Diossina, torna l’allarme. La notizia della recente chiusura di ben 4700 allevamenti animali in Germania, la maggior parte dei quali localizzati nella Bassa Sassonia, ha scatenato il panico in tutta Europa, Italia inclusa. La contaminazione delle uova, in misura esorbitante visto che si tratta di quantitativi tossici fino a 77 volte superiori al livello consentito, sarebbe dovuta all’impiego nei mangimi di residui di biodiesel, un combustibile tossico se immesso nella catena di produzione alimentare.
E sarebbero tremila le tonnellate di grassi alimentari contenenti diossina, giunte agli allevatori, tramite 25 diversi fornitori. Sotto accusa lo stabilimento di produzione Hales e Jentzsch, che si trova nello stato federale di Sleswig Holstein, nella Germania settentrionale. E’ stata aperta un’inchiesta dalla magistratura tedesca contro l’azienda, imputata di comportamento criminale.
Ed il pericolo si fa concreto non solo per i consumatori tedeschi, ma anche per i Paesi che hanno importato prodotti a base di uova ed uova contaminate.
Si è infatti già appreso che sia in Olanda che in Gran Bretagna sarebbero state distribuite sia uova che mangimi contaminati dalla diossina.