ministro dell’Ambiente? Ah sì, si chiama Stefania Prestigiacomo, e per quanto vi possiate sforzare le meningi, scommetto che non vi verrà in mente nulla che possa aver fatto da quando il Governo Berlusconi è in carica. Paradossalmente ha preso più provvedimenti la tanto vituperata mistra Carfagna, al suo primo anno in politica, che non lei, una delle donne con più esperienza politica d’Italia.

Come mai? Semplice: perché presiede il Ministero dell’Ambiente, l’ultima ruota del carro del Governo Berlusconi. Oggi Greenpeace lancia un appello a tutti i suoi sostenitori, simpatizzanti, o per coloro che vogliono veder lavorare il Ministro: firmate la petizione per svegliarla. La data non è casuale. Oggi, 28 febbraio 2009, è esattamente un anno dall’approvazione del cosiddetto “Decreto Semplificazioni“, uno dei pochi provvedimenti ambientali del Governo che però, nonostante abbia passato ogni esame delle Camere, non viene ancora attuato perché ancora non emanato dal Ministro Prestigiacomo.

Nucleare, Ecodem diffonde le “vere” cifre dell’accordo italo-francese

Alexandra Prokopenko, vittima disastro di Chernobyl

Alexandra Prokopenko, vittima disastro di Chernobyl

Ci stanno raccontando un mucchio di p… ehm di bugie sul nucleare e su questo tanto discusso accordo Berlusconi-Sarkozy, che più che un patto tra due nazioni mi sembra a tutti gli effetti un accordo tra due persone. Primo, e forse anche ultimo motivo più che sufficiente senza citarne altri, perchè il nucleare in Italia sono in molti a non volerlo, prime tra tutte alcune delle regioni che dovrebbero ospitarlo, tra cui si vocifera la Sardegna, e ricordiamo che lì la destra ha appena vinto le elezioni, ma ad installarsi in casa propria un bel reattore non ci pensa proprio. Piuttosto dovranno passare sul mio corpo, tuona Ugo Cappellacci, il neo-eletto presidente fino a qualche giorno fa abbracciato amabilmente in campagna elettorale a Berlusconi. Arriverà anche ad Arcore questo urlo di dissenso di un  membro del suo stesso partito?

D’altro canto Berlusconi se la cava con i paroloni non compresi dalla massa, come al solito, e snocciola con soddisfazione una sintesi dell’accordo che poco dice del dove, come, quando e a che costo procederemo:

La Francia ci trasmetterà il suo know how e sarà più facile il passaggio dell’Italia al nucleare.

Ad ogni modo l’Ecodem che rappresenta gli ecologisti democratici (un altro di quei gruppi ambientalisti che secondo l’informazione pubblica è meno reticente verso il nucleare?) ha diffuso i dati veri sull’accordo nucleare italo-francese. Le vere cifre. Sentiamo un po’ nel Paese delle mezze verità dov’è andata a finire stavolta l’altra metà.

5 gadget che renderanno la vostra auto più ecologica

I gadget qui di seguito consentiranno ai conducenti di prendere coscienza e maggiore controllo sulla propria esperienza di guida, la riduzione delle emissioni, l’aumento del risparmio di carburante, e di alleggerire la propria impronta ambientale. Essi si possono utilizzare senza essere grandi meccanici, e garantiscono allo stesso tempo le prestazioni e la massima efficienza di sempre. I gadget sul mercato sono tantissimi, ma per ora vi elenchiamo i più facili da trovare:

1) Contalitri: il costo si aggira intorno ai 150 dollari ed il miglioramento del consumo è del 10-20%. Prodotto dalla Scan Gauge, è un misuratore con display LED multicolore che registra i dati del consumo dell’automobile. Esso dice in tempo reale, a seconda della situazione di guida, quanto carburante si sta usando, facendo capire se si sta esagerando o no. Serve per far rendere maggiormente conto dei propri consumi e tentare di migliorarli;

Batterie solari, ora si possono costruire in casa

Una volta si diceva che per ricaricare delle semplici batterie come quelle utilizzate per i telecomandi, i-pod e quant’altro, bastava metterle nel congelatore per qualche ora. Poi sono state inventate quelle ricaricabili, che per poterle utilizzare però bisognava sprecare altra energia elettrica.

Oggi è possibile utilizzare delle batterie solari. Dove si trovano? Potenzialmente in tutte le case. L’invenzione arriva dalla Danimarca, e più precisamente dalla mente di Knut Karlsen, un blogger che ha inventato le SunCats, delle pile a carica solare. Come fare? Molto semplice. Servono una comunissima batteria ricaricabile, della colla ed una cella fotovoltaica flessibile (questa forse è un po’ più complicata da trovare). Una volta che abbiamo avvolto la nostra batteria con le celle solari attaccate con la colla, basta collegare la punta della stessa con un filo di rame (come in foto) ed il gioco è fatto.

Nucleare, dalle Regioni “Sì, ma non da noi”

La classica specialità italiana dello scarica barile non poteva mancare nel valzer del nucleare. Tutti (o quasi) contenti del ritorno all’atomo, almeno in linea teorica. Sì perché, in pratica, nessuno lo vuole nella propria Regione. Dopo l’accordo tra il Presidente Berlusconi e Sarkozy, subito si è scatenato il toto-sito, cioè centinaia di azzeccagarbugli hanno tentato di individuare i siti in cui verranno costruite le future centrali nucleari italiane. 4 per la precisione.

Ha fatto un certo scalpore però vedere Ugo Cappellacci, neo presidente della Regione Sardegna grazie al forte impegno proprio di Berlusconi, opporsi fortemente alla costruzione di una centrale nella sua Regione. Ad una domanda sull’argomento postagli da un sardo su Facebook, questa è stata la risposta:

State certi che dovrebbero passare sul mio corpo prima di fare una cosa simile.

Cappellacci in campagna elettorale aveva promesso di mantenere lo stato di Regione denuclearizzata dopo la sua elezione, e conferma questo proposito opponendosi duramente proprio a colui che è riuscito a farlo eleggere. Ma non è finita di certo qui.

Accordo sul nucleare Berlusconi-Sarkozy, miope e pericoloso per Legambiente

Ieri ascoltando uno dei principali tg nazionali una frase ha colpito la mia attenzione:

Anche gli ambientalisti più reticenti, vista la crisi energetica, stanno rivalutando il nucleare come soluzione.

D’altra parte l’associazione pro-ambiente più attiva sul territorio italiano, Legambiente, che certo rappresenta una larga fetta di ambientalisti, definisce miope e pericoloso l’accordo Berlusconi-Sarkozy (perchè definirlo un’intesa Italia-Francia mi sembra assurdo, visto che noi cittadini italiani non siamo stati interpellati su temi così importanti). Anche i Verdi si pronunciano contro il nucleare. Qualcosa non torna. Ma al di là delle incongruenze ed incoerenze nei servizi dei telegiornali, alle quali siamo tutti tristemente abituati (ma non certo rassegnati), viene da interrogarsi sulla fattibilità di questi quattro presunti, ipotetici reattori di terza generazione.