Caccia: fissato il limite di estensione della stagione venatoria a 10 giorni in più

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Ormai è solo questione di giorni e poi la nuova legge sulla caccia entrerà in vigore. La buona notizia è che si sono limitati i danni, la cattiva è che probabilmente non usciremo dalla procedura d’infrazione avviata dall’Unione Europea.

Contrariamente a quanto sta accadendo per tutte le altre leggi italiane, per una volta tutto ciò che ha chiesto la Lega è stato respinto, ed invece sono state accolte le richieste dell’opposizione. Il testo, che ora passerà al Senato per l’approvazione definitiva (e pare non ci siano altri ostacoli) non prevede nè l’abbassamento dell’età dei cacciatori (la Lega voleva portarlo a 16 anni), nè l’anticipo della stagione venatoria. Scongiurato anche il rischio che ogni Regione decida autonomamente la durata del periodo di caccia, facendo diventare di fatto il bracconaggio legale. Secondo la nuova legge infatti sarà possibile, sempre a discrezione della Regione, allungare di soli 10 giorni, e “non un giorno di più”, come afferma il Ministro Prestigiacomo, la durata della stagione venatoria.

Si comincerà dunque non prima del 1 settembre e si potrà arrivare fino al massimo al 10 febbraio, esclusi il martedì ed il venerdì in cui vige il “silenzio venatorio”. Inoltre, in questo modo si tutelano le specie migratorie e quelle che dopo il 31 gennaio iniziano l’allevamento dei piccoli, tanto che l’estensione di 10 giorni del periodo di caccia riguarda solo ed esclusivamente 3 o 4 specie (gallinella d’acqua, folaga e forse allodola). Salve invece le anatre per cui molte associazioni si sono battute. Addirittura per quanto riguarda alcune specie, come il tordo, a causa delle diverse abitudini migratorie, la stagione della caccia si chiuderà con due settimane d’anticipo.

Contente le associazioni ambientaliste e l’opposizione che parla di “buon senso del Parlamento”, mentre sono contente a metà le associazioni dei cacciatori, felici che si siano posti limiti alla cosiddetta “doppietta selvaggia”, ma per loro questo

primo passo non basta

in quanto andrebbe riformato l’intero settore. Momentaneamente pare che l’Unione Europea valuterà solo le infrazioni contestate all’Italia fino ad oggi, ma si è detta molto severa per eventuali infrazioni future su questa nuova legge.

Fonte: [Ansa]

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