Emissioni delle auto: Francia e Germania si costruiscono un accordo su misura, l’Italia non ci sta

di Redazione 2

E’ polemica per gli accordi europei sulle emissioni delle auto.
L’Italia sta investendo in auto che emettano una quantità più bassa di CO2, mentre Germania e Francia cercano in tutti i modi di arginare le limitazioni previste dall’Unione Europea, stringendo accordi privati.

Sembra paradossale che, all’interno dell’Unione Europea, ci sia ancora bisogno di cercare alleanze con il vicino di casa, pur di non rispettare le regole che valgono per tutta la Comunità. Eppure è così.
Non sorprende che qualche Paese dell’Unione cominci a dubitare della validità degli intenti comuni prefissati all’interno della UE.


Ma cerchiamo di capire qualcosa in più su come Francia e Germania siano giunte al tanto polemizzato accordo.
L’Unione Europea stabilisce la soglia di concentrazione di CO2 a 120 gr/km, limite che non potrà essere tassativamente superato a partire dal 2012.
La quantità di emissioni consentite andrà sempre più abbassandosi, fino a giungere all’obiettivo del 2020, compreso tra i 95 e 110 g/km.

L’intesa tra Francia e Germania prevede una valutazione dell’impatto ambientale delle auto diversa da quella prevista dall’Unione.
L’intento è di favorire le auto di grossa cilindrata, penalizzando i mercati automobilistici green in espansione negli altri Paesi, tra cui l’Italia, che stanno investendo in auto ad emissioni ridotte

In un’intervista apparsa sul quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha fortemente criticato il patto franco-tedesco:
Per noi il progetto è inaccettabile, perchè favorisce le grosse cilindrate e le automobili ad alto consumo, il compromesso non protegge l’ambiente e penalizza le industrie italiane, che producono automobili efficaci con un’emissione di CO2 minima.
I primi di luglio si terrà proprio a Parigi il vertice dei Ministri dell’Ambiente Europeo.
Proprio in tale sede si discuterà dell’eventuale approvazione dell’intesa aggira-norme europee.
Ci auguriamo che prevarrà il buon senso e la coerenza. Aver creato l’Unione per poi eluderne le norme ambientali, e forse non solo quelle, a favore di interessi privati delle industrie di automobili di grossa cilindrata, ci sembra davvero inaccettabile.
In un momento di grave crisi ambientale, in cui tutti gli sforzi dovrebbero convergere nell’unico obiettivo comune di ridurre le emissioni, le voci fuori dal coro pesano in Europa, più o meno come pesano sul mondo le astensioni di Cina e Stati Uniti dai protocolli ambientali.

Commenti (2)

  1. …Forse Non Se Ne Sono Accorti Ma Siamo Alla Frutta!

    …Marchionne Della Fiat Ha Gia’ Detto La Sua Il Mercato Dell’Auto Sta Gia’ Andando In Crisi… Quindi Che Facciano Pure Fra Poco Si Va Tutti |A Piedi!

  2. era ora 🙂 o a piedi o in bicicletta… ma hanno già inventato delle bici con il tettuccio antipioggia e freddo? In quel caso avremmo risolto i problemi anche d’inverno!

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