Roma diventerà carbon-free

di Redazione Commenta

Una città italiana carbon free? Un sogno. Se poi questa fosse Roma, verrebbe da pensare che stiamo parlando di fantascienza. La nostra Capitale purtroppo è una delle città più inquinate al mondo, ma l’assessore all’Ambiente Marco Visconti ha promesso che qualcosa cambierà. Anzi, dovrà essere molto a cambiare, visto che ha intenzione di far diventare la città carbon-free, ovvero senza emissioni di carbonio. Ci riuscirà? L’impresa sembra davvero ardua.

Ieri, in occasione di un incontro in Campidoglio con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ed il sindaco Gianni Alemanno, Visconti ha illustrato il suo piano per ridurre a zero le emissioni di CO2 della Capitale. Prima di tutto ha promesso di concentrarsi sull’energia. Si rende conto che quella proveniente dai combustibili fossili, primo fra tutti il carbone, è più economica e immediata, ma non vuol prendere la via facile. Piuttosto meglio investire nelle rinnovabili che, come si sa, non emettono gas serra.

Fondamentale in questo disegno sarà anche l’apporto della mobilità sostenibile, in particolare incentrata sulle auto elettriche, le quali saranno alla base di nuovi programmi sulla distribuzione delle colonnine di ricarica, senza però tralasciare l’importanza dei mezzi pubblici e delle biciclette. Inoltre i due aspetti, mobilità sostenibile e rinnovabili, saranno due facce della stessa medaglia dato che l’Assessore vorrebbe che l’approvigionamento energetico per i mezzi puliti provenisse da fonti rinnovabili e non dalla solita rete elettrica nazionale che è molto inquinante. Dobbiamo aspettarci delle colonnine di ricarica solari nei parcheggi della Capitale? Non è da escludere.

I modelli saranno quelli di Parigi e Berlino, ma i risparmi saranno tutti italiani, dato che come ha dimostrato lo studio redatto dalla Luiss da cui poi è partito tutto il piano, il costo in termini monetari dell’inazione sul clima per l’italia ammonta a circa 27 miliardi di euro l’anno, 8 dei quali solo nella città di Roma. Uno spreco che se già prima era insostenibile, oggi lo è ancora di più.

Photo Credits | Thinkstock

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