Tutto diventa eco, anche le tombe

Di invenzioni ecologiche ne abbiamo raccontate a centinaia, ma forse questa le batte tutte. Una cittadina appena fuori Barcellona, per la precisione Santa Coloma de Gramenet, è un gruppo di case conosciuto finora per essere un posto abbastanza inospitale, grigio, ben lontano dai fasti delle metropoli spagnole, luogo in cui la classe media si ritira per riposarsi e per ricaricare le batterie per ricominciare a lavorare.

D’ora in avanti queste “batterie” potrà ricaricarle in maniera ecologica, vista la svolta voluta dal sindaco. In mancanza di grandi spazi dove costruire i pannelli solari, si doveva scegliere un posto abbastanza spazioso e tranquillo, e quale miglior luogo aveva tutte queste caratteristiche, se non il cimitero?

Unione Europea sblocca vendita frutta e verdura imperfetta

Cambiano gli standard di vendita di numerosi prodotti del mercato ortofrutticolo, per i quali l’Unione europea ha eliminato i rigidi parametri di perfezione, finora requisiti indispensabili per rientrare nella frutta e verdura smerciabile sul bancone di fruttivendoli e verdurai.
E così troveremo nel reparto ortofrutta anche i frutti bruttini, ammaccati, bitorzoluti, gobbi, insomma quelli che fino ad ora erano solo un vago ricordo legato all’agricoltura priva di trattamenti dei nostri nonni.

A segnare questo cambiamento di rotta contro modelli di frutta e verdura considerati troppo perfetti sono stati i ventisette Paesi aderenti all’Unione, che hanno deciso di approvare la proposta in materia avanzata dalla Commissione Europea.
I prodotti ortofrutticoli svincolati dai precedenti parametri sono in tutto ventisei ed includono alcuni tra i più comuni ortaggi e frutti che arrivano sulle nostre tavole quotidianamente: carciofi, asparagi, albicocche, meloni, melanzane, aglio, cipolle, cavoli, prugne e spinaci.

Unione europea salva le scimmie, primati non più utilizzabili in ricerche scientifiche

Il problema dell’abuso di cavie animali, come conigli, roditori, gatti e scimmie nella ricerca scientifica, è da sempre un tema molto caro a noi di Ecologiae.
Se è inevitabile riconoscere l’utilità dell’utilizzare test sugli animali per sperimentare nuove cure contro le malattie più rare e mortali per l’uomo, non possiamo che scandalizzarci quando si fa soffrire un coniglio solo per testare l’efficacia dell’ennesima lacca per capelli o di un prodotto depilatorio, come vi abbiamo mostrato nelle raccapriccianti immagini diffuse da Petatv, la televisione che difende i diritti degli animali dai soprusi dell’uomo.

Dopo la mobilitazione di numerose associazioni, in primis la Lav (Lega Antivivisezione), di numerosi rappresentanti dello star system, dell’opinione pubblica mondiale, e più in generale di tutti gli animalisti, qualcosa sembra muoversi anche in Europa.
A Bruxelles, infatti, l’Unione si è pronunciata contro l’utilizzo delle scimmie nella ricerca scientifica, salvo in casi rari, previa autorizzazione speciale concessa a favore di ricerche che si rivelino effettivamente fondamentali per la sopravvivenza della specie umana e per debellare gravi malattie.

Green Design Festival, Atene ci prova

Atene ci prova. Forse consapevole del suo essere tra le capitali più inquinate d’Europa, fa un salto avanti ed edifica un Eco Museo nella piazza centrale, costruisce giardini verticali lungo le pareti dei palazzi e si ripensa in tema ecologista.

Diffondere nei cittadini una cultura del verde, o almeno crearne la consapevolezza, è lo scopo dell’Athens Green Design Festival, il primo tentativo greco di parlare di Design e di sostenibilità. Attraverso l’uso di installazioni, idee creative, nuove tecnologie e riuso di materiali, il festival mira a presentare idee e soluzioni per tingere di verde la vita quotidiana di una popolazione che di attenzione all’ecologia oggi ne ha ben poca.

Le docce più inquinanti d’Europa sono quelle inglesi

In Europa i più spreconi di acqua per uso privato sono i nostri cugini d’oltremanica, spesso presi ad esempio di senso civico e pignoleria.
In realtà, sotto la doccia, gli Inglesi non badano a spese e lasciano scorrere il rubinetto molto più del dovuto.

Sono i dati di una ricerca condotta dalla Royal Society of Chemistry che ha evidenziato inoltre l’inquinamento provocato dall’uso sconsiderato di shampoo e prodotti per l’igiene personale, come docciaschiuma e bagnoschiuma.

Emissioni delle auto: Francia e Germania si costruiscono un accordo su misura, l’Italia non ci sta

E’ polemica per gli accordi europei sulle emissioni delle auto.
L’Italia sta investendo in auto che emettano una quantità più bassa di CO2, mentre Germania e Francia cercano in tutti i modi di arginare le limitazioni previste dall’Unione Europea, stringendo accordi privati.

Sembra paradossale che, all’interno dell’Unione Europea, ci sia ancora bisogno di cercare alleanze con il vicino di casa, pur di non rispettare le regole che valgono per tutta la Comunità. Eppure è così.
Non sorprende che qualche Paese dell’Unione cominci a dubitare della validità degli intenti comuni prefissati all’interno della UE.

Che smog farà?

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Le previsioni metereologiche sono talmente avanzate che possono prevedere anche a distanza di mesi il tempo che verrà. Ora hanno raggiunto un punto di avanzamento tecnologico tale da poter individuare non solo le mappe dello smog, ma anche quello che arriverà.

La trovata geniale è venuta all’Unione Europea, che ha affidato lo sviluppo del progetto all’Ecwmf, il centro europeo di previsioni metereologiche, e all’Isac, Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima di Bologna. La sperimentazione rileverà, oltre alle nuvole composte di acqua, anche quelle meno visibili come particelle microscopiche che danneggiano i nostri polmoni.

Squali del Mediterraneo a rischio estinzione

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Gli squali del Mediterraneo stanno scomparendo. La percentuale di riduzione dei grandi predatori ha superato negli ultimi due secoli il 97%.
A lanciare l’allarme è Francesco Ferretti, ricercatore maceratese 31enne, che collabora con le università canadesi più prestigiose.
Sono state analizzate venti specie di squali delle ottante presenti nel mar Mediterraneo: tra queste quindici sono risultate biologicamente estinte.
Altre cinque sarebbero in grave pericolo: verdesca, squalo volpe, squalo martello, smeriglio e mako.

La ricerca di Ferretti dal titolo Il declino degli squali in Mediterraneo, pubblicata dalla rivista scientifica Conservation Biology, ha individuato alla base di una riduzione così drastica gli effetti della pesca a strascico.
Questo tipo di pesca colpisce senza distinzioni tutte le specie presenti nei fondali, inclusi i grossi predatori del mare.

Il mondo senza petrolio raccontato da Dario Fo

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Inutile negarlo: il petrolio non è una fonte inesauribile. Prima o poi le riserve dell’oro nero finiranno e la nostra vita cambierà inesorabilmente. Secondo il celebre drammaturgo Dario Fo, il vertiginoso aumento del prezzo del petrolio è legato alla scarsità delle risorse del greggio.
Nel libro L’apocalisse rimandata- ovvero benvenuta catastrofe! (ed. Guanda, 15,00 euro), Fo immagina cosà ci accadrà quando il petrolio sarà realmente finito.

Cane gigante individuato dal satellite: come ritrovare il proprio cane con Google Earth

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Tra una notizia seria e l’altra, capita di imbattersi anche in episodi strani e divertenti, così oggi rompiamo un po’ le righe e ci prendiamo una pausa da polemiche sul nucleare e rincaro benzina per raccontare la curiosa storia di Boris, un cane gigante, ma così gigante che si riesce a vederlo persino dal satellite.

Certo, Jim Gray, l’ideatore delle mappe digitali alla base di Google Earth, non avrebbe mai immaginato che, tra le tante funzioni utili del suo programma, si sarebbe annoverata quella di ritrovare cani smarriti.

Incidente nucleare in Slovenia. Tanta paura in tutta Europa ma l’UE rassicura.

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Si è riaccesa la paura per il nucleare in Europa. Ieri pomeriggio, verso le 17.30 ora italiana, si è verificato un incidente, in Slovenia, alla centrale nucleare di Krsko, distante, in linea d’aria, circa 130 chilometri da Trieste. A lanciare l’allarme, nel tardo pomeriggio di ieri, è stata la Commissione Europea che ha allertato tutti gli Sati membri. L’allerta è scattata in seguito alla comunicazione dell’incidente al sistema d’allerta dell’Ecurie (European Community Urgent Radiological Information Exchange). I responsabili della centrale fanno sapere che si è verificata una fuoriuscita di liquido nel circuito di raffreddamento dell’impianto. È stata attivata tempestivamente una procedura di spegnimento sicuro dell’impianto,che durerà diversi giorni e servirà per stabilire le cause dell’incidente ed effettuare le riparazioni.

In tarda serata l’Unione Europea fa sapere che l’allarme è rientrato, affermando che nessuna fuga radioattiva è stata riscontrata nell’ambiente circostante. Le rapide rassicurazioni non sono servite però a frenare la paura degli europei e gli ecologisti hanno fortemente ribadito il loro no al nucleare.

Trasformare il Sahara in grande produttore di elettricità. Un’alternativa al nucleare.

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Proprio nel momento in cui in Italia si è rialzato il polverone sul nucleare, una possibile soluzione per l’approvvigionamento energetico, italiano e non solo, arriva dal deserto, e in particolare dal Sahara. Il principio di base è che il futuro dell’energia non è l’atomo ma il sole. Nel deserto del Sahara, lungo 4000 kilometri e largo quasi 2000, l’irraggiamento solare è molto forte e l’escursione termica stagionale piuttosto ridotta. Se si riuscisse a recuperare una frazione dell’energia solare che illumina il deserto, questa coprirebbe una parte del fabbisogno energetico di diversi paesi, soprattutto quelli del Mediterraneo.

Il progetto, presentato al parlamento europeo di Bruxelles, da un gruppo di ingegneri tedeschi si basa sulle più avanzate tecnologie solari. Gli impianti termosolari, come quelli prodotti dall’Enea (Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente), installati nel Sahara produrrebbero annualmente, con ogni kilometro quadrato di specchi parabolici, energia elettrica pari a quella ricavata da circa 1 milione di barili di petrolio.

Italia: ritorno al nucleare? Tutte le cose da tenere bene a mente.

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In Italia, si torna a parlare di nucleare dopo le dichiarazioni del Ministro Scajola circa la costruzione, nel nostro paese, di centrali nucleari di nuova generazione. Il nuovo governo Berlusconi auspica un ritorno al nucleare per fronteggiare la debolezza strutturale di cui è affetto l’approvvigionamento energetico dell’Italia che è costretta ad acquistare all’estero l’energia di cui necessita. In seguito al referendum popolare del 1987, l’Italia ha chiuso le sue centrali nucleari e, ad oggi, è uno dei pochi paesi a non possedere il nucleare.

Vi sono nel mondo, attualmente, secondo International Atomic Energy Agency, 439 reattori nucleari funzionanti e 34 sono ancora in fase di costruzione. L’energia generata da questi reattori è pari al 17% della produzione mondiale di elettricità, ed il maggior produttore di energia da nucleare sono gli USA con i loro 104 reattori. Nell’Unione europea 15 dei 27 Stai membri hanno impianti nucleari, tra questi la Francia è il paese che ne ha di più (59 più uno, quello di Flamanville, in costruzione).