In Spagna un nuovo impianto per generare elettricità dalle onde del mare

Ci siamo occupati già diverse volte della possibilità di generare energia elettrica sfruttando la potenza delle onde. Si tratta di sistemi altamente potenziali ma ancora poco sviluppati ed avanzati tecnologicamente su cui molti studiosi stanno ancora lavorando. Oggi parleremo di un nuovo progetto avviato in Spagna, nei Paesi Baschi, dove ha preso il via, qualche giorno fa, la costruzione di un nuovo impianto in grado di sfruttare l’energia delle onde per ottenere elettricità.

Pronti 66 mila posti di lavoro nel comparto eolico

Su queste pagine ve lo avevamo già anticipato qualche settimana fa. Uno degli strumenti più efficaci per combattere la crisi e rilanciare l’economia, almeno in Italia, è il comparto delle rinnovabili. L’esempio che vi abbiamo portato circa 5 mesi fa viene dalla Germania, e parla di 380 mila assunzioni nell’intero comparto rinnovabile negli ultimi 8 anni; ma anche il Consiglio Mondiale dell’Energia Eolica prometteva circa 2 milioni di posti di lavoro nuovi di zecca in tutto il mondo, che si andavano ad aggiungere agli altrettanti in previsione per il settore fotovoltaico.

Ora a darci ragione è anche la Uil, che fa sapere, attraverso il suo segretario Luigi Angeletti, che i posti che si creerebbero in Italia sarebbero circa 66 mila. Anche qualcosa in più dei 50 mila anticipati da Ecologiae.com, ma è meglio così.

In Europa l’energia del futuro sarà il sole

L’energia solare intesa non solo come risorsa energetica alternativa ai combustibili fossili ma anche e soprattutto come fonte sostenibile della crescita economica europea.
Queste le linee guida che intende perseguire l’Unione Europea nel campo del rinnovabile, rivolgendo uno sguardo particolarmente fiducioso proprio al sole come un punto fisso che illumini un percorso così buio e ricco di ostacoli come la risalita dalla crisi che stiamo vivendo, sia a livello ambientale che finanziario.

Gli scienziati provenienti da vari istituti di ricerca europei nel settore dell’energia solare sono chiamati ad unire i loro sforzi per sostenere, incentivare, inaugurare una nuova politica energetica che sostenga attivamente le nuove tecnologie volte a fornire energia pulita ai Paesi dell’Unione.
Secondo il rapporto stilato dalla European Science Foundation, “Harnessing Solar Energy for the Production of Clean Fuel” (Sfruttare l’energia solare per la produzione di combustibili puliti), la trasformazione diretta di energia solare in combustibile rappresenta una delle poche grandi opzioni che l’umanità ha di fornire un’alternativa valida alle attuali risorse energetiche, contribuendo altresì a diminuire in maniera consistente l’impatto ambientale del genere umano.

Non credete nelle rinnovabili? Ecco 10 miti che vi faranno cambiare idea

Si chiama “Ten technologies to save the planet” ed è il libro che, si spera, faccia cambiare idea ai tanti scettici dell’ecologia, ed in primo luogo sulle energie rinnovabili. Scritto dal britannico Chris Goodall, esperto di energie rinnovabili, sta per uscire in tutto il mondo. Si tratta di un decalogo di tutte le dicerie e i classici “miti” di cui molti sono convinti, ma che purtroppo sono tutti completamente o in parte falsi, e che per questo vanno sfatati. Eccoli riassunti da Repubblica, e che Ecologiae vi riporta:

1) L’energia solare non è troppo costosa. Si può pensare il contrario prendendo in considerazione le vecchie tecnologie, quelle con pannelli enormi e costosi, ma con quelle nuove (e su questo sito ne trovate tante) le alternative sono molteplici, e soprattutto a costi più bassi.

Come il geotermico darà energia al nostro futuro

Il termine “energia geotermica” fa venire alla mente le sorgenti di acqua o di aria calda, anzi bollenti, che arrivano da sottoterra ed escono allo scoperto. Ma in verità si può ottenere la stessa energia anche se non si vive in Islanda o appena vicino ad un Geiser, ma basta avere una pompa di calore geotermica.

Tutto ciò che si trova nel sottosuolo viene chiamato geotermico. Ad esempio l’acqua è presente ovunque sulla Terra, ed ha una temperatura di circa 50-60 gradi centigradi, in grado di riscaldare interi palazzi e fornire elettricità a degli appositi generatori elettrici. Certo, queste risorse non sono disponibili dappertutto, ma le pompe sì, e per fortuna sono sempre più utilizzate in tutto il mondo. Secondo John Lund, direttore del Geo-Heat Center dell’Istituto di Tecnologia dell’Oregon, il loro mercato si espande del 20% all’anno e per ora non conosce crisi.

New energy for America, l’ecologia di Obama non contagia l’Italia

Mentre il neoeletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama chiama a raccolta i maggiori cervelli del Paese per risolvere la crisi economica e provare a cambiare il mondo, in Italia si avverte sempre più forte l’esigenza di continuare a porre veti e freni ai protocolli ambientali proprio per risolverla la stessa crisi.

Qualcosa non quadra e ci rendiamo sempre più conto che se l’America può, noi non vogliamo nemmeno provare a farla qualcosa. O meglio, il nostro amato premier Silvio Berlusconi si è recato in Spagna a ribadire la sua tesi che vista l’emergenza economica chissenefrega di salvare il Pianeta, più o meno il concetto era quello, inutile fare tanti bei giri di parole e di retorica vuota a rendere. Meglio tutti più ricchi e felici con tanti soldi da spendere per curare il cancro ai polmoni, decontaminare l’acqua del rubinetto, acquistare prodotti biologici sempre più costosi. Dov’è il risparmio?

Tutto diventa eco, anche le tombe

Di invenzioni ecologiche ne abbiamo raccontate a centinaia, ma forse questa le batte tutte. Una cittadina appena fuori Barcellona, per la precisione Santa Coloma de Gramenet, è un gruppo di case conosciuto finora per essere un posto abbastanza inospitale, grigio, ben lontano dai fasti delle metropoli spagnole, luogo in cui la classe media si ritira per riposarsi e per ricaricare le batterie per ricominciare a lavorare.

D’ora in avanti queste “batterie” potrà ricaricarle in maniera ecologica, vista la svolta voluta dal sindaco. In mancanza di grandi spazi dove costruire i pannelli solari, si doveva scegliere un posto abbastanza spazioso e tranquillo, e quale miglior luogo aveva tutte queste caratteristiche, se non il cimitero?

Chernobyl, suolo svedese ancora contaminato

Quando il reattore della centrale nucleare di Chernobyl esplose nel 1986 in quella che era allora la repubblica sovietica dell’Ucraina, elementi radioattivi furono liberati in aria e dispersi oltre l’Unione sovietica, in altre aree dell’Europa orientale e addirittura in alcune zone del Nord America.
A distanza di più di vent’anni da quei tragici eventi, un team di ricercatori della Case Western Reserve University, ha ripercorso il territorio contaminato della Svezia e della Polonia, per studiare la migrazione attraverso il suolo, verso le profondità della terra dei radionuclidi scaturiti dall’incidente di Chernobyl.

Tra i risultati dello studio, uno particolarmente allarmante è costituito dal fatto che nel suolo svedese è stata trovata un’ingente quantità di plutonio ad una profondità che corrispondeva con l’esplosione nucleare, diversamente da quanto registrato in Polonia.
I radionuclidi si trovano nel suolo sia a causa di processi naturali sia come conseguenza di esperimenti o incidenti nucleari.

Ecco come le rinnovabili soppianteranno i combustibili fossili

Uno dei primi provvedimenti del Presidente-eletto Barack Obama è stato, come da campagna elettorale, investire sulle rinnovabili. Ancora non ha il potere di legiferare, ma ha promesso che stanzierà 150 miliardi di dollari per le rinnovabili nei prossimi 10 anni.

L’idea non è completamente sua, ma proviene dall’ideale di Al Gore, candidato alla presidenza degli Stati Uniti nel 2000, il quale promise che investendo pesantemente sulle risorse rinnovabili, nel giro di 10 anni sarebbe stato possibile, almeno in America, sostituire al 100% i combustibili fossili. Una sfida un pò troppo ottimistica anche per gli esperti di Greenpeace, ma che Obama ha voluto raccogliere in quanto, anche se non si dovesse riuscire a sopravvivere esclusivamente con le rinnovabili, almeno esse avrebbero fornito una buona percentuale di energia alla Terra. Sempre meglio della situazione attuale.

I giovani sono contro il nucleare, gli italiani un pò meno

Questione di cultura, di scarsa percezione dei rischi o di lobotomizzazione mediatica, ma gli italiani, e purtroppo soprattutto i giovani italiani, si devono sempre distinguere a livello europeo per incoscienza ecologica.

Al primo Town Meeting elettronico continentale completamente in videoconferenza, i giovani di tutta Europa venivano chiamati a dire la loro sul futuro del pianeta in merito all’impatto ambientale umano e soprattutto sulle energie del futuro. Ebbene, la maggioranza degli europei (il 55%) pensa che sia il caso di smetterla di parlare del nucleare e guardare di più alle rinnovabili. Gli italiani non sono invece molto convinti di ciò che vogliono.

Times Square sarà illuminata dalle rinnovabili

Il posto che per anni è stato additato come simbolo dello spreco energetico americano, Times Square, sta per diventare da esempio ecologico per tutto il mondo. L’azienda americana Ricoh sta per inaugurare la sua insegna, una delle più famose della piazza, in maniera ecologica: l’alimentazione per le centinaia di lampadine sarà fornita da pannelli solari e turbine eoliche.

L’idea è venuta a Ron Potesky, senior marketing e vice presidente della Ricoh Americas Corporation, una delle più grandi aziende d’informatica al mondo. Il costo per tenere accese queste lampadine alimentate ecologicamente si aggirerà intorno ai 200 mila dollari al mese. Sembrano tanti, ma sono sempre 12-15 mila in meno di quello che spendono ora per avere l’illuminazione classica per una delle insegne più grandi di tutta Times Square (pesante 35 mila tonnellate, 16 metri sollevata da terra e che è costata 3 milioni di dollari). Senza contare un particolare, non da poco, sul risparmio sulle emissioni di carbonio: 18 tonnellate in meno all’anno, più che una mano all’ambiente.

Ecco come le isole dell’energia daranno elettricità al futuro

I porti, specialmente quelli oceanici, abbondano di energie rinnovabili (sole, vento e onde). Ognuna di queste si potrebbe chiamare semplicemente “Isola dell’Energia“, un impianto galleggiante che ha le potenzialità di raccogliere molta più energia rinnovabile di quello che potrebbe fare con il petrolio.

Il concetto è un parto della mente dell’inventore inglese Dominic Michaelis, il quale è partito dalla sua personale insoddisfazione sul lento progresso dello sviluppo della conversione dell’energia termica degli oceani, un processo in cui l’acqua viene pompata dal fondo degli oceani per generare elettricità.

Energia: bollette più leggere nel 2009

Ogni tanto arrivano anche buone notizie per le tasche di noi italiani. L’Authority per l’energia, per bocca del suo Presidente Alessandro Ortis, ha dichiarato che nel 2009 le bollette di luce e gas saranno un pò più leggere, e in questo momento di crisi ce n’è proprio bisogno.

Le condizioni perchè ciò avvenga, spiega Ortis, sono due: la prima è che il petrolio non riprenda la corsa pazza dello scorso anno, ma rimanga sui costi di scambio attuali; la seconda è che, per l’uso domestico, lo Stato tagli l’Iva, attestandola al 10% fisso, già presente nel primo scaglione di consumo.

Nucleare sì, ma non nel mio cortile

Il nuovo sondaggio Demos, riportato da Repubblica, sul parere degli italiani sul nucleare, ha riportato un singolare quanto tutto italiano risultato: gli italiani sono favorevoli al nucleare, ma nessuno vuole una centrale nella propria provincia di residenza.

Dall’ultimo sondaggio effettuato nell’Aprile scorso la percentuale delle persone che vogliono il nucleare è leggermente sceso, anche se purtroppo rimangono ancora la maggioranza. Con l’appoggio anche del leader dell’Udc Pierferdinando Casini, il Governo può vantare ancora una discreta parte di italiani (circa il 47%) d’accordo con i progetti energetici promessi in campagna elettorale. Se contiamo che il 9% fa parte degli indecisi, seppur con un piccolo scarto rimangono la maggioranza.