Il riscaldamento globale ha aperto nuove aree, prima pressocchè inaccessibili, alla pesca. Lo sciogliersi progressivo della calotta polare ha infatti per la prima volta messo a disposizione dell’uomo risorse ittiche inimmaginabili.
A dire il vero, non si conosce ancora molto degli ecosistemi di queste zone, proprio perchè sono stati sotto il ghiaccio fino a poco tempo fa.
Ecco perchè è necessario indagare in profondità la vita che popola questi abissi per non sconvolgere gli ambienti incontaminati dell’Artico e praticare attività di pesca sostenibili. Un obiettivo che per Gary Locke, Segretario del Commercio americano, è più che perseguibile. Qualche giorno fa Locke ha infatti approvato un piano per vietare l’espansione della pesca commerciale nelle acque artiche federali fino a che i ricercatori non abbiano finito di raccogliere informazioni sufficienti sui pesci e l’ambiente marino artico, proprio per cercare di prevenire gli effetti nefasti delle attività commerciali sull’ecosistema.
La metà della popolazione mondiale potrebbe trovarsi a fronteggiare una grave crisi alimentare dovuta ai cambiamenti climatici entro il 2100. E’ quanto predetto da una recente ricerca effettuata da un team di ricercatori dell’Università di Washington, coordinato dal professor David Battisti, esperto in scienze atmosferiche.