Tav, problemi burocratici potrebbero fermare la Torino-Lione

di Redazione Commenta

Il Tav, la linea veloce Torino-Lione, potrebbe saltare, non solo per gli scontri che i comitati No Tav hanno organizzato nelle scorse settimane in Val di Susa, ma per cavilli burocratici: il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) per approvare il progetto del Treno Alta Velocità deve ricevere il via libera dalla commissione di Valutazione Impatto Ambientale, ma il termine di consegna del Via è scaduto il 22 giugno. Il comitato deve tuttavia dare una risposta all’Europa entro il 31 luglio altrimenti perderà la possibilità di ottenere fondi per la cotruzione del Tav.

A quanto sembra dopo il 22 giugno non si può ratificare la consegna del Via per cui il progetto per il Tav approvato dalla regione Piemonte potrebbe non partire. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha firmato un decreto per il rinnovo dei componenti della commissione del Via ma il decreto è bloccato nella Ragioneria di Stato, in attesa che la Corte dei Conti ne verifichi la compatibilità con il piano dei tagli previsto dal ministro Giulio Tremonti. Per accelerare i tempi, visto che manca poco più di una settimana alla scadenza ultima per dare una risposta all’Ue, ricordiamo che la presentazione del progetto scade il 31 luglio, il decreto del ministero dell’Ambiente potrebbe essere inserito nella manovra finanziaria; oppure accorparlo all’interno di un emendamento nel decreto rifiuti che verrà discusso in aula la prossima settimana, anche se in tal caso si arriverebbe al 29 luglio e con soli 2 giorni non vi è il tempo materiale per approvare il Tav da parte del comitato CIPE. Ovvi i commenti dei deputati pro-Tav Stefano Esposito e Agostino Ghiglia, che hanno commentato

E’ inaccettabile che per colpa di quattro burocratici e delle incomprensioni tra Letta, Tremonti e la Prestigiacomo si mandi in fumo il lavoro di un’intera Regione e si vanifichi l’impegno dei duecento poliziotti feriti a Chiomonte. Il governo deve intervenire.

Si attendono ora gli esiti dell’ennesima situazione tragicomica del nostro Bel Paese.

[Fonti: Torino Today; La Stampa]

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