Scioglimento ghiacciai più lento del previsto, buona notizia o cantonata dei catastrofisti?

Lo scioglimento dei ghiacciai globali è realtà, e su questo nessuno si permette di dissentire. Ma il fatto che il ritmo sia inferiore, e di molto, alle stime degli ultimi anni, rischia di mettere in dubbio gran parte delle cosiddette teorie “catastrofiste” che si sono susseguite tra i vari scienziati del clima. Secondo diverse rilevazioni infatti, il riscaldamento globale avrebbe dovuto sciogliere i ghiacciai millenari nell’arco di pochi decenni, ma se questo scioglimento c’è, è comunque molto lento.

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Città inquinata? Arrivano i nasi elettronici che rilevano i punti con più smog

Saranno Bergamo e Pistoia gli apripista d’Italia nell’esperimento dei cosiddetti “nasi elettronici“. Un esperimento, effettuato in collaborazione tra Università de L’Aquila, Telecom Italia ed i rispettivi Comuni, per cercare di capire, letteralmente, “che aria tira”. A breve 60 vigili estratti a sorte in ognuna delle due città verranno dotati di questi sensori portatili, da installare sulle auto o da portare in mano, che serviranno per campionare l’aria di tutta la città.

Milano, l’inquinamento finalmente si riduce grazie alle misure contro il traffico

E’ stato tanto criticato, ma l’Ecopass e l’ultima trovata dell’Area C di Milano a pagamento stanno finalmente dando i primi risultati. La città più inquinata d’Italia infatti torna a respirare, e lo fa grazie soprattutto ai provvedimenti contro il traffico. I dati sono dell’Agenzia per l’Ambiente e il Territorio, servizio Mobilità, e parlano di riduzione di particolato ed anche del numero di auto, che non fa mai male.

Petrolio, ce n’è ancora per 70 anni. E poi?

Secondo gli ultimi dati dell’USGS (Servizio Geologico degli Stati Uniti) sotto di noi sono ancora disponibili riserve di petrolio sufficienti per soddisfare il nostro fabbisogno, a ritmi attuali, per altri 70 anni. La domanda è: cosa accadrà dopo il 2080? Se, come molti sperano, la maggiore efficienza dei consumi e l’introduzione delle rinnovabili dovrebbe ridurre il nostro tasso di consumo attuale, non è detto che lo stesso possa avvenire anche al di fuori dei Paesi Occidentali visto che Cina, India e Brasile, ma anche altre nazioni in via di sviluppo, potrebbero riportare questo consumo ai massimi storici.

Un vulcano artificiale ci salverà dal riscaldamento globale?

Regolare la quantità di raggi solari che raggiungono il nostro Pianeta è possibile. Almeno in teoria, secondo quanto spiegano dall’Aurora Flight Sciences, una società aerospaziale statunitense. Un’opzione possibile e rapida che potrebbe proteggere la Terra dal surriscaldamento può derivare dai vulcani. Abbiamo visto più volte quanto la forza dirompente delle loro esplosioni possa avere effetti devastanti ed incontrollabili, dunque se riuscissimo a controllarli potremmo utilizzarli a nostro favore.

Tassa sulle emissioni CO2, il no di Pechino

Pechino non pagherà la tassa sulle emissioni di CO2 stabilita dall’Unione per limitare lo smog e l’inquinamento delle compagnie aeree. E’ entrata in vigore il 1 gennaio 2012 la tassa sulle compagnie aeree, e già prima della decisione Cina e USA si erano mostrate contrarie ma oggi arriva il no diretto da Pechino perché, ritiene il governo del Sol levante, la tassa è

contraria ai principi pertinenti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e le norme internazionali dell’aviazione civile.

Anche lo storione atlantico è a rischio estinzione

Un pesce tra i più antichi al mondo, che si calcola sia sopravvissuto persino alla glaciazione, rischia di non sopravvivere all’uomo. Si tratta dello storione atlantico, un pesce che si calcola abbia qualcosa come 13 mila anni, sta vedendo crollare il numero dei suoi esemplari in tutto il mondo talmente velocemente da mettere a rischio la sua sopravvivenza.

Gli USA chiedono alle compagnie di assicurazione delle polizze contro il riscaldamento globale

I mutamenti climatici hanno già cominciato a far notare il loro effetto. Per questo in molte parti del mondo si stanno già prendendo provvedimenti, e tra questi ce n’è uno nuovo: un’assicurazione contro i danni da cambiamento climatico. E’ quello che gli Stati americani della California, Washington e New York hanno chiesto recentemente alle principali compagnie assicuratrici del Paese.

Ambiente e trivelle, geologi e Nichi Vendola vs Clini

E’ stato lanciato ieri l’appello dei geologi italiani, riuniti nel Consiglio Nazionale dei Geologi, per tutelare e proteggere le aree marine dalle rotte delle navi e dalle trivellazioni. Nel dettaglio ecco cosa chiedono gli esperti al governo

La navigazione turistica e mercantile ha certamente risvolti economici, ma essi non possono essere disgiunti dalla necessità di tutela dell’ambiente

ha dichiarato il presidente Gian Vito Graziano. Un ricordo al naufragio della Costa Concordia è doveroso, in questi giorni di allarme per l’inquinamento marino e per il recupero del carburante e degli olii pericolosi ancora stivati nella grande nave; ma anche alle trivellazioni che proseguono nonostante le proteste della popolazione e delle amministrazioni locali.

Naufragio Costa Concordia, tutti i dati sul recupero

Ci vuole quasi un anno, e per la precisione altri 10 mesi (più uno già passato) per far sì che la Costa Concordia venga portata via dall’Isola del Giglio. E’ quanto ha stabilito ieri Franco Gabrielli, commissario all’emergenza, che ha dato i tempi e i modi per la rimozione del relitto. Un relitto che rischia di rovinare la stagione estiva agli albergatori dell’area, ma che se non viene rimosso nel modo corretto, rischia di distruggere l’intero ecosistema marino e costiero per i prossimi decenni.

Petrolio, costa di più perché ce n’è sempre meno

Pensateci un po’: perché i barili di petrolio oggi costano così tanto? E perché le compagnie petrolifere sono arrivate a trivellare dove finora non si sono mai nemmeno sognate di farlo, come le coste italiane che vivono di turismo o il polo Nord? E perché sono arrivate persino a ricavare petrolio dalle sabbie bituminose? La risposta a questa domanda è una sola: il petrolio sta finendo, anche se non ce lo vogliono dire.

L’inquinamento dei mari fa “impazzire” i pesci

Le emissioni di anidride carbonica rilasciate nell’atmosfera non rimangono solo in aria, ma vanno a depositarsi nei mari. La conseguenza più nota è l’acidificazione degli oceani, ma ce n’è un’altra che ci fanno notare dal Centro di Eccellenza per lo Studio della Barriera Corallina della James Cook University: la conseguenza sul cervello delle specie che in questi mari ci vivono.

Naufragio Costa, il Governo promette cambiamento delle rotte, ma non prende provvedimenti

Subito dopo il disastro della Costa Concordia naufragata vicino l’Isola del Giglio, e soprattutto dopo aver capito che “l’inchino” all’Isola era una pratica comune, il Governo annunciò di voler emettere un decreto che regolasse le rotte delle navi da crociera, impedendo definitivamente che queste possano avvicinarsi troppo alle aree delicate. Purtroppo però, come denuncia Greenpeace, dopo gli annunci non è seguita la messa in pratica vera e propria.