Scioglimento ghiacciai record a giugno nell’Artico

di Redazione 1

scioglimento ghiacciai record giugno articoDurante questo mese i ghiacciai dell’Artico si sono sciolti al ritmo più alto che si sia mai registrato nella storia. Un allarme molto grave che attesta come il riscaldamento globale e tutto ciò che ne consegue non sono problemi di là da venire, ma sono presenti già oggi. L’ultima rilevazione è stata effettuata dallo US government’s National Snow and Ice Data Centre (NSIDC) che effettua rilevazioni dal 1979.

Secondo le rilevazioni nell’area c’è un’enorme quantità di ghiaccio galleggiante che ogni anno si scioglie e si ricongela, ma quest’anno mancano all’appello ben 318 mila miglia quadrate rispetto addirittura all’anno record precedente che era il 2007. Le immagini elaborate dall’Università di Washington hanno inoltre notato che il volume del ghiaccio artico in mare è attualmente ai livelli più bassi della storia di questo periodo.

Ma c’è di peggio. La stagione degli scioglimenti infatti non è finita. Questo fenomeno è visto ormai ininterrottamente ogni anno sin dal 2000 ed attualmente si calcola che la superficie ghiacciata sia del 36% inferiore a quella che era all’inizio delle rilevazioni più di trent’anni fa. Secondo il NSIDC ogni giorno si perdono dai centomila ai 150 mila chilometri quadrati di ghiaccio, ad un tasso doppio rispetto al normale, e le condizioni metereologiche previste per quest’estate potrebbero persino peggiorare la situazione.

Il fenomeno è strettamente legato con quello del riscaldamento globale visto che in quell’area del pianeta si calcola che l’innalzamento delle temperature medie sia più che raddoppiato durante gli ultimi 50 anni, con un ritmo persino superiore rispetto al resto del mondo. Addirittura molte compagnie di navigazione stanno cominciando a percorrere quelle tratte che qualche decennio fa erano impossibili, per fare in modo di raggiungere la parte opposta del mondo nel minor tempo possibile. Insomma si è aperto quel famoso passaggio a Nord-Ovest che fino a qualche anno fa era impraticabile, ma che ora è percorso da alcune decine di navi. E come se non bastasse, essendoci maggiore spazio di azione, già alcuni Paesi ne stanno approfittando avviando le procedure per la trivellazione a caccia di petrolio. Insomma, anziché tentare di arginare il problema, si rischia di peggiorarlo.

[Fonte: The Guardian]

Photo Credits | Getty Images

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