Eco-festival: la musica inaugura il filone ecologico

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Dopo il cinema, anche la musica vuol dare la sua mano all’ambiente, e lo fa con il suo mezzo migliore l’aggregazione tramite concerti. Da oggi fino al 21 agosto in Salento, e dal 2 al 5 settembre all’Idroscalo di Milano ci saranno una serie di eventi che inaugureranno la nuova stagione degli eco-entertainment, cioè degli spettacoli ecologici.

In attesa che anche i grandi cantanti aderiscano all’iniziativa (nell’ultimo tour Ligabue ci ha provato, alimentando parte del suo palco con delle turbine eoliche), alcuni cantanti di un certo livello si esibiranno su palchi di mezza Puglia in un contesto tutto ecologico. Non poteva di certo mancare l’approvigionamento dell’energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici. Il sistema di audio e video sarà a basso consumo, probabilmente con luci LED o comunque lampadine a basso consumo, in maniera tale che la sola energia solare accumulata potrà essere sufficiente per dare luce all’evento.

310 mila euro di multa: la Red Bull non ha più le ali quando si tratta di ambiente

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L’Agenzia per l’ambiente del Regno Unito ha appena condannato la Red Bull a pagare una multa record all’inizio di questa settimana. La società è stata accusato di aver un po’ “scordato” (per un periodo di circa 8 anni) alcune norme ambientali, che la costringeranno ora al pagamento di tasca propria per le correzioni da apportare.

La società, con sede a Londra, avrebbe dovuto riferire all’Agenzia ambientale una relazione sugli imballaggi utilizzati per i propri prodotti, e sui rifiuti connessi, compreso un sistema adottato per riciclarli. Questa è parte di un regolamento più ampio che obbliga le grandi imprese che producono grandi quantità di confezioni a sottoscrivere alcuni piani di riciclaggio, tra cui l’assistenza al recupero e al riciclaggio dei rifiuti da imballaggio. Tuttavia, dal 1999 al 2006, la Red Bull non lo ha fatto.

5 falsi miti ecologici sull’alimentazione e non solo

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Con la presa di coscienza sui prodotti di bellezza naturali e sui cibi biologici sono esplose tante dicerie con tanta forza che, anche sugli scaffali dei supermercati (e purtroppo anche in qualche pubblicità), alcuni miti ecologici si sono moltiplicati.

Sebbene non vi siano prove per aiutarci a capire quali prodotti siano veramente eco-friendly, cerchiamo di dare un senso alle acque torbide della verità (e della menzogna) nella pubblicità. Così abbiamo raccolto i cinque più comuni pensieri sui prodotti ecologici, e cerchiamo di capire insieme quanto c’è di vero.

1. Se è “naturale”, deve essere ecologico. “Naturale” e “completamente naturale” può portare a supporre che un prodotto sia puro come la neve, ma siccome non esiste ancora un preciso regolamento sui termini di etichettatura, i commercianti sono liberi di marchiare il proprio prodotto senza timore di essere smentiti. Inoltre, i loro “cugini” come “ispirato dalla natura” e “di derivazione naturale” sono anche vaghi, fuorvianti, e in sostanza, privi di significato. Non vi fidate dunque nè delle scritte, nè tantomeno dei nomi delle aziende stesse che si fregiano del suffisso bio, natural, ecc., donandovi un falso senso di sicurezza.

Toronto inaugura il tetto verde della stazione della metropolitana

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La stazione della metropolitana Eglinton West di Toronto è stata progettata dal grande Arthur Erickson, e dunque si supponeva dovesse essere spettacolare. Il risultato è stato meglio del previsto, perché verde, non solo inteso in senso ecologico. Il tetto è quasi completamente privo di colonne, perché serve come una sorta di spettacolare mensola collettiva che passa sopra la superstrada e taglia in due la città.

I dettagli più spettacolari sono spiegati da Terry McGlade, la quale ha piantato un giardino su tutti 9.000 piedi quadrati (836 metri quadrati) di tetto. Questo non è esattamente lo stesso progetto di Renzo Piano per il California Academy of Science, ma in quanto ad ambientalismo ci va vicino. Lo spazio verde è visibile agli utenti in transito (anche se attraverso il vetro) e a quei conducenti parcheggiati sulla superstrada

La marcia dei soldati sfruttata come energia cinetica

energia-cinetica-militariA quanto pare il mondo militare è sempre più attento al risparmio energetico e propenso all’utilizzo delle energie rinnovabili anche negli armamenti e nei mezzi di uso bellico. Un po’ meno attenzione è rivolta invece verso l’ambiente visto che fare la guerra non è certo un’attività che può far bene al nostro Pianeta e altamente inquinante, l’ecologia dei soldati di ecologico ha ben poco tranne che per motivi puramente propagandistici. Comunque, dopo le tute mimetiche solari, stavolta ad essere sfruttata è l’energia cinetica prodotta dalle migliaia di soldati in marcia.

Ingegneri di Leeds stanno infatti sviluppando un modo per catturare l’energia cinetica prodotta quando i soldati marciano per utilizzarla nell’alimentazione degli equipaggiamenti.
Il nuovo sistema progettato per convertire il movimento in energia per le batterie potrebbe contribuire a ridurre il peso degli zaini che si portano dietro le truppe fino a 10 kg.

Arriva l’ecobagnante

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Una nuova iniziativa da parte dell’ambiente, e partendo dalle piccole cose e dai gesti ordinari di ogni giorno. L’ Assessorato al Turismo e l’Assessorato all’ambiente della Provincia della Spezia, in collaborazione con i Comuni costieri, i Parchi e la riserva marina, promuovono una campagna di educazione ambientale. Una comunicazione destinata ai turisti ma anche ai cittadini e ai residenti. Un progetto mira alla tutela e alla cura dell’ecosistema marino, passando attraverso la pulizia dei litorali italiani.

Si tratta di una campagna interamente dedicata all’eco-bagnante. Perché in spiaggia si mettono in atto troppo spesso piccoli comportamenti che tendono a “rovinare” l’ambiente circostante, e i cui segni rimangono nel tempo e nello spazio.

Riciclo: in 10 anni ha creato oltre 70 mila posti di lavoro e risparmiato 6,7 miliardi di euro

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Si dice che l’Italia sia uno dei Paesi meno attenti al problema del riciclaggio, e che se ne fa troppo poco. Questo è vero, se ci confrontiamo con gli altri Paesi europei, ma andando a guardare i numeri ci accorgiamo che questi sono più che incoraggianti.

Negli ultimi 10 anni di progetti di riciclaggio rifiuti, il giro di affari è stato stimato in 6,7 miliardi di euro, ma ciò che più conta è che questo settore ha dato lavoro a 76.700 persone, in controtendenza con i dati economici recenti. Certo, la crisi si è fatta sentire anche qui, ma affermano dal Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, negli ultimi anni ben 38,8 milioni di tonnellate di vetro, plastica, carta e alluminio sono stati riciclati, il che equivale alla mancata apertura di 325 discariche.

Justin Timberlake inaugura il suo golf club ecologico

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Nella corsa di Hollywood alla stella più ecologica, si aggiunge anche Justin Timberlake. L’ex membro degli N’Sync sta guadagnando qualche eco-credito con il suo nuovo campo da golf fatto costruire a Memphis, Tennessee, la sua città natale. L’apertura è prevista per oggi, 25 luglio, ed in questo progetto il cantante/ballerino ha investito 16 milioni di dollari per rendere “verde” il campo da golf, e non soltanto come colore. Il progetto rientra in uno più ampio, avviato da qualche tempo negli Stati Uniti, di rendere quante più strutture pubbliche il più possibile ecologiche.

Originariamente chiamato Woodstock Hills, il campo da golf è di vecchia data. In realtà è stato il primo posto in cui Timberlake ha imparato a colpire una pallina da golf, e da allora è stato avvolto da questa passione.

Anche il Primo Ministro inglese ha il suo orto biologico privato

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Decisamente Michelle Obama ha fatto scuola. Dopo che si è fatta immortalare da fotografi di tutto il mondo mentre coltivava l’orticello nel giardino della Casa Bianca, è scattata la orto-mania. Che poi alla fine era l’intento della stessa First Lady: far capire l’importanza del cibo biologico, far vedere quanto è semplice mangiare sano, e soprattutto invogliare milioni di persone a coltivare il proprio orto personale.

La prima persona di “un certo peso” a seguire il suo esempio è stata la Regina Elisabetta d’Inghilterra la quale, nonostante l’età, ha deciso di piantare qualche ortaggio a Buckingham Palace. Dopo un tale segnale, non poteva reagire anche il Primo Ministro del Parlamento britannico, Gordon Brown, la cui moglie ha appena annunciato di aver piantato l’orto biologico anche nel giardino di Downing Street.

Samsung investe 4,3 miliardi di dollari nel taglio delle emissioni

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Continuiamo con la nostra indagine sulle attività sostenibili delle multinazionali, occupandoci oggi del colosso sudcoreano Samsung. Pare che gli asiatici si stiano concentrando più sui gadget che sui prodotti centrali della loro attività. Nella relazione Eco-Management 2013, la Samsung anticipa di voler investire 4,3 miliardi di dollari in gadget e strutture più ecologiche entro 4 anni. Ecco tutta una serie di cambiamenti previsti per un cambiamento positivo.

Secondo la Reuters, la Samsung impiegherà 2,5 miliardi di dollari per rinnovare le attività accessorie, tra cui il taglio dei consumi della potenza dello standbye del 50%, i materiali per l’elettronica saranno riciclabili e biologici come anche gli accessori dei laptop e per i telefoni cellulari. Nulla di nuovo invece su un maggiore impegno, per esempio nel realizzare i propri prodotti con materiali riciclati, e non di lasciare agli utenti finali la discrezione di riciclarli a fine vita. Può sembrar poco ma fa una grande differenza.

Excite the Planet, al via il contest in green

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Filmaker green di tutta Italia unitevi! E’ alle porte il nuovo concorso per portare le vostre opere direttamente al Festival Internazionale del Film di Roma. Primo passo: realizzare uno spot da un minuto che abbia come protagonista il risparmio energetico. Secondo passo: caricare il video in Rete. Terzo passo: essere originali, per far impallidire i vostri concorrenti.

I premi? Due vincite da 1750 euro ciascuno, e la possibilità di sbarcare in onda su Sky 130, con una premiazione ufficiale di fronte ai grandi vip nel corso della Festa Internazionale del Film di Roma. Ecco allora Excite the Planet, il contest organizzato da Current TV, la tv lanciata nel 2005 da Al Gore e arrivata lo scorso anno anche in Italia, sul web e su Sky, insieme alla rivista di cinema Ciak e da Mini.

Per l’ecologismo del futuro c’è bisogno di un nuovo programma Apollo

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In questi giorni si sta celebrando in tutto il mondo il 40° anniversario della “conquista del suolo lunare” portata a termine da Neil Armstrong e Buzz Aldrin in una serata estiva che è passata alla storia. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, il progetto che è stato avviato, durato 8 anni, era chiamato “Programma Apollo“. Oggi la Terra si appresta ad affrontare un nuovo progetto altrettanto ambizioso, per il quale ci sarà bisogno probabilmente di un altro programma Apollo per affrontare il cambiamento climatico. Dopotutto, come si stanno chiedendo molte associazioni ambientaliste negli ultimi tempi: “se siamo riusciti ad arrivare sulla luna, perché non possiamo risolvere i nostri problemi energetici?”

Nel 1961, quando la NASA stava cercando di capire come raggiungere la luna, i due principali approcci presi in considerazione furono il volo diretto, in cui un gigantesco razzo sarebbe dovuto andare dritto verso la luna, oppure agganciare il satellite attraverso l’orbita terrestre. Ma per il trasporto di carburante sufficiente a decollare, sbarcare sulla luna e ritornare, c’è stato bisogno di un grosso veicolo spaziale.

Eco-town: l’invenzione inglese prende vita

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Per andarci a vivere ci vorranno ancora 7 anni, ma state sicuri che una volta abitate, certe case non si abbandoneranno più. Stiamo parlando delle case al 100% sostenibili costruite nelle cosiddette eco-town, le città verdi in progettazione in Gran Bretagna.

I progetti odierni parlano di 4 città entro il 2016 con 2.500 abitazioni l’una, un ottimo esperimento che nella mente del suo fautore, il primo ministro Gordon Brown, sarebbero potute essere 10 volte di più, se non si fossero messe di mezzo le amministrazioni locali ed i soliti franchi tiratori. Ma già queste 10 mila case serviranno ad abbattere una grossa fetta di inquinamento. Come? Produzione propria di energia e abbattimento degli sprechi.

Vodafone, arrivano le ecobag

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Una nuova iniziativa ecosostenibile per il gestore telefonico Vodafone. Fino al 31 agosto, sarà, infatti possibile comprare le Ecobag. Andate sulla sezione Cellulari e offerte internet, e da lì potrete scegliere e acquistare le Ecobag. Si tratta di borse ecologiche, realizzate riciclando le affissioni delle campagne pubblicitarie ormai concluse del gestore telefonico.

Le Ecobag sono prima state lanciate presso lo Spazio My Future, a Milano. My Future è il temporary shop, nel capoluogo lombardo dal 1 all’11 Aprile scorsofocalizzato sulle iniziative di Vodafone Italia portate avanti in ottica ecosostenibile. Qui la società ha accolto il suggerimento dei suoi acquirenti, creando poi in Rete uno spazio apposito dove si può comprare le borse ecosostenibili. Tutto quello che si ricaverà dalla vendita delle Ecobag verrà devoluto in sostegno del progetto My Future, per l’istallazione di impianti fotovoltaici su una scuola di ogni Regione d’Italia.