L’aumento della temperatura terrestre che ricordiamo è stimato tra 1,4 e 3 gradi entro il 2050 non mette a rischio solo gli animali e le piante, ma anche le piccole comunità che vivono nei pressi del circolo polare artico. Ci riferiamo agli Inuit del Polo Nord, ossia le popolazioni di eschimesi che popolano le fredde terre del Nord. Secondo la notizia apparsa sulla rivista scientifica EcoHealth, queste comunità sarebbero in pericolo a causa del proliferare di alcuni batteri che si riproducono con lo scioglimento dei ghiacci.
riscaldamento globale
Scioglimento ghiacciai ripreso dal satellite
Lo scioglimento dei ghiacciai è ormai certificato. Anche se ormai le persone che non ci credevano sono rimaste davvero poche, se ci fosse stato bisogno di una prova certa, ecco che la fornisce il satellite Envisat. Secondo i dati raccolti dal professor Helmut Rott dell’Università di Innsbruck, in Austria, nella zona dell’Antartide dal 2002 ad oggi si sono persi circa 2 mila chilometri quadrati di ghiaccio, di cui 1790 solo sulla piattaforma Larsen B.
Riscaldamento globale iniziato oltre un secolo fa

Forse questo studio non dimostrerà con certezza che il riscaldamento globale è collegato alle attività umane, ma qualche dubbio lo fa venire. Secondo le rilevazioni effettuate presso l’Università di San Diego, in California, le prime prove dell’innalzamento delle temperature oceaniche risalgono ad almeno 135 anni fa, guardacaso poco dopo l’inizio della Rivoluzione Industriale.
Riscaldamento globale tra 1,4 e 3 gradi entro il 2050
Il riscaldamento globale ormai è inevitabile (e dopotutto ce ne stiamo accorgendo noi stessi negli ultimi anni). Resta da vedere quanto sarà. Secondo uno studio, tra i più grandi in assoluto della sua specie, effettuato presso le Università di Oxford e Princeton, nella migliore delle ipotesi questo incremento sarà di 1,4 gradi entro il 2050, un aspetto positivo visto che si rimarrebbe sotto i fatidici 2 gradi. Nella peggiore però si può arrivare anche a 3 gradi di surriscaldamento. Il che significa catastrofi.
Riscaldamento globale, gli americani si sono convinti che esiste
Mentre nel resto del mondo il riscaldamento globale è un fenomeno ormai accertato e si dibatte soltanto se sia colpa dell’uomo o un fenomeno naturale, la stessa cosa non si è mai ottenuta in America dove per gran parte degli ultimi anni la maggior parte delle persone credeva che fosse tutta un’invenzione degli scienziati. La realtà era che le lobby più inquinanti del mondo, tra quelle del petrolio e le altre industriali, facevano pressione su alcuni scienziati e sui media per far passare il messaggio che non fosse vero niente, portando così i politici a prendere decisioni di parere opposto a quelle del resto del mondo.
Riscaldamento globale: la prova che è colpa dell’uomo arriva dall’Alaska

Oggi, nel dibattito tra chi afferma che i mutamenti climatici di questi ultimi anni siano dovuti all’uomo e chi afferma che sono fenomeni naturali, i primi ottengono un punto a favore. La dimostrazione che questo fenomeno sia legato alle attività umane deriva da una ricerca, effettuata negli Stati Uniti, da parte dei ricercatori del Woods Hole Research Center, i quali hanno pubblicato i loro risultati su Nature Geoscience.
Animali a rischio estinzione, a rischio i pesci ghiacciolo

Uno dei punti di forza della teoria evolutiva è la dimostrazione di come alcuni animali si sono adattati all’ambiente in cui vivono. Uno di questi è il pesce ghiacciolo, meglio conosciuto come icefish. Si tratta di un pesciolino che vive nelle acque ghiacciate dell’Antartico, che però a breve potrebbe rischiare l’estinzione proprio perché, in milioni di anni, si è abituato a stare al freddo, e le acque stanno aumentando la loro temperatura velocemente.
Scioglimento ghiacciai più lento del previsto, buona notizia o cantonata dei catastrofisti?

Lo scioglimento dei ghiacciai globali è realtà, e su questo nessuno si permette di dissentire. Ma il fatto che il ritmo sia inferiore, e di molto, alle stime degli ultimi anni, rischia di mettere in dubbio gran parte delle cosiddette teorie “catastrofiste” che si sono susseguite tra i vari scienziati del clima. Secondo diverse rilevazioni infatti, il riscaldamento globale avrebbe dovuto sciogliere i ghiacciai millenari nell’arco di pochi decenni, ma se questo scioglimento c’è, è comunque molto lento.
Un vulcano artificiale ci salverà dal riscaldamento globale?

Regolare la quantità di raggi solari che raggiungono il nostro Pianeta è possibile. Almeno in teoria, secondo quanto spiegano dall’Aurora Flight Sciences, una società aerospaziale statunitense. Un’opzione possibile e rapida che potrebbe proteggere la Terra dal surriscaldamento può derivare dai vulcani. Abbiamo visto più volte quanto la forza dirompente delle loro esplosioni possa avere effetti devastanti ed incontrollabili, dunque se riuscissimo a controllarli potremmo utilizzarli a nostro favore.
Italia nel freddo, USA nel caldo e gli orsi si svegliano dal letargo
Se il nostro Paese è sotto neve e ghiaccio, con temperature che hanno raggiunto -23,8 gradi in Piemonte, negli USA le temperature record stanno creando problemi, nel senso opposto: troppo caldo. Qualcuno corre ai ripari stipulando assicurazioni contro i cambiamenti climatici, mentre gli animali scambiano il caldo inverno per l’arrivo della primavera e gli orsi bruni si svegliano prima dal letargo.
Gli USA chiedono alle compagnie di assicurazione delle polizze contro il riscaldamento globale

I mutamenti climatici hanno già cominciato a far notare il loro effetto. Per questo in molte parti del mondo si stanno già prendendo provvedimenti, e tra questi ce n’è uno nuovo: un’assicurazione contro i danni da cambiamento climatico. E’ quello che gli Stati americani della California, Washington e New York hanno chiesto recentemente alle principali compagnie assicuratrici del Paese.
Boom di meduse? Forse non è solo colpa nostra

Ormai non esiste quasi più una spiaggia in cui si può fare il bagno in tranquillità senza avere il timore si essere pizzicati da una medusa. Purtroppo non è solo questo il dramma, ma riguarda in particolar modo zone talmente invase da questi animali che non è più possibile nemmeno pescare o immergere un piede in acqua. Persino alcune centrali elettriche (ed una nucleare) che si raffreddavano grazie all’acqua di mare sono state momentanemante chiuse a causa di un’invasione di meduse. Ma perché avviene tutto questo? I motivi noti sono due, ed entrambi riconducibili alla stupidità umana: riscaldamento globale e sovrasfruttamento del pesce.
Rio+20: rivelato l’ordine del giorno

All’inizio del Rio+20 mancano ancora 5 mesi circa, ma un documento lasciato trapelare qualche giorno fa ha rivelato l’ordine del giorno che terrà banco durante il meeting. La conferenza che vedrà partecipare i principali rappresentanti dei Paesi mondiali, avrà inizio il prossimo 20 giugno a Rio de Janeiro ed anche se non prevederà, come il suo predecessore del 1992, un documento su cui tutti dovranno convergere, sarà un nuovo passo in avanti verso un accordo per mitigare il riscaldamento globale.
Riscaldamento globale: per risolverlo eliminare metano ed altri inquinanti prima della CO2

Per anni abbiamo sentito ripetere la parola CO2 che ormai è diventata il simbolo del riscaldamento globale, tanto che anche chi non ha molta dimestichezza con la chimica ha imparato a capire che si tratta di anidride carbonica. Ma ci siamo sentiti talmente martellare da questa sigla che in molti si sono convinti che si tratti dell’unica causa del fenomeno dei mutamenti climatici. Ovviamente non è così, ed una nuova ricerca pubblicata su Nature ora spiega come eliminare altri gas nocivi dall’atmosfera, come il metano, possa essere più efficace del combattere la CO2.