Disastro ambientale in Sardegna, la Gallura si costituisce parte civile

Non si placa la protesta in Gallura a seguito del disastro ambientale dei mesi scorsi nell’area industriale di Porto Torres. Si è costituito un Comitato per la salvaguardia delle coste del Nord Sardegna, finora i volontari sono 250 ma la rabbia per l’ennesimo scempio all’ambiente a causa di una multinazionale è tanta.  Il comitato si costituirà parte civile nel procedimento contro la E. On. Si chiedono i danni per l’ecosistema marino distrutto e per l’immagine, a pochi mesi dall’apertura della stagione estiva sulle coste della Gallura. Come spiega Giovanni Mura, legale del movimento sardo

L’azione di pressione che il comitato porta avanti affinché le operazioni di pulizia vengano eseguite in tempi rapidi mira a limitare i danni causati dall’arrivo sulle coste del catrame. Portiamo avanti anche la richiesta di risarcimento. Al momento è difficile quantificare i danni. Valutiamo anche la possibilità di presentare un esposto alla Procura di Tempio.

Porto Torres, il miracolo della Prestigiacomo: “Spiagge pulite entro un mese”

Dopo l’eclissi dei rifiuti di Napoli in tre giorni che in gran parte del Paese si è vista male, complice il segnale del digitale terrestre che va e viene, Il Governo del fare si appresta ad un altro ambizioso miracolo/(tele)visione. Le spiagge di Porto Torres saranno ripulite entro un mese, promette il Ministro dell’Ambiente, l’Onorevole Stefania Prestigiacomo che ieri, finalmente, ha riferito alla Commissione Ambiente della Camera sull’incidente occorso l’11 gennaio sulle coste sarde, causato, ricordiamo, dallo sversamento in mare di migliaia di litri di olio combustibile fuoriusciti dalla rottura di un travaso della nave cisterna E.On.

“Abbiamo i dati di quanto accaduto. Quasi l’80% di materiale è stato recuperato, una parte si è spiaggiata”, ha spiegato il ministro.

Marea nera Porto Torres avanza, Ministero Ambiente riferirà mercoledì alle Camere

La marea nera di Porto Torres si estende, ora minaccia la Maddalena. E arriva persino in Parlamento, con un ritardo ingiustificato. Si apprende in queste ore che mercoledì prossimo, alle ore 15, il Ministro dell’Ambiente, l’onorevole Stefania Prestigiacomo, riferirà alle Camere sul disastro ambientale occorso l’11 gennaio e passato quasi in sordina sui canali ufficiali dell’informazione.

Eppure la situazione non era da sottovalutare, la Provincia di Sassari e i Comuni coinvolti lo avevano intuito sin dai primi giorni invocando, già dalla scorsa settimana, lo stato di emergenza, dopo essersi resi conto che c’era bisogno di aiuti massicci per liberarsi del catrame, valutare i danni a breve, medio e lungo termine, e salvare l’ambiente e la stagione turistica. E anche per evitare che ricapiti, con misure che fermino, riducano o perlomeno rendano più sicuro il traffico di navi cisterna nelle acque che lambiscono un patrimonio turistico-naturale dal valore inestimabile quale è quello sardo.

Marea nera Porto Torres, Provincia di Sassari chiede lo stato di calamità naturale

Ancora sul disastro ambientale di Porto Torres. A distanza di una settimana dallo sversamento di migliaia di tonnellate di olio combustibile nel Golfo dell’Asinara, provocato dall’E.On, e all’indomani di un nuovo incidente sempre nell’area del porto industriale, per Alessandra Giudici, presidente della Provincia di Sassari, non c’è più tempo di fermarsi a meditare, bisogna correre ai ripari e certamente non è più il caso di minimizzare, come si è cercato di fare in un primo momento, anche spegnendo i riflettori sulla marea nera sarda:

Il disastro prodotto dalla fuoriuscita di olio combustibile nell’impianto portuale di E.On ha assunto proporzioni devastanti, chiediamo al presidente del Consiglio dei Ministri di riconoscere lo stato di calamità naturale.

Porto Torres, gravissimo danno ambientale e d’immagine per tutto il territorio

E’ un gravissimo danno ambientale e d’immagine per tutto il territorio.

Così il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, all’indomani della notizia che i danni del disastro ambientale avvenuto martedì scorso, nella notte, a Porto Torres in Sardegna, sarebbero stati sottostimati in un primo momento, anche alla luce delle rassicurazioni della E.on, l’azienda coinvolta.

Stamattina  i sindaci di Sassari, Porto Torres e Sorso, insieme ad una delegazione di E.On ed  ai vertici della Capitaneria di porto di Porto Torres si sono riuniti ad un tavolo tecnico convocato d’urgenza dall’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Denegri.

Disastro ambientale a Porto Torres, danni più gravi del previsto

Ancora aggiornamenti da Porto Torres, dove martedì scorso un incidente occorso al molo E.on di Fiume Santo durante le operazioni di scarico, ha portato allo sversamento in mare di diecimila tonnellate di olio combustibile. Secondo quanto si è appreso nelle ultime ore, i danni sarebbero ben più gravi di quanto ipotizzato nelle prime ore del disastro e sarebbero decine di migliaia i litri sversati.

Una task force composta da cento persone lavora incessantemente da due giorni, avvalendosi del supporto logistico di cinque autobotti e due autocisterne.
Pare che molto dell’olio sversato sia già stato recuperato dalle spiagge, ma resta in vigore il divieto di accesso e di balneazione nell’arenile, disposto dai sindaci di Sassari e Porto Torres.