Dal rapporto di Legambiente i killer che minacciano il mare italiano sono 6: la maladepurazione, le estrazioni petrolifere, l’abusivismo edilizio, il consumo di suolo costiero, le grandi navi, l’inquinamento da attività militari. Vediamo in dettaglio come, quando, perché e come intervenire per fermare l’omicidio del Mediterraneo.
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Grandi navi, è stretta UE sull’inquinamento
Dopo essersela presa con gli aerei e le automobili, adesso è il turno delle grandi navi. L’Unione Europea sta studiando in questi giorni una strategia per far pagare le emissioni ai possessori di tutti i natanti sopra le 5 mila tonnellate, in base alla CO2 che provocano. Ovviamente si intende per tutti quelli che attraccano in un porto europeo, anche se non battono bandiera europea. Lo ha annunciato la Commissione Europea venerdì scorso con un comunicato secondo il quale le rilevazioni inizieranno a partire da gennaio 2018.
Venezia prima bandiera nera di Legambiente
Nelle scorse settimane Legambiente ed altre associazioni si sono occupate di assegnare bandiere, vele e quant’altro alle migliori spiagge italiane, per premiarle per gli sforzi sull’ambiente e per i servizi ai bagnanti. Ora però è arrivato il momento anche di mandare in castigo i cattivi, e se ne occupa proprio Legambiente assegnando le bandiere nere. La prima va a Venezia, più precisamente al suo porto visto che il Lido è in ottime condizioni, ed è probabilmente la più significativa perché fotografa perfettamente la situazione attuale della società italiana.
Dopo naufragio Costa: “Grandi navi lontane da zone di pregio ambientale”
E’ al vaglio questi giorni, dopo il naufragio della Costa Concordia di venerdì scorso che, allontanandosi dalla rotta per dare il saluto della nave all’isola del Giglio come “irrinunciabile tradizione”, ha urtano uno scoglio e si è incagliata causando la morte di 6 persone e un imminente disastro ambientale; un provvedimento che viete alle grandi navi di avvicinarsi alle zone di pregio naturalistico. Il ministro Clini parla di “buonsenso”, spiegando che
Il buonsenso suggerisce che, se il valore principale da tutelare è quello del nostro patrimonio naturale e paesaggistico, risorsa fondamentale per il nostro turismo, dobbiamo evitare che venga messo a rischio.