incendio forestale singapore livelli record

Incendio forestale a Singapore e l’inquinamento raggiunge livelli record

incendio forestale singapore livelli recordL’Asia da sempre batte record su record quando si tratta di inquinamento, ma stavolta abbiamo il campione che speriamo non venga mai battuto. Parliamo dell’incendio che sta avvenendo proprio in queste ore a Singapore in cui migliaia di ettari di foresta stanno andando in fumo, e stanno rendendo l’aria talmente irrespirabile nel raggio di diversi chilometri che la gente è costretta a rimanere in casa persino in città.

Bioedilizia e arte, sposi al verde a Singapore

La bioedilizia sposa l’arte a Singapore nella cornice verde che si eleva al cielo della School of the Arts, edificio progettato dagli architetti dello studio WOHA e realizzato nell’ambito di un programma culturale governativo che mira a scoprire e valorizzare giovani talenti artistici.

Il percorso verso le arti visive e dello spettacolo degli studenti avviene all’interno di una costruzione innovativa e sostenibile che va ad inserirsi perfettamente in un contesto di palazzi storici del ventesimo secolo e di moderni grattacieli, con le facciate ed il tetto verde che contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria, sia indoor che outdoor.

Biodiesel, il più grande impianto al mondo è a Singapore

Appartiene a Singapore il primato di ospitare il più grande impianto al mondo di biodiesel, con una capacità produttiva pari a ben 800.000 tonnellate di combustibile all’anno. La centrale, che è gestita dalla Neste Oil, produce carburante da oli vegetali e da grassi animali provenienti dai rifiuti generati dall’industria alimentare. La compagnia finlandese sostiene che il combustibile prodotto presso l’impianto garantisce dal 40% all’80% di riduzione delle emissioni di gas serra rispetto agli impianti basati sui combustibili fossili.

Siamo molto orgogliosi del nuovo impianto e della tecnologia NExBTL, un’importante innovazione finlandese in materia di carburanti rinnovabili che crediamo abbia un ottimo potenziale nel mercato globale,

spiega Matti Lievonen, CEO dell’azienda.

Documento finale dell’APEC: gli obiettivi di riduzione emissioni? “Molto discutibili”

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Con circa un mese dall’inizio dei negoziati internazionali sul clima di Copenaghen, i Paesi dell’Asia del Pacifico riuniti a Singapore riuniti in questo fine settimana si sono tirati indietro sul loro impegno a ridurre le emissioni del 50% entro il 2050. Nel documento finale dell’incontro si legge:

Noi crediamo che le emissioni globali raggiungeranno il picco nei prossimi anni, e possono essere notevolmente ridotte entro il 2050, riconoscendo che il picco sarà più lungo nelle economia in via di sviluppo.

La conferenza, conosciuta come l’Asia Pacific Economic Cooperation (o APEC), si è riunita per lavorare su questioni commerciali per cui la dichiarazione sul clima si presenta un po’ come una sorpresa. L’APEC comprende i due principali responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra, la Cina e gli Stati Uniti, così tale arretramento è un brutto segno per i colloqui sul clima del prossimo mese.

Congresso di Copenaghen: Game Over, Obama e Hu Jintao decidono di non decidere

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Il congresso di Copenaghen rischia di diventare una creatura morta ancor prima di nascere. Un incontro che avrebbe dovuto far decidere ai politici di 192 Paesi di porre un freno alle emissioni e di invertire la tendenza del riscaldamento globale è stato definitivamente affossato questa notte a Singapore.

Nella città asiatica in questi giorni si sta tenendo un vertice Asia-Pacifico in cui si prendono importanti decisioni economiche, ma tra tutte queste se n’è presa una, proprio mentre l’Occidente dormiva, destinata a far discutere: mancano 22 giorni al vertice danese, troppo poco per decidere, dunque a Copenaghen non si deciderà nulla. A metterlo per iscritto sono stati i due veri manovratori del trattato, Barack Obama e Hu Jintao, i quali con un vero e proprio colpo di spugna hanno tagliato fuori l’Europa, che si stava impegnando a fondo per ridurre le emissioni, e hanno rimandato tutto a data da destinarsi.

Si è cominciato a sospettare qualcosa nella serata di ieri, quando il presidente danese Rasmussen, che dovrà presiedere l’incontro, è stato lettaralmente gettato giù dal letto ed è stato fatto partire col primo aereo per Singapore, convocato dalla coppia Obama-Jintao per discutere di cose importanti. Una volta arrivato, Rasmussen ha dovuto assistere ad una scena patetica, con i due capi di Stato che si stringevano la mano sorridenti e lui, a rappresentare l’Europa, ad ufficializzare la decisione che di fatto non toglie dal gioco soltanto due nazioni, ma affossa tutti gli sforzi mondiali.

Singapore diventa la prima città ad auto-sufficienza idrica pur non avendo fonti d’acqua

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Khoo Chye Teng, il capo dell’agenzia dell’acqua di Singapore si è finalmente svegliato dopo 5 anni dall’inizio del mandato, e ha impresso una svolta al sistema idrico della città asiatica. A differenza dei suoi predecessori alla Public Utilities Board, Khoo non vuole che il suo Paese dipenda dalle risorse di quelli ricchi, ma vuole raggiungere l’auto-sufficienza, almeno per quanto riguarda l’acqua, per la sopravvivenza a lungo termine e per lo sviluppo.

Grazie alla tecnologia, Singapore ha ora la capacità di generare gran parte della propria acqua e si prepara a svolgere un ruolo di primo piano nel riciclaggio delle acque usate, un settore emergente del valore di circa 100 miliardi di dollari a livello mondiale.

Questo processo si baserà sulla depurazione dell’acqua su larga scala e relativamente a buon mercato, visto che si finisce con il purificare gli scarichi delle lavorazioni chimiche. Con una superficie di soli 700 chilometri quadrati, Singapore non ha molti fiumi da cui trarre le risorse per sopravvivere, e così molto spesso, per stessa ammissione di Khoo, si deve fare affidamento alla sola acqua abbondante che c’è in quelle terre, quella che arriva dal cielo con la pioggia.

Airbus A380: quando il volo si trasforma in…crociera!

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E’ stato definito il gioiello dell’ Airbus Industries, il gigante dei cieli, il piroscafo dell’aviazione civile, l’aereo di linea più grande al mondo: l’Airbus A380, è un aereo di linea quadrireattore a doppio ponte, in grado di trasportare 850 persone in versione charter o 555 nella tipica configurazione a tre classi.

Il primo volo di prova è avvenuto il 27 aprile 2005. Il 25 ottobre ha realizzato il primo volo commerciale, da Singapore a Sidney. Il costo dei biglietti inaugurali andava dai 535 dollari ai 100000 dollari per le suite e le minisuite.