SISTRI, pienamente operativo dal primo giugno

di Redazione 3

SISTRI, per chi non lo conoscesse ve lo presentiamo: nato nel 2009 e affidato alla gestione del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, consente di rintracciare elettronicamente i rifiuti, grazie all’uso di sistemi ad hoc, dispositivi USB, black box, e sostituendo di fatto il vecchio modulario composto da Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD).

Il SISTRI sarà operativo a decorrere dal primo giugno prossimo. La rassicurazione (ma non per le imprese che chiedono più tempo), dopo tanto penare, di proroga in proroga, è arrivata oggi nell’ambito del question time alla Camera che ha visto protagonista, come sostituto dell’Onorevole Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Elio Vito, Ministro che si occupa dei rapporti con il Parlamento.

Il nuovo sistema di controllo promosso dal Ministero dell’Ambiente per garantire la tracciabilità dei rifiuti ha fatto patire non poco gli operatori del settore industriale e del trasporto, in tanti tra i nostri lettori ci hanno segnalato disservizi, mancanza di chiarezza, organizzazione logistica carente. Il click day dello scorso 11 maggio si è concluso con un successo secondo il Ministero, con un fallimento secondo le associazioni del settore. Tante le proteste degli operatori.
Il WWF, lo scorso dicembre aveva lamentato i rischi insiti nella proroga all’operatività che apriva di fatto un Far West delle scorie. A distanza di mesi siamo ancora qui a parlarne, raccogliendo il mea culpa del Governo su tutta questa confusione e questi ritardi imputabili, secondo Vito,

a molti fattori tra questi l’ampia gamma dei soggetti interessati oltre 320 mila tra soggetti pubblici e privati. Sul piano operativo ci sono stati ritardi sia nella fase d’iscrizione dei soggetti obbligati al Sistri sia nella fase successiva di distribuzione dei dispositivi elettronici che in diversi casi hanno registrato mal funzionamenti e non sono mancati episodi di deliberata resistenza al cambiamento.

Resistenza al cambiamento, un’accusa pesante. Le proroghe concesse dal Governo altro non sarebbero per il Ministro che la testimonianza del senso di responsabilità, volto a rispondere alle esigenze degli operatori. Il SISTRI promette miracoli e senza dubbio può garantire maggiore trasparenza, ma i continui ritardi e soprattutto il caos certo non aiutano. Ad ogni modo, spiega lo stesso Vito, con questo sistema si avrà sotto controllo l’intera filiera dei rifiuti, risparmiando oltre il 70% sui metodi tradizionali cartacei utilizzati sinora per la raccolta dei dati. Precisiamo, il mondo dell’industria condivide la mission del nuovo sistema ma ne critica l’attuale inadeguatezza, come sottolineano in una lettera congiunta RETE Imprese Italia, Confindustria, Confapi e Alleanza delle Cooperative Italiane:

Condividiamo lo scopo per il quale è stato concepito il Sistri ma allo stato dei fatti occorre riconoscere che il sistema nel suo insieme non è sufficientemente collaudato per poter essere utilizzato.

Staremo a vedere cosa accadrà a questo punto…

 

Commenti (3)

  1. Attenzione: il mondo dell’industria non trova affatto encomiabile il sistema per come è strutturato: dire infatti che se ne condivide lo scopo non significa necessariamente condividerne l’attuazione. Tant’è vero che nei giorni scorsi il mondo industriale si è rivolto direttamente al Presidente del Consiglio con una lettera aperta (scaricabile ad esempio su http://www.confindustria.messina.it/news/8-attivita-associativa/6396-sistri-lettera-della-presidente-marcegaglia-al-presidente-del-consiglio.html) in cui chiedono di ripensare il sistema, concludendo che “Le imprese, che sono chiamate a rispettare la legge, chiedono solo di essere messe nella condizione di poterlo fare.”. Cordiali saluti

    1. Le imprese, che sono chiamate a rispettare la legge, chiedono solo di essere messe nella condizione di poterlo fare. Esatto. Grazie per la precisazione Diego, ho sottolineato più volte il disagio espresso dai settori coinvolti, lo scopo è condiviso ma il sistema ha evidenti lacune…

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