Una pecora si evolve a causa dei cambiamenti climatici

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Alcune pecore che vivono su una remota isola al largo della costa della Scozia stanno diminuendo da circa 20 anni. Sembra che gli inverni più brevi causati dai cambiamenti climatici siano i responsabili di questa estinzione.

Le pecore di Soay sono una razza primitiva di ovini domestici, che vivono sull’isola di pecore di Hirta, nell’arcipelago di St. Kilda, senza interferenze umane. Dal 1955 in poi, la popolazione è stata attentamente studiata. Negli ultimi 20 anni, la popolazione media delle pecore è diventata sempre più piccola, ma è stato chiaro che il motivo alla base di questo cambiamento è stata la selezione naturale che tende a guidare lo sviluppo di organismi più grandi.

Per studiare gli effetti dei cambiamenti ambientali e della selezione naturale, Timothy Coulson dell’Imperial College di Londra e colleghi hanno modificato il cosiddetto “Prezzo d’equazione”, che è utilizzato per descrivere come avvengono le modifiche della selezione naturale di una popolazione da una generazione a quella successiva.

Yahoo! diventa il paladino delle zero emissioni dell’industria hi-tech

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Le compensazioni di carbonio hanno il loro posto nel sistema di riduzione delle emissioni di imprese ad alta intensità energetica. Ma non dovrebbe essere usato al posto della reale riduzione delle emissioni di carbonio, soprattutto quando si tratta di data center che devono essere resi più efficienti sotto il profilo energetico. Yahoo! sembra d’accordo, ed il sui ultimo passo nella corsa verso la creazione di data center verdi alimentati dalle energie rinnovabili va proprio in questa direzione.

La società sta lavorando per costruire un data center super efficiente, alimentato esclusivamente dall’energia generata dalle cascate del Niagara, insieme ad altri obiettivi, come le compensazioni di carbonio, che per ora non fanno ancora parte del piano.

Israele sceglie una turbina made in Italy per la centrale solare del Samar Kibbutz

turbina-solare-samar-kibbutz-israeleIsraele ha scelto la tecnologia made in Italy, optando per l’installazione di una turbina italiana nell’innovativo impianto solare del Samar Kibbutz. A realizzarla la Turbec Spa di Cento, in provincia di Ferrara, che da oggi può vantare la partecipazione a quello che è considerato un progetto di energia solare più  che all’avanguardia, rivoluzionario.

La centrale israeliana realizzata dalla società Aora è infatti fondata sulla cogenerazione, produce sia energia elettrica che energia termica, ed è un chiaro esempio di quello che viene identificato come impianto solare ibrido. Disposto su una superficie  di 2 mila quadrati nel deserto Harava, nel sud dello stato di Israele, l’impianto garantisce energia 24 ore su 24, dal momento che la generazione non si ferma neanche di notte, grazie all’utilizzo di gas naturale o biogas. Il tulipano nel deserto, l’enorme torre progettata dallo studio di architetti Haim Dotan Ltd, è alto 30 metri, in cima trova posto la micro-turbina italiana, che si muove grazie all’energia pulita convogliata dalla superficie riflettente di 30 specchi solari (o eliostati).

Eco-guida Greenpeace sull’elettronica: ancora Nokia domina l’eco-technology

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Per la quarta volta consecutiva il colosso finlandese Nokia si attesta in cima alla classifica delle case produttrici di elettronica in quanto a produzione ecologica. Solo che stavolta, a differenze delle tre precedenti tornate, la differenza con le altre marche non è poi così netta.

Ciò che fa di Nokia il miglior eco-produttore è il sistema di ritiro dell’usato, presente in 84 Paesi in tutto il mondo, che consente di evitare uno spreco inutile di materiale e diminuisce i rifiuti tecnologici, tra i più pericolosi in assoluto. Il punteggio di 7,5 su una scala da 1 a 10 è dovuto anche ad una buona comunicazione con i clienti e la bassa tossicità delle componenti utilizzate nei suoi telefonini.

Confermano la seconda e terza posizione Samsung e Sony Ericsson, ma con un incremento del punteggio. Se 6 mesi fa, all’ultimo controllo, la differenza tra Nokia e Samsung era enorme, ora i coreani hanno fatto un grosso balzo in avanti guadagnando un punteggio di 7,1, poco sotto Nokia, grazie al nuovo impegno per la diminuzione dei gas ad effetto serra. Anche gli altri criteri raggiungono buone votazioni, grazie all’eliminazione del PVC, ritardanti di fiamma bromurati, e all’impegno nell’eliminazione di tutti i materiali tossici entro il 2012. Bene anche il tasso di riciclo della plastica (16,1%). Un po’ più indietro invece rimane Sony-Ericsson, che ha punteggi simili a quelli di Samsung in tutto, tranne che nel riciclaggio, il quale stenta a decollare.

CO2 e siccità mettono a rischio le coltivazioni

coltivazioni-siccita-co2La sicurezza degli approvvigionamenti alimentari mondiali è duramente messa alla prova dai cambiamenti climatici in atto. Le vecchie piante non sono infatti abituate a temperature così torride e la mancanza di acqua, con l’avanzare della desertificazione, non fa che rendere ancora più arida la terra coltivabile. Motivo per il quale gli scienziati si stanno adoperando al fine di trovare piante più resistenti al riscaldamento terrestre e meno sensibili all’alta quantità di CO2 immessa nell’atmosfera dalle attività umane e non.

Un nuovo clima esige nuove colture. Continuare ad ignorare il problema potrebbe risultare pericolosamente deleterio, dal momento che gli studiosi hanno scoperto che le piante cresciute in ambienti aridi e/o inquinati, con alti tassi di CO2, avrebbero meno principi nutritivi rispetto alle altre e valori elevati di sostanze tossiche per l’organismo. Un recente studio, effettuato da un team di ricercatori della Monash University di Victoria (Australia), ha infatti individuato un incremento di composti tossici e una diminuzione del contenuto proteico nelle piante coltivate in territori con alto tasso di inquinamento.

Inventata tecnica per rendere più efficienti i condizionatori d’aria

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Ingegneri americani hanno sviluppato una tecnica che fa risparmiare energia e costi di manutenzione aggiungendo un indicatore sul condizionatore che segnala quando questo sta lavorando a vuoto perché si è raggiunta la temperatura ideale, prevenendo così lo spreco del sovraccarico di lavoro. Il nuovo “sensore refrigerante virtuale” è particolarmente pratico per i condizionatori d’aria per autoveicoli, che tendono ad una perdita di refrigerante, ma anche per quello per la casa, spiega James Braun, professore di ingegneria meccanica.

Mantenere la stessa quantità di refrigerante in un sistema, porta a risparmiare energia, perché i condizionatori d’aria a basso refrigerante devono operare di più per raggiungere lo stesso grado di raffreddamento. Continua nella sua spiegazione Braun:

Non solo l’efficienza energetica scende, ma si riduce anche la durata delle unità perché devono lavorare di più, causando un’usura più veloce. E’ anche più costoso avere un tecnico che controlla se il condizionatore si carica correttamente. Per capire in modo accurato il livello di carica presente in un dato momento, è necessario rimuovere tutti i condizionatori e pesarli, con una procedura che richiede un pompa a vuoto e molto tempo.

Astronauta italiano compie il record di velocità con aereo elettrico

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Un’incredibile impresa è stata compiuta all’inizio di questo mese, dall’astronauta italiano Maurizio Cheli. Ma ancora più incredibile è stato il fatto che nessuna tv o giornale italiano ne abbia parlato. Cheli ha portato la sua esperienza nell’areonautica nel mondo dell’elettricità verde, applicata al volo, stabilendo un nuovo record: la velocità maggiore mai raggiunta da un velivolo completamente elettrico, senza quindi alcun combustibile inquinante.

Il veicolo elettrico è stato battezzato SkySpark,ed ha volato per la prima volta, l’8 giugno, seguito da un secondo volo il 10 giugno scorso. Il volo complessivamente è durato 8 minuti ed ha raggiunto una velocità massima di 155 mph (250 km/h). Questa velocità è un record per un aereo alimentato elettricamente al 100%. Il progetto è stato realizzato grazie ad una collaborazione tra la società di ingegneria DigiSky ed il Politecnico di Torino, che già in passato aveva regalato molte novità ecologiche passate sotto silenzio, mentre il volo è stato effettuato al World Air Games 2009 di Torino.

7 semplici modi per diminuire lo spreco d’acqua

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Anche se i tre quarti del nostro pianeta sono occupati dall’acqua, questo materiale vitale diventa sempre più scarseggiante nel mondo civilizzato. Questo perché in realtà si può usare solo l’1-2% di tutta l’acqua del globo, ed è per questo che da anni si chiede di non sprecarla, e di tenere d’occhio il proprio consumo. Di mezzi per farlo disponibili ce ne sono veramente tanti, dalla doccia a basso flusso, agli aeratori di rubinetto, dai barili per la pioggia, alle lavatrici e lavastoviglie efficienti. Insomma, non ci sono scusanti per non essere più coscienti. Ma i metodi per risparmiare acqua (e denaro) non finiscono qui.

Ci sono alcuni modi per ridurre il consumo d’acqua a cui spesso non si pensa con delle piccole attenzioni nella nostra vita quotidiana. Di seguito è riportato un elenco di misure creative che si possono prendere per conservare l’acqua e sappiamo che ce ne sono molte di più, basta pensarci.

1. Al ristorante, evitare di riempire diversi bicchieri si vuole effettivamente bere solo l’acqua.
Quante volte avete visto riempire bicchieri di acqua a clienti che hanno ordinato un tè freddo o del vino? La prossima volta chiedete al cameriere di non portare anche l’acqua se poi non dovete berla.

Adobe inventa il contatore di risparmio energetico per il vostro computer

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Una delle (tante) cattive abitudini degli internauti, ma anche degli utenti comuni del pc, è quella di lasciarlo acceso durante la notte, o anche durante il giorno se non lo si usa. Ma se non si ha l’abitudine di spegnere il computer alla fine del lavoro/gioco/intrattenimento, vi sono non solo lo spreco di denaro (attraverso la bolletta elettrica), ma la vostra pigrizia avrà anche un impatto sull’ambiente a causa dello spreco della corrente la quale, per essere prodotta, consuma combustibili fossili. Da un rapporto 2009:

Se 100 utenti si ricordassero di spegnere il computer alla fine della loro giornata di lavoro, ciò potrebbe ridurre le emissioni di biossido di carbonio di un importo pari a 2,14 auto in meno in strada in un mese. Se tutti i pc nel mondo non fossero alimentati per una sola notte, solo questo farebbe risparmiare abbastanza energia per illuminare l’Empire State Building per più di 30 anni.

Fornello solare: il modo più ecologico per preparare il pranzo

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Molta attenzione si sta dando in questi ultimi tempi negli Stati Uniti alla cosiddetta “cottura solare“. Dopo tutto, qual è un modo migliore di sfruttare la potenza del sole se non quella di utilizzarlo per la produzione di calore? E qual è il modo migliore di utilizzare il calore se non per cucinare deliziosi pasti senza l’uso di combustibili fossili?

Così ad un recente concorso sull’energia rinnovabile, il fornello solare è stato premiato con 7 milioni di dollari per poterlo produrre a livello industriale. E dire che è possibile costruirsi un fornello solare in casa, basterebbe un ombrello e qualche foglio di latta. Ma, purtroppo, gran parte dei consigli sui fornelli solari sembrano essere diversi a seconda del tipo di cottura. Ecco dopo il salto alcuni modi per poter cuocere i vostri cibi senza l’aiuto del gas o dell’elettricità.

Nuova lavatrice usa il 90% di acqua in meno rispetto a quelle classiche

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Xeros sta lavorando su una nuova generazione di lavatrici che utilizzerà solo un bicchiere d’acqua per ogni carico di lavaggio, a base di sfere di nylon riutilizzabili, le quali intrappolano le sporco e le macchie. Non sono usa e getta come le tecnologie sprecone odierne perché tali sfere saranno utilizzabili per centinaia di lavaggi.

Il nuovo prodotto della Xeros è stato sperimentato per la prima volta nel Regno Unito per un periodo di prova di tre anni. Attraverso una partnership con GreenEarth Cleaning, le macchine saranno presto in vendita in Nord America e nel resto d’Europa. L’obiettivo iniziale sarà esportare queste macchine per le attività commerciali che utilizzano tanto le lavatrici come le tintorie e le lavanderie.

Gran Bretagna: le attività militari provocano una strage di delfini

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Un’indagine nel Regno Unito sulla più grande massa di delfini mai arenatasi sulle coste britanniche ha individuato nell’attività militare la causa più probabile, anche se non unica, di questo fenomeno. Ventisei delfini comuni sono morti dopo essere bloccati nell’estuario Fal, in Cornovaglia, a sud-ovest dell’Inghilterra, il 9 giugno 2008, mentre un numero simile sono stati reimmessi nel mare dai volontari.

L’inchiesta sulla causa della loro morte, effettuata da Paul Jepson della Zoological Society di Londra e dai suoi colleghi, ha escluso un lungo elenco di possibili cause come le malattie infettive, l’inquinamento, qualche malattia da decompressione, un attacco da orche e delfini dal naso a bottiglia, e l’alta intensità acustica da input sismico o da fonti naturali.

High Line di Manhattan: comincia la trasformazione verde di New York

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Esiste un’antica strada sopraelevata nei cieli di Manhattan, famosa in tutto il mondo come la High Line, un percorso lungo 2,3 chilometri che taglia in due l’isola più famosa del mondo, viste tutte le riprese che hanno esportato questa sopraelevata in decine di film. Da qualche anno però questa strada è caduta in disuso.

Più precisamente non la si utilizza più dal 1980, da quando cioè vi è passato l’ultimo treno che riforniva la città di generi alimentari. Da allora, in controtendenza con il modo di fare americano, è stata abbandonata a sè stessa, permettendo alla natura di riappropriarsene, e non facendo nulla nemmeno quando un pezzo di essa crollò, tranciandola in due. Tutto ciò fino a cinque anni fa, quando il sindaco Bloomberg ha deciso di riqualificarla, ed anziché smontarla e rifarla nuova come accade con i grattacieli, ha deciso di farla diventare una macchia verde nel centro di New York.

Le fattorie africane stanno diventando sempre più difficili da gestire

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Gli agricoltori africani presto si ritroveranno ad affrontare temperature sempre più calde in qualsiasi stagione rispetto al passato. Per far fronte a questo rapido cambiamento climatico, anche gli allevatori e gli impianti che forniscono le loro colture avranno bisogno di grandi cambiamenti, e presto.

Gli esperti hanno previsto che per un po’ di tempo gli agricoltori rischieranno di affrontare problemi come la siccità. Infatti, alcuni casi in Sudafrica sono già stati segnalati. Per vedere quanto è veloce questo cambiamento, Marshall Burke, un economista della Stanford University, ha fatto la media dei risultati da 18 modelli climatici a livello mondiale per prevedere la temperatura e le condizioni della pioggia nel 2025, 2050 e 2075 nelle regioni dell’Africa, dove la maggior parte del mais, miglio e sorgo crescono oggi. Quindi, supponendo che anno per anno la variabilità rimarrà la stessa di oggi, ha calcolato quanto sarebbe la sovrapposizione con l’attuale clima.