Wunderland: da centrale nucleare a parco giochi, succede in Germania

di Redazione Commenta

Un’immagine inedita della Germania, di una Germania che sceglie il futuro, riconvertendo una vecchia centrale nucleare dismessa, messa in sicurezza, a parco giochi per bambini. Si chiama Wunderland e si trova esattamente nei pressi di Kalkar nell’area Nord-occidentale del Paese. Vent’anni fa in un impianto ormai fuori uso e svuotato del suo potenziale energetico, Hennie Van Der Most, un imprenditore olandese, intravide ben altro potenziale, acquistando la struttura, pensate un po’, per l’equivalente di due milioni di euro che sembrano una cifra enorme ma non se consideriamo che riuscì a tirarne fuori ben quattrocento stanze oltre ad un ristorante anche questo molto ampio.

Di spazio ne avanzava a dire il vero e le idee, quelle creative, non mancavano neanche così il reattore, dal colore grigio e spento, è stato ridipinto color cielo, sullo sfondo uno scenario di montagne e nuvole, un quadretto sereno ben lontano dal potenziale di rischio dell’energia atomica che il futuro lo  fa rabbrividire e non certo solo per gioco. La vecchia torre di raffreddamento si è trasformata in una struttura per le arrampicate. Ogni anno a Wunderland transitano migliaia di visitatori e la centrale, da zona off-limits, si è trasformata in un open space di divertimento.

Come spiega il professor Silvio Scanagatta, docente di sociologia alla Facoltà di Scienze della Comunicazione di Padova, si tratta di un processo di trasformazione che reinventa gli spazi pensando ad un futuro sostenibile, una sfida:

La centrale diventa luogo possibile. L’idea è quella delle green-city e la sfida è nella capacità di reinventare gli oggetti e gli spazi. E’ questa la scommessa del futuro.

Guardando queste giostre in mente per antitesi tornano le immagini dei parchi giochi abbandonati in tutta fretta di Chernobyl, altalene arrugginite, infanzia spezzata che in Wunderland trova una forma di riscatto, una possibilità, uno spazio sottratto all’atomo e restituito alla vita, al futuro, ai bambini.

[Fonte: Adnkronos]; [Foto: Inhabitat]

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