Non tutti lo sanno ma a Statte, vicino Taranto e vicino all’Ilva, vi sono quasi 17 mila fusti molti dei quali contenenti materiali radioattivi che da oltre un decennio aspettano di essere smaltiti. Sulla vicende è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, ricordando che servono soldi da Regioni e Comuni per risolvere il problema.
Il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: cos’è, a cosa serve, dove sarà
Nel corso degli ultimi giorni, la campagna informativa riguardante il nuovo deposito nazionale sta avendo un ampio risalto sia online che su giornali e televisioni, grazie ad un apposito spot
Torniamo a parlare di nucleare in Italia e più precisamente di rifiuti radioattivi dato che il ministro dell’ambiente Andrea Orlando ha da poco dato via libera alla pubblicazione dei criteri per l’individuazione delle aree in cui creare il deposito nazionale per tale genere di rifiuti pericolosi.

Ancora sul nucleare italiano. E’ dei giorni scorsi la notizia dell’avvenuta realizzazione (subito secretata) della mappa dei siti papabili ad accogliere le scorie radioattive, con annesso parco tecnologico, e montagne di denaro, ma la polemica non si arresta e continuano ad arrivare reazioni dal mondo dell’associazionismo e dalla politica, in particolar modo dalle Regioni più interessate dalle bandierine della Sogin, che ricordiamo è la Società che si occupa delle gestione degli impianti nucleari, incaricata dal Governo di stilare le aree più idonee ad ospitare il materiale radioattivo.