Torniamo a parlare del decreto Ilva del governo Renzi e delle possibili conseguenze di un nuovo, geniale emendamento presentato da Maran del PD e Di Biagio di Fli e già approvato in commissione: le scorie di Taranto e delle altre acciaierie d’Italia potrebbero essere usate sotto le strade così come per bonifiche e recuperi ambientali aggirando l’attuale obbligo del test di qualità. L’emendamento potrebbe inoltre mettere a rischio gli importanti processi come quelli per le scorie sotto l’autostrada Brebemi e la Valdastico sud.
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Decreto Ilva del Governo Renzi, immunità al commissario e meno prescrizioni ambientali
Vediamo insieme le novità sul decreto Ilva del Governo Renzi, che tra immunità al commissario dello stabilimento, sconto sulle prescrizioni e altro, si configura come un bel regalo a chi non considera la bonifica ambientale dello stabilimento una priorità. Le polemiche sono già riesplose, ma difficilmente il governo dimostrerà di interessarsene.
Decreto Ilva di Taranto, dopo le critiche il Governo Renzi fa un passo indietro
Il decreto sull’Ilva di Taranto del Governo Renzi ha fatto arrabbiare praticamente tutti, dal sub commissario Edo Ronchi, che ha ribadito di recente la volontà di abbandonare la posizione, all’Arpa e agli ambientalisti passando per molti altri. Dopo la pioggia di critiche è giunto alla fine un passo indietro del Governo che ha rivisto i punti che lo stesso Consiglio dei Ministri aveva rimosso dal testo reinserendo anche la possibilità di utilizzo dei fondi sequestrati alla famiglia Riva per la bonifica e il risanamento ambientale dell’acciaieria pugliese.