Risparmio energetico, sopravvivere all’estate senza aria condizionata

lampada a risparmio energetico

Considerando che i consumi per il riscaldamento e raffreddamento della casa sono tra i maggiori divoratori di elettricità, converrebbe dare uno sguardo al passato e chiederci: come facevano i nostri antenati a sopravvivere al caldo dell’estate senza l’aria condizionata?

I sistemi elettronici che usiamo oggi consumano da soli molto più di tutti gli elettrodomestici, ed evitare di accenderli significherebbe risparmiare una gran quantità di Co2 emessa, oltre che qualche decina o centinaia di euro in bolletta. Molto di più è il risparmio se il condizionatore non viene nemmeno acquistato. Come fare dunque a farne a meno senza sciogliersi in un bagno di sudore? Dopo il salto vedremo come.

Fonti rinnovabili e risparmio energetico: patto Anci – Acri per l’ambiente

fonti-rinnovabili-risparmio-energetico-ambiente-anci-acri-pattoGiovedì scorso, 17 giugno 2010, Giuseppe Guzzetti, Presidente dell’Acri, l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria, da un lato, e Sergio Chiamparino, Presidente dell’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani dall’altro, hanno siglato un importante accordo finalizzato a stipulare un vero e proprio patto per l’ambiente. L’obiettivo, infatti, è quello di promuovere tra i Comuni per l’Anci, e gli associati all’Acri, il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili anche attraverso delle iniziative congiunte, unitamente alla formazione, all’educazione ambientale, ed alla valorizzazione ed alla tutela delle biodiversità.

Nel dettaglio, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani si occuperà di sensibilizzare i comuni ad adottare politiche e condotte incentrate sul risparmio energetico, ad incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, e a gestire al meglio gli edifici che sono di proprietà pubblica degli Enti Locali.

Risparmio energetico, calcola i tuoi sprechi con l’Energy Saving Trust

risparmio idrico

Tutti sappiamo che nelle nostre case ci sono degli sprechi di energia (a volte inevitabili), ma la quantità e l’identificazione di tali sprechi non è facile da individuare. Per ovviare a questa mancanza ci viene incontro un sito internet britannico che calcola per gli utenti inglesi (ma con gli opportuni cambiamenti può essere adattato anche all’Italia) quanto e come stanno sprecando energia.

Il primo consumo inutile che si può tagliare riguarda quello per il riscaldamento dell’acqua. Circa il 5% delle emissioni domestiche di Co2 proviene da questa fonte, e se non possiamo fare a meno di utilizzare l’acqua calda, possiamo però ridurre il ricorso eccessivo allo scaldabagno. Come? Dopo il salto vedremo come fare.

IPhone 4, il cellulare più ecologico del mondo

iphone4

Tutte le richieste e i “sogni” di Greenpeace e delle altre associazioni ambientaliste che conducono da anni una battaglia contro i produttori di gadgets elettronici, sono sul punto di essere realizzati. Il nuovo modello dell’iPhone, battezzato semplicemente iPhone 4, sarà il telefono più ecologico del mondo, dato che accoglie tutte le indicazioni verdi e va anche oltre.

Il punto principale sul quale sono in molti a battersi è l’eliminazione delle sostanze tossiche dai telefonini. La Apple ha deciso che il suo nuovo gioiellino non conterrà Pvc (cloruro di polivinile), una sostanza altamente cancerogena di solito usata per la mascherina esterna, gli auricolari ed il cavo usb per collegare il telefono al computer. Dopo una serie di prodotti con riduzioni di Pvc sempre più massicce dunque, avremo finalmente un telefono che non ne contiene nemmeno una goccia. Ma non finisce qui.

Coca Cola investe green, inaugurato impianto di cogenerazione a Nogara

coca colaLa Coca Cola si tinge di verde e taglia il nastro della svolta eco. Ieri, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, il colosso americano delle bibite ha dato il suo contributo alla causa dello sviluppo sostenibile, inaugurando un impianto di cogenerazione presso lo stabilimento di imbottigliamento di Nogara, in provincia di Verona.
Il progetto ha visto una partnership tra la Coca Cola Hbc Italia e la società specializzata ContourGlobal per un investimento pari a 22 milioni di euro. Con 3.300 dipendenti, 8 stabilimenti, la Coca Cola Hbc Italia genera un giro d’affari annuo pari a 1,5 miliardi di euro. La fabbrica di Nogara è attiva dal 1975 e conta attualmente 500 dipendenti.

L’innovativo impianto fornirà energia elettrica, energia termica, acqua calda e anidride carbonica per gli usi industriali e permetterà alla multinazionale di decurtare le emissioni di CO2 del 66%, con un incremento dell’efficienza energetica stimato nell’83% rispetto ai sistemi tradizionali.

Quanta energia consumi? Te lo dice Google PowerMeter

google powermeterPreoccupato dal consumo di energia elettrica, ma non ti rendi conto di quanta ne usi tu in casa? Se in commercio ci sono sempre più dispositivi che conteggiano ogni goccia di elettricità che si consuma in ambito domestico, Google ci mette oggi a disposizione un contatore (gratuito) scaricabile direttamente sul proprio pc per valutare il consumo del computer.

Si chiama Google PowerMeter, e come tutti i prodotti di Google è veloce, facile da usare e molto intuitivo. Esso tiene il conto del nostro consumo di elettricità giornaliero, settimanale e mensile, e ci dà anche consigli su come fare per ridurre il nostro utilizzo di energia.

Un grafico ci mostra l’utilizzo ora per ora con l’onda (come nelle rilevazioni sismiche) che sale e che scende a seconda dell’utilizzo, compreso il periodo di stand-by. Questo serve per farci capire immediatamente se altre applicazioni sono in corso anche senza saperlo. In pratica se dopo aver lasciato il pc in stand-by ci rendiamo conto che ci sono picchi di consumo, significa che c’è qualche programma (forse un virus?) che è in esecuzione senza che ne sapessimo nulla.

Classe energetica elettrodomestici: parte oggi la nuova etichettatura europea

etichettà a+Da oggi se vorrete acquistare una lavatrice, frigorifero o qualsiasi elettrodomestico che consuma anche un solo kw di elettricità troverete sull’etichetta una nuova dicitura. A seconda che questo oggetto consumi meno o più rispetto al suo predecessore sul mercato, le nuove etichette presenteranno la lettera A+, dove “A” sta per risparmio energetico e i “+” sono la quantità di energia risparmiata.

Ad esempio se oggi acquisto una lavatrice della marca X, e questa consuma leggermente meno della lavatrice della stessa marca ma del modello vecchio, troverò la scritta A+; se acquisto però una lavatrice sempre della marca X, ma che rispetto a quella vecchia ha un risparmio energetico molto più alto, la scritta che troverò sull’etichetta sarà A+++. Se invece il risparmio energetico sarà nullo o inferiore troveremo le scritte B, C, ecc., a seconda del grado di consumo.

Questa decisione è stata voluta dall’Ue per uniformare la tipologia di etichettatura in tutta la zona euro in quanto, sebbene prima esistesse già una legislazione simile, questa era piuttosto limitata. Se volessimo essere pignoli, ci accorgeremmo che forse l’etichettatura precedente era un po’ più semplice, dato che considerava con la lettera A quelli con il massimo risparmio energetico, con la B quelli un risparmio inferiore, C ancora inferiore e via dicendo, fino alla lettera G che erano gli spreconi.

Eco-ospedali, il futuro delle cure è green

eco-ospedaleRisparmio energetico, gestione ottimizzata del personale, strutture costruite con materiali rigorosamente ecologici. Sono solo alcuni dei concetti-chiave legati agli eco-ospedali del futuro. Se ne è parlato nei giorni scorsi a Roma nel corso della V Conferenza Europea dell’Ospedale promossa dal Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera (CNETO) e dall’Università Cattolica di Roma. Ai lavori è intervenuto, tra gli altri, l’architetto americano Roger Hay, che si è espresso a favore di una riorganizzazione in veste green delle strutture sanitarie:

progettare in modo ecosostenibile i luoghi di cura permetterà di ridurre l’impronta ecologica di un ospedale di circa il 45%.

Ecosostenibilità, metodi antenati evergreen tornano alla ribalta

auto dei flinstonesAvi evergreen, dallo sguardo lungimirante, saggezza popolare, ed il caro vecchio principio del non si butta via niente. Benvenuti nel futuro. Un futuro che coniuga i più sofisticati ritrovati tecnologici alle tecniche più semplici per tutelare l’ambiente e risparmiare risorse tramandateci dai nostri antenati. Tutte rigorosamente green.

Insomma, dopo aver aspramente etichettato come obsoleti i rimedi della nonna ed i metodi contadini spiccioli, ed esserci avvicinati alle tecnologie più complesse persino per eseguire le operazioni più semplici, urge una sintesi per l’uomo moderno. Per ammettere che non tutto quello che viene del passato è primitivo e che non tutto ciò che è primitivo è da buttare. Tutt’altro. Dopo il salto vedremo le tecniche ecosostenibili, ampiamente usate dai nostri avi, oggi tornate alla ribaltà in virtù di una maggiore attenzione al rispetto dell’ambiente ed all’economizzazione delle risorse.

Le navi “idrofobe” potrebbero far risparmiare fino al 10% di carburante

nave

I peli sulla superficie delle felci d’acqua potrebbero consentire alle navi di avere una diminuzione del 10% del consumo di carburante. La pianta ha la rara capacità di causare una sorta di bolla d’aria sotto l’acqua. I ricercatori dell’Università di Bonn, Rostock e Karlsruhe mostrano ora nella rivista Advanced Materials come la felce provochi questa reazione.

I loro risultati possono essere usati per la costruzione di nuovi tipi di scafi con attrito ridotto. La felce d’acqua Salvinia molesta è estremamente idrofoba. Se è sommersa e, successivamente, tirata fuori, il liquido viene immediatamente espulso da essa, facendola diventare completamente asciutta. O per essere più precisi: non è mai stata veramente bagnata. Per far ciò, la felce si circonda da una bolla di aria che impedisce alla pianta di venire a contatto con del liquido anche dopo essere stata immersa per una settimana.

Una utility riduce gli sprechi energetici tanto da alimentare 18.000 abitazioni

vecchi frigoriferi

Consumers Energy, una utility del Michigan, ha dovuto adeguarsi alle esigenze della legge di riforma energetica del 2008, la quale impone che questo tipo di aziende debbano lavorare con i propri clienti per ridurre l’uso di elettricità del 5,5% e di gas naturale del 3,85% entro il 2015. Il loro lavoro non si è però limitato a raggiungere gli obiettivi, ma li hanno superati alla grande. Ad oggi l’energia elettrica risparmiata dai suoi clienti è stata il 134% del target ed il risparmio di gas naturale del 132% rispetto all’obiettivo che si erano prefissi.

Secondo le stime sulle misure di efficienza energetica installate durante i primi sei mesi, il programma farà risparmiare oltre 145.000 megawatt-ora (MWh) di elettricità l’anno ed oltre i 397 milioni di metri cubi annui di gas naturale. Per avere un’idea dell’enormità delle cifre basti pensare che quest’elettricità risparmiata equivale al consumo di circa 18.000 clienti privati, ed il gas naturale per circa 3.700 clienti.

I pavimenti radianti sono davvero così ecologici?

pavimento radiante-cane

Ogni spot dei pavimenti radianti mostra la stessa cosa: bambini, cani o coppie distese sul pavimento che sembrano felici. E perché non dovrebbero esserlo? E’ davvero confortevole avere il calore che parte da sotto i piedi, e molte aziende sostengono che si risparmia un sacco di energia facendo arrivare il calore direttamente nel punto desiderato. Ma è davvero una scelta ecologica?

Nel suo libro The Green Home, Alex Wilson scrive

E’ una scelta di riscaldamento ideale per una casa mal progettata […] il sistema di pavimento radiante fornisce abbastanza calore da sentire i piedi caldi (la funzione che ad ognuno piace di questo sistema), la sua intenzione è di sfornare una quantità di calore che la casa ben isolata può usare, ed è probabile che causi un surriscaldamento. Un sistema di riscaldamento col pavimento radiante ha anche un intervallo di tempo molto lungo tra quando il calore è fornito al pavimento e quando la lastra inizia ad irradiare calore. Se c’è una componente di riscaldamento solare passivo in casa, provocherà il surriscaldamento perché non si può spegnere la lastra quando esce il sole.

La questione del ritardo termico è sempre stata quella che ha appassionato chi studia questo tipo di pavimentazione, e cioè quando il sole va giù e accendi il termostato, quante ore ci vogliono finché la casa si scaldi?

Eco-generation, scuola amica del clima con Edison e Legambiente

ecogeneration scuola amica del climaParola d’ordine: efficienza energetica. Mission: risparmio energetico. Partendo dagli edifici scolastici italiani. Con questo intento, nasce il sodalizio tra Edison e Legambiente, impegnate insieme nel progetto Eco-generation, Scuola amica del clima. Nelle scuole della Penisola gli sprechi energetici sono immensi, sperperi che hanno un costo non indifferente sul bilancio già in bilico di molti istituti scolastici, e che hanno un impatto non indifferente sul clima.

Dalle analisi termografiche effettuate in dieci scuole pilota, è venuto fuori che:

  • le aule sono sature di CO2, c’è uno scarso isolamento termico ed una notevole dispersione di calore da tubature ed infissi.
  • i davanzali delle finestre non sono isolati correttamente, l’aria fredda penetra attraverso i serramenti, gli infissi sono di scarsa qualità.

In più:

La dispersione media di calore negli istituti analizzati oscilla tra i 250 e i 350 kWh/m2a (kilowattora per metro quadro all’anno), per un valore medio che si attesta attorno a 290 kWh/m2 annuo. A questo si aggiunge, nelle aule, un’altissima concentrazione di CO2, che raggiunge i 2800/3000 ppm (parti per milione) equivalenti a 50/70 kg di CO2 per ogni m2 all’anno.

Risparmio energetico: Ford guadagna 1,2 milioni di dollari tagliando la Co2

ford

Abbiamo scritto molte volte sulle strategie per il risparmio energetico, in particolar modo per quanto riguarda i computer. Non c’è ragione infatti per non approfittare dei vantaggi del risparmio energetico, i quali vanno dalla bolletta elettrica più leggera al minor inquinamento prodotto dagli impianti di generazione energetica. E se non avete un’idea di quanto questo risparmio possa essere concreto, prendete l’esempio più recente che proviene dall’americana Ford.

Tutti i computer della società sono stati settati in modo da avere un risparmio energetico. Lo scorso anno il risparmio nella megabolletta del colosso delle automobili è stato stimato in 1,2 milioni di dollari (quasi 900 mila euro), mantenendo tra 16.000 e 25.000 tonnellate la propria CO2 emessa nell’atmosfera.