Foreste inglesi a rischio per la perdita di biodiversità

foreste cambiamenti climaticiLe foreste soffrono a causa dei cambiamenti climatici che portano ad una scomparsa rapida e progressiva quanto inarrestabile di biodiversità.
Una nuova ricerca dimostra che le foreste britanniche del 21° secolo sono meno differenziate nella vegetazione rispetto a quelle del 20° secolo a causa dei cambiamenti ambientali.

Le piante dei boschi si sono infatti ri-organizzate nel corso degli ultimi 70 anni e sono più omogenee e simili le une alle altre, avendo perso le caratteristiche e la vegetazione tipica di ogni località.
La ricerca è stata effettuata da un team di studiosi della Bournemouth University, Natural England e dal Centre for Ecology & Hydrology, e pubblicata online sui Proceedings of the Royal Society.

Una politica economica contro la deforestazione: il disegno di legge Lieberman-Warner

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Nei Paesi poveri e sottosviluppati si fa del denaro, abbattendo le foreste. Questi Paesi potrebbero essere pagati per non tagliare i loro alberi? Sembrerebbe di si, a quanto emerge dalla nuova politica economica americana volta a bloccare i cambiamenti climatici, guadagnandoci. Per la serie agire eco è giusto, ma se ci si guadagna pure è anche meglio, ecco emergere nuove prospettive economiche salva foreste.

E’ risaputo che le piante funzionano come dei veri e propri pozzi di assorbimento del carbonio, che altrimenti si libererebbe tutto nell’atmosfera.
Nel 1997, i firmatari del protocollo di Kyoto, aggiunsero una piccola clausola: gli “inquinanti” avrebbero potuto controbilanciare la produzione di gas serra, piantando nuove foreste. Questo includeva anche la possibilità per alcune grandi corporazioni di compensare le emissioni prodotte in un Paese, piantando alberi in un altro.
E se creare nuove foreste è un beneficio, non lo sarebbe ancora di più preservare quelle esistenti?

Raja Ampat: il tesoro della Nuova Guinea

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Nell’Oceano Pacifico, si trova un Arcipelago di 600 isole in cui coesistono le specie animali e vegetali piu’ spettacolari e rare al mondo, questo paradiso si chiama Raja Ampat. Da circa due secoli centinaia di ricercatori e naturalisti sono approdati alla volta di queste meravigliose isole, scoprendo ogni volta nuove specie di animali, nuovi scorci e nuove vegetazioni. Oggi viene definita come “la culla della creazione nel mezzo dell’Oceano”, per il patrimonio di biodiversita’ che rappresenta. Una spedizione condotta nel 2001 tra le Isole Wyang e Raja Ampat, consenti’ agli scienziati di classificare circa 4000 specie di pesci ed oltre 450 di coralli, un numero di gran lunga superiore a quello presente nel Mar dei Caraibi e nella barriera corallina australiana.

La barriera corallina è praticamente intatta, tuttavia nelle zone piu’ soggette all’azione umana si è potuto osservare il fenomeno del bleaching, ossia sbiancamento, che ha causato la perdita della maggior parte della popolazione di coralli nel mondo. La bellezza del mondo sottomarino è infinita, ad esempio tra i coralli si puo’ trovare la piu’ piccola specie di cavalluccio marino, Hippocampus bargibanti, integrato alla struttura dei rami. Invece tra le alghe si mimetizza il pesce rospo (peraltro raro in queste zone), Halophryne diemensis, per nutrirsi di gamberetti, pesci piccoli e plancton.

Meraviglie della natura: il Kinabalu Park di Sabah

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Il Parco Kinabalu prende il nome dal monte omonimo da cui è racchiuso, insieme al monte Tambayukon e le colline ai loro piedi. Questo paradiso della natura confina con Sabah, in Malesia, sull’isola del Borneo, ed è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanita’, per la sua inestimabile ricchezza in flora ed in fauna. Il Parco è rinomato per le numerose specie vegetali tra le piu’ antiche e rare al mondo, nascoste tra le foreste e le boscaglie, che sono circondate dai picchi delle montagne, quasi come un tesoro protetto da uno scrigno.

Le foreste sono ricche di querce, di muschi e di felci (oltre 300 specie), che si aprono ad una varieta’ di colori portata dai rododendri, che vanno dal rosso al rosa pallido, dal bianco al fucsia. Le specie piu’ rappresentate sono senza dubbio le orchidee, circa 1200, le quali fanno capolino dai cespugli, dalle rocce, accanto ai ruscelli, e l’estenuante bellezza di questi fiori culmina nella “collana bianca”, cosi’ soprannominata per il paragone con il prezioso oggetto. Una menzione meritano anche le piante carnivore, come la Nepenthes, formata da ampolle in cui sono racchiusi i succhi gastrici per intrappolare gli insetti.