Vittoria! Dopo mesi di campagne, manifestazioni e raccolte di firme, la Shell ha deciso di abbandonare l’Artico. Almeno per ora. Lo ha annunciato Greenpeace che ha rivelato al mondo la decisione del colosso petrolifero, tra i più impegnati nelle trivellazioni al Polo Nord, di ripensarci e lasciar perdere quelle aree perché troppo pericolose. Dopotutto è stata proprio una nave della Shell, la Kulluk, che all’inizio dell’anno ha dimostrato come lavorare in quelle acque ghiacciate sia ancora impossibile.
Shell perde la scommessa nell’Artico e si ritira
Shell ha annunciato l’abbandono “per quanto prevedibile in futuro” della ricerca di idrocarburi nell’Artico a seguito di un tentativo fallimentare di trivellazione al largo delle coste dell’Alaska. L’associazione Greenpeace, che
Incredibile ma vero, il mondo sa che la Shell inquina ma glielo permette. L’
Obama ce l’ha fatta. Pochi giorni fa vi annunciavamo le intenzioni del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama di
La scorsa settimana vi abbiamo riportato dell’
Greenpeace ha vinto la battaglia ma non ancora la guerra. A meno di un mese dal lancio della campagna
In Gran Bretagna la Shell ha trascorso un brutto fine settimana qualche giorno fa. Settantaquattro sue stazioni di rifornimento sono state letteralmente assaltate dagli attivisti di Greenpeace che le hanno chiuse con la forza. La causa scatenante della protesta, in perfetto stile Greenpeace, è che la compagnia petrolifera sta facendo di tutto per trivellare il Mare Artico, uno degli ecosistemi più delicati al mondo.
Non bastava avere
Presto in Italia potremmo avere una nuova Val di Susa. Non per l’alta velocità, ma per il petrolio. E’ quanto si rischia nel Cilento, in Campania, dove otto Comuni sarebbero a rischio trivellazione da parte della Shell. La compagnia petrolifera che sta combinando
Non è una novità che a Greenpeace si uniscano personaggi dello spettacolo, ma l’ultima spettacolare azione ha coinvolto persino la famosa Principessa Xena, alias Lucy Lawless, la quale non ha dovuto fare ricorso ai suoi superpoteri, ma solo all’organizzazione dell’associazione ambientalista, per bloccare la compagnia petrolifera Shell.