Bandiere blu record per l’Italia: nel 2010 sono 231

spiaggia bandiera blu

Ottime notizie per il nostro Paese. Nonostante la crisi, la cura delle nostre coste è aumentata rispetto agli altri anni, e così la Fondazione per l’educazione ambientale ha assegnato, per l’estate 2010, 231 bandiere blu alle spiagge italiane, 4 in più dell’anno scorso.

Sono 117 i comuni che hanno ricevuto il riconoscimento. Più di altri anni, questo sottolinea l’importanza delle attenzioni “verdi” alle spiagge. Non si tratta infatti solo della pulizia del mare, ma anche le iniziative di riciclaggio, raccolta differenziata ed altri servizi ecologici entrano nel gruppo dei criteri di valutazione.

Riciclaggio creativo: l’autobus diventa Bed&Breakfast (gallery)

Zimmerbus B&B Israel

Premettendo che il riciclaggio è sempre una cosa intelligente, ci sono metodi creativi che lo fanno sembrare ancora meglio di quanto non sia già. Alcuni vecchi autobus ormai inutilizzabili gettati tra i rifiuti di un cantiere in Israele hanno fatto la fortuna di una famiglia imprenditrice che vi ha ricavato un originale bed-and-breakfast.

Il Bed & Breakfast Zimmerbus, situato nel piccolo villaggio di Ezuz, ai piedi del Monte Negev, si trova su una collina che domina il deserto del Negev. Gli autobus in pensione sono stati coperti con foglie di palma e paglia a mò di tetto, per creare il miglior alloggio per i viaggiatori eco-consapevoli.

Ci porti rifiuti, ti regaliamo cibo: nasce il Green Exchange

Tempo fa il comico Beppe Grillo propose, per risolvere il problema dei rifiuti di Napoli, di far pagare i napoletani l’immondizia non con il sistema attualmente in vigore, tramite tasse, ma a seconda di quanta immondizia si produce: tanta immondizia fai, tanto paghi. Con questo sistema, diceva Grillo, improvvisamente l’immondizia in Campania sarebbe sparita.

Anziché usare il bastone, la città di Curitiba, in Brasile, ha deciso di usare la carota, e cioè il principio opposto: tanti rifiuti porti al centro di riciclaggio, tanto cibo ti viene regalato. Siamo molto consapevoli del grande sistema del trasporto pubblico, aree pedonali e le innovazioni nella città di Curitiba, la quale sta diventando una delle più ecologiche al mondo nonostante l’altissimo tasso di povertà, ma questa iniziativa merita decisamente un monumento.

Prestigiacomo: “Problema rifiuti è colpa delle Regioni”

prestigiacomo conferenza

Lo sport nazionale dell’Italia, non è più il calcio, ma lo scarica barile. Quando bisogna trovare il responsabile di qualche danno, si susseguono dita puntate e accuse che non stanno in piedi; quando invece un problema si risolve, c’è la corsa a salire sul carro dei vincitori.

E così capita che se per Napoli, ad emergenza finita (così dicono) l’attuale Governo di centrodestra decanta i propri meriti, quando invece le cose non funzionano, vedi il resto della Campania, la Sicilia e altre Regioni alle prese con i rifiuti, improvvisamente la colpa non è del Governo, ma della politica regionale. Capita così che il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, riferisca alla commissione parlamentare d’inchiesta sul problema rifiuti, ed esponga problematiche e soluzioni. Dopo il salto i casi analizzati regione per regione.

L’Italia sfrutta i rifiuti meglio della media europea

rifiuti

Il problema rifiuti in Italia è sempre presente, ma a vedere gli ultimi dati, sembra che ce la caviamo meglio rispetto alla media europea. Certo, in questa media rientrano anche diversi Paesi dell’Est che, essendo molto indietro in quanto a tecnologia ed organizzazione, abbassano di molto la media. Ma la situazione appare meno grave di quanto si percepisca.

Il modo per smaltire i rifiuti è riciclari, compostarli, incenerirli o lasciarli marcire in discarica. Considerando i due metodi migliori, quelli cioè da cui si può trarre vantaggio dai rifiuti, il riciclo ed il compostaggio, la media europea arriva al 40%, mentre quella italiana è al 45.

Costruita un’intera casa con bottiglie riciclate (video)

casa bottiglie riciclate

Abbiamo spesso parlato di riciclaggio, e a volte anche di riciclaggio creativo, specie se si tratta di oggetti per la casa. Ma stavolta questo “inventore” le ha battute veramente tutte. Tito Ingenieri, un personaggio argentino, ma di chiare origini italiane, di una città chiamata Quilmes, a circa un’ora a sud di Buenos Aires, ha costruito una casa enorme fatta interamente da bottiglie di birra e rifiuti. Una casa in tutto e per tutto “compattata”.

Per casa compattata si intende che 6 milioni di bottiglie sono state accumulate e impilate al posto dei mattoni per ben 19 anni (almeno questo è ciò che afferma lo stesso Ingenieri). Anche se la casa non ha un aspetto elegante e chic, dobbiamo riconoscere il merito di questo creativo per aver fatto un’immensa opera di riciclaggio. Perché, anche se di solito le bottiglie di birra in Argentina sono restituibili, Ingenieri ha girato in lungo e in largo per le cittadine circostanti per cercare quelle abbandonate e non vuoti a perdere lungo la strada, oltre a riciclare le bottiglie consumate da lui stesso e dalle imprese lì vicino.

Eco-arte: dal riciclaggio nascono dei quadri (gallery)

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Con i temi dell’ambientalismo e dei cambiamenti climatici che diventano sempre più popolari nel mondo dell’arte, un artista in particolare sta applicando la filosofia eco-friendly alla pratica dei ritratti fatti interamente di oggetti indesiderati. Il riciclaggio e il riutilizzo di oggetti normalmente destinati alla discarica è sempre stato un processo creativo, ma nelle mani di un artista esperto, la pratica può dare luogo a capolavori superiori alle opere artigianali con mezzi più tradizionali. Tale opera d’arte ha il potere di estendere l’immaginazione e, trasformando l’immondizia in un più modesto oggetto può essere maggiormente nobilitato sulla tavolozza di un pittore.

Ispirata dai parrucchieri ecuadoriani, che sono noti per l’uso di gioielli rotti e altri oggetti che luccicano nelle loro acconciature, l’artista inglese Jane Perkins ha iniziato a creare spille da pezzi di oggetti che non utilizzava. Dal 2008, la sua tecnica si è ampliata al riciclaggio, e dalle spille si è passati ai ritratti utilizzando i bottoni, giocattoli, forchette di plastica, o praticamente qualsiasi altra cosa su cui riusciva a mettere le mani su, spiega alla BBC. Il suo lavoro è stato esposto in una mostra nel Regno Unito al Devon Open Studios.

Riduzione emissioni, riciclo e riutilizzo meglio delle centrali elettriche e dei trasporti

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Quando si tratta di ridurre le emissioni di CO2, abbiamo quasi sempre parlato di centrali elettriche e veicoli. Ma un nuovo studio della EPA (l’Agenzia per la Protezione Ambientale americana) dimostra che, se si considera l’intero ciclo di vita, un pezzo enorme di emissioni di gas a effetto serra (circa il 42%) è causato dal modo in cui le persone nei Paesi ricchi “si procurano, producono, distribuiscono e smaltiscono i beni e servizi “.

Si conclude che la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio sono strumenti molto potenti per ridurre le emissioni di CO2. Secondo le proiezioni del rapporto, se dovessimo ridurre gli imballaggi in generale del 50%, ridurre i prodotti di carta da imballaggio del 50%, prolungare la vita dei computer del 25%, aumentare il riciclaggio di costruzione e di detriti da demolizione al 50%, e aumentare il compostaggio dei rifiuti solidi urbani e il riciclaggio al 50%, si potrebbe tagliare enormemente le emissioni di CO2, più che trasformando una centrale elettrica da carbone ad energia pulita.

E-waste: quando il riciclo vuol dire salvare il mondo

bambina tra rifiuti elettronici

Nel solo anno 2006 sono stati venduti 230 milioni di computer, un miliardo di telefoni cellulari, 45,5 milioni di televisori. Molti di questi prodotti sono oggi destinati allo smaltimento incontrollato, senza cambiamenti nelle politiche e nelle pratiche di consumo. I processi e le politiche che disciplinano il riutilizzo e il riciclaggio dei prodotti elettronici devono essere standardizzati in tutto il mondo per fermare e invertire il crescente problema dei rifiuti illegali e nocivi e le pratiche di trattamento degli stessi nei Paesi in via di sviluppo.

Rendendo le tecnologie di riciclaggio disponibili a livello mondiale, affiancate da una politica standard sugli approcci per il reimpiego ed il riciclaggio, potremmo estendere la vita di molti computer, telefoni cellulari, televisori e prodotti simili e consentire una più completa raccolta, a fine vita, dei metalli altamente preziosi (ed inquinanti) e gli altri componenti che essi contengono.

Le innovazioni di prodotto e la rapida sostituzione, come il passaggio dall’analogico alle nuove tecnologie digitali, stanno spingendo tutti i Paesi a trovare modi più efficaci per far fronte al loro “e-waste”

spiega Ruediger Kuehr dell’Università delle Nazioni Unite e segretario esecutivo dell’iniziativa privata denominata Risolvere il Problema dell’E-Waste (STEP). Con sede a Bonn, in Germania, lo STEP lavora con i responsabili politici, l’industria, le università e le altre parti interessate.

Riciclaggio, energie pulite e non solo: cominciano gli US Open di tennis

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L’US Open è sicuramente uno degli eventi sportivi più importanti dell’anno. Oltre 700.000 persone partecipano alle oltre due settimane del torneo di tennis al Billie Jean King National Tennis Center di Queens, New York. Così le organizzazioni hanno intensificato i loro sforzi ecologici e hanno colto al volo l’occasione. Nel complesso è stato uno sforzo davvero impressionante tra riciclaggio, compostaggio, recupero delle energie rinnovabili, trasporti, servizi di ristorazione e merchandising. Ecco i dettagli:

Riciclaggio: il 100% dello spazio della struttura è coperta dal materiale per il riciclaggio. Per raggiungere questo obiettivo sono stati spesi 200.000 $ per garantire che ovunque ci sia un bidone della spazzatura e un contenitore per il riciclaggio al suo fianco. Per quanto riguarda la quantità di rifiuti effettivamente prodotta, questa non sarà effettivamente conosciuta in dettaglio fino a dopo che il torneo sarà finito. Vengono riciclate anche le palline da tennis. In media una delle palline gialle è composta da una custodia di plastica, un anello in metallo ed una copertura in plastica. Nel corso delle qualificazioni per gli US Open sono state utilizzate 17-20.000 lattine di palle da tennis (per un totale di circa 60 mila palline).

310 mila euro di multa: la Red Bull non ha più le ali quando si tratta di ambiente

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L’Agenzia per l’ambiente del Regno Unito ha appena condannato la Red Bull a pagare una multa record all’inizio di questa settimana. La società è stata accusato di aver un po’ “scordato” (per un periodo di circa 8 anni) alcune norme ambientali, che la costringeranno ora al pagamento di tasca propria per le correzioni da apportare.

La società, con sede a Londra, avrebbe dovuto riferire all’Agenzia ambientale una relazione sugli imballaggi utilizzati per i propri prodotti, e sui rifiuti connessi, compreso un sistema adottato per riciclarli. Questa è parte di un regolamento più ampio che obbliga le grandi imprese che producono grandi quantità di confezioni a sottoscrivere alcuni piani di riciclaggio, tra cui l’assistenza al recupero e al riciclaggio dei rifiuti da imballaggio. Tuttavia, dal 1999 al 2006, la Red Bull non lo ha fatto.

Fox, Disney e tutti gli altri eco-studios della rivoluzione ecologica di Hollywood

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Un recente rapporto mostra che i movie studios di Hollywood hanno ridotto del 63% (4o,2 milioni di tonnellate) i propri rifiuti solidi attraverso i processi di riciclo, per evitare che l’immondizia finisse nelle discariche. Grazie a questi sforzi, secondo un comunicato stampa dello scorso aprile emesso dalla Motion Picture Association of America (MPAA), gli studios hanno ridotto le emissioni di un importo pari a 7.315 auto eliminate dalla strada.

Questa notizia purtroppo, come spesso accade, è scivolata sottotono nei media internazionali, nonostante abbia una valenza importantissima. Il programma congiunto della MPAA e dell’Alliance of Motion Picture and Television Producers, ha posto come obiettivo quello di combattere il cambiamento climatico e la riduzione dell’impronta inquinante di Hollywood.

Londra premia le sue aziende ecologiche

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I vincitori dei 500 premi ecologici sono stati annunciati tra le organizzazioni che hanno partecipato ad una vasta campagna che si è tenuta nella città di Londra per ridurre le emissioni di carbonio. La squadra di calcio più ecologica è risultata essere il Chelsea Football Club. Nonostante il suo capitano guidi una Ferrari, il team ha una seria politica ambientale.

Esso infatti incoraggia i sostenitori ad utilizzare mezzi di trasporto pubblici per raggiungere lo stadio; hanno anche un sistema di car-sharing per i tifosi e l’85% dei rifiuti prodotti durante le partite viene riciclato. Al campo di allenamento viene utilizzata acqua riciclata per irrigare i campi ed al personale sono stati erogati dei prestiti per l’acquisto di biciclette con cui recarsi al lavoro.

Nuova lavatrice usa il 90% di acqua in meno rispetto a quelle classiche

lavatrice-ecologica

Xeros sta lavorando su una nuova generazione di lavatrici che utilizzerà solo un bicchiere d’acqua per ogni carico di lavaggio, a base di sfere di nylon riutilizzabili, le quali intrappolano le sporco e le macchie. Non sono usa e getta come le tecnologie sprecone odierne perché tali sfere saranno utilizzabili per centinaia di lavaggi.

Il nuovo prodotto della Xeros è stato sperimentato per la prima volta nel Regno Unito per un periodo di prova di tre anni. Attraverso una partnership con GreenEarth Cleaning, le macchine saranno presto in vendita in Nord America e nel resto d’Europa. L’obiettivo iniziale sarà esportare queste macchine per le attività commerciali che utilizzano tanto le lavatrici come le tintorie e le lavanderie.