
La bioarchitettura è una pratica architettonica rispettosa dei principi della
sostenibilità, ha l’obiettivo di
instaurare un rapporto equilibrato tra l’ambiente ed il costruito, soddisfacendo i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere, con il consumo indiscriminato delle risorse, quello delle generazioni future. Tutto ciò privilegiando la qualità della vita ed il benessere psico-fisico dell’uomo, impiegando risorse naturali (acqua, vegetazione, clima), evitando di causare emissioni dannose (fumi, gas, acque di scarico, rifiuti), prevedendo un diffuso impiego di fonti energetiche rinnovabili ed utilizzando materiali e tecniche ecocompatibili, preferibilmente appartenenti alla cultura materiale locale. Una casa fatta con
materiali naturali, che non sono pericolosi per chi li produce e per chi ci deve abitare è una casa ecologica. La bioarchitettura, da questo punto di vista, si pone all’avanguardia nel superamento dagli
eccessi della tecnologia, per la capacità di mostrare che un’architettura amica della natura è amica dell’uomo.
Numerose sono le iniziative a favore dell’architettura sostenibile. Possiamo citare alcuni esempi:
Migliorare la qualità della vita con bioarchitettura e comportamenti eco-sostenibili nel quotidiano.
E’ l’argomento di cui si occupa la conferenza organizzata da Pro Natura mercoledì 9 aprile alle 21 nella Sala Mostre del Centro Incontri della Provincia di Cuneo in corso Dante. A relazionare su queste tematiche sarà l’architetto Francesca Landriani. Scade il 20 aprile 2008 la possibilità di presentare domanda di partecipazione alla III edizione di “Architettura e Sostenibilità”, il Premio Tesi di Laurea e Dottorato di Ricerca sui temi della architettura sostenibile e partecipata e dell’innovazione finalizzata allo sviluppo sostenibile, promosso da Terra Futura dall’Associazione internazionale “Cultura e Progetto Sostenibili”. Sono previsti tre premi per un importo complessivo di € 3.000,00.
Qual è però l’altra faccia della medaglia della bioarchitettura? Il costo delle costruzioni nell’ambito dell’architettura bioecologica è un problema annoso: la maggior parte delle fonti specializzate stima una maggiorazione sul costo complessivo variabile tra il 7 ed il 15% per il costruttore e dal 4 all’8 % per l’utente finale, incrementi che corrispondono ad una migliore qualità in termini di materiali impiegati e di impiantistica ma anche ad una ancora scarsa diffusione di questi prodotti sul mercato legata ad una domanda ridotta.
case in bioarchitettura.
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E83821,00.html
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