Anche quest’anno torna nella Capitale il consueto appuntamento con le domeniche ecologiche: occasioni per abbassare sensibilmente i livelli di smog e di PM10 nell’aria dovuti al traffico urbano e di godersi la città e i monumenti a piedi, in bicicletta, con i pattini o…a cavallo.
Pericoli
Caccia alle balene ridotta di oltre il 90% quest’anno secondo Sea Shepherd
Sea Shepherd canta vittoria: quest’anno ha ridotto all’osso la caccia alle balene in Giappone. Ufficialmente la stagione della caccia nel Pacifico si è chiusa in questi giorni dato che dall’altra parte del mondo finora è stata estate e con l’arrivo del maltempo diventa impossibile navigare in sicurezza. La soglia prestabilita dal Governo giapponese per la caccia alle balene per la stagione 2012/2013 era di 950 esemplari catturati. Secondo i dati dell’associazione animalista invece ne sono state catturate appena 75, un danno per il settore molto evidente.
In Italia oltre la metà delle 30 città europee più inquinate
In Italia si trovano oltre la metà delle 30 città europee più inquinate. Un dato estremamente allarmante che conferma, nonostante la diminuzione delle emissioni, che il lavoro da fare in Italia per rendere l’aria delle città è lontanissimo dall’esser concluso.
Smog, è già allarme su base annuale per 7 città italiane
Smog, a marzo è già allarme per 7 città italiane: le 35 giornate annuali di tolleranza per l’eccessivo inquinamento sono già state sorpassate: coinvolte anche Torino e Milano.
Squali, ora il rischio estinzione è reale: 100 milioni uccisioni all’anno
Il ritmo insostenibile della pesca colpisce anche il re degli oceani: lo squalo. Migliaia di pescatori senza scrupoli in tutto il mondo gli danno ormai la caccia per le sue prelibate pinne, ed anche se non li uccidono direttamente, praticamente li condannano a morte certa dato che, ributtati in acqua senza pinne, muoiono di fame nell’arco di pochi giorni. Secondo un recente studio pubblicato su Marine Policy la stima più accurata sull’uccisione degli squali parla di 100 milioni di vittime ogni anno in tutto il mondo.
Permafrost può scomparire già con un aumento delle temperature di 1,5 gradi
L’obiettivo mondiale per tenere sotto controllo il riscaldamento globale è di non aumentare le temperature medie di oltre 2 gradi centigradi. Purtroppo, nonostante si tratti di un innalzamento importante, il mondo scientifico ha più volte espresso scetticismo nella possibilità di farcela, ed in molti hanno affermato che le temperature medie nei prossimi decenni saliranno di 3 o anche 4 gradi. Purtroppo però una recente ricerca afferma che pure se riuscissimo a rimanere sotto i 2 gradi, le conseguenze per l’ambiente sarebbero catastrofiche.
Moda tossica, Bata ritira 4 modelli di scarpe
Quattro modelli di scarpe di Bata sono stati ritirati perché ritenuti tossici. Greenpeace ed altre associazioni ambientaliste da mesi stanno ribadendo il concetto che molte case di moda mondiali, anche quelle considerate più chic, utilizzano metodi poco sicuri per l’ambiente e per la salute umana per produrre scarpe, jeans ed altri prodotti. Tra questi colossi gli era sfuggita Bata, ma ci ha pensato Human Right Watch (HRW) a lanciare l’allarme.
Marea nera, Obama chiede 16 miliardi di risarcimento alla BP
Il 20 aprile 2010 nel Golfo del Messico c’è stato il più grande disastro ambientale della storia. Oggi il presidente Obama ha chiesto ai responsabili del disatro il più grande risarcimento mai visto: 16 miliardi di dollari. L’azienda malcapitata è la BP, divenuta da allora il simbolo delle multinazionali che ammazzano il pianeta, la quale continua ancora oggi, quasi tre anni dopo, a professarsi innocente.
Cina, denunciati 400 “villaggi del cancro”
Il concetto che si è insinuato da circa un decennio a questa parte in Cina è quello della “crescita a tutti i costi”. Questa follia prevede che per far registrate tassi di PIL sempre più alti ogni anno che passa, si può essere disponibili a pagare qualsiasi prezzo, anche avvelenare l’acqua, espropriare terreni agricoli e ridurre l’aria ad un concentrato di smog. Tutto questo ha portato il Paese ad essere il più inquinato del mondo, ma in alcune zone la situazione è davvero spaventosa. Il livello di distruzione ha raggiunto proporzioni tali da aver fatto ribattezzare alcune aree “villaggi del cancro”.
Specie invasive, in Europa sono più di 10 mila
Più di 10 mila specie invasive si sono diffuse in Europa. Chiamate anche specie aliene, mettono in pericolo la biodiversità, l’economia e, direttamente o indirettamente, anche la nostra stessa salute. Il termine specie aliene non deriva dal fatto che provengono da Marte o da un altro pianeta, ma semplicemente che non sono autoctone, cioè non fanno parte della flora e fauna locale, e non avendo le loro controparti biologiche che ne tengono sotto controllo la proliferazione, si diffondono in modo imprevedibile.
Cina, offerti 23 mila euro per fare il bagno nel fiume inquinato
Un fiume rosso sangue. Può sembrare il titolo di un film horror, ma purtroppo è la dura realtà che stanno vivendo i cinesi in questi anni. I livelli di inquinamento sono arrivati ad essere talmente insopportabili che, come detto anche su queste pagine, persino i giornali controllati dal regime hanno cominciato a lamentarsi. L’attenzione del mondo si è soffermata sull’inquinamento atmosferico, ma a fare paura ora c’è anche quello idrico. Le aziende producono in quantità stratosferiche materiali tossici che poi vengono sversati nei fiumi, e così il risultato è quello del Jian, uno dei tanti corsi d’acqua ormai avvelenati.
Polo Nord, arriva la conferma: niente ghiaccio entro il 2020
Sembrava una di quelle previsioni catastrofiche che sono destinate ad essere smentite. Ed invece tutti gli indicatori dimostrano come era stata (purtroppo) azzeccata: il Polo Nord rischia di restare senza ghiaccio entro il 2020. Questa volta a lanciare l’allarme, già segnalato dalla NASA e da altri scienziati negli scorsi anni, è l’agenzia aerospaziale europea che, attraverso il suo satellite Cryosat, ha rilevato una situazione molto preoccupante.
Obama preme sul Congresso per la lotta ai cambiamenti climatici
Obama preme sul Congresso: occorre fare di più nella lotta ai cambiamenti climatici. Se il Congresso non troverà alla svelta un accordo bipartisan per combatterli “allora lo farò io”, ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti.
Russia senza vergogna, usa l’ambiente per ottenere petrolio
Pensavamo (o almeno speravamo) di averle viste tutte, ma evidentemente la brama di ricchezza è in grado di continuare a raschiare il barile della coscienza umana. L’ultima vergogna arriva da un Paese che mai ha brillato per l’ambientalismo, ma stavolta fa di più: utilizza la bandiera dell’ecologia per far soldi. Stiamo parlando della Russia, la nazione più grande del mondo che ha fatto domanda formale all’Autorità Internazionale per i Fondali Marini in cui ha chiesto l’annessione di una vasta area del Mar Glaciale Artico che fino a questo momento era considerata acque internazionali.