Costa Crociere, le indagini arrivano ai vertici dell’azienda

di Redazione 1

Dalle ultime notizie circa il naufragio della Costa Concordia, arrivano rivelazioni che potrebbero mettere in pericolo la stabilità stessa dell’azienda Costa Crociere perché, sembra che la Costa fu avvisata 68 minuti prima dell’avviso di evacuazione a bordo e che abbia sollecitato il comandante Schettino a dichiarare lo stato di emergenza. Si tratta di sottovalutazioni del problema molto più grave di quel che sembrava, oppure la Costa pensava di poter evitare implicazioni economiche e ha dunque assecondato l’agire del comandante?

E’ stato l’ex comandante Mario Palombo a lanciare il primo sos alle 21.50 a uno dei manager della Costa Crociere e solo alle 22.58 è stato dato l’allarme per abbandonare la nave.  Dai tabulati telefonici risulta che Schettino parla tre volte con il responsabile dell’unità di crisi della compagnia, Roberto Ferrarini; ma probabilmente sono intervenute altre persone in quei momenti. I Gip di Grosseto non credono che Schettino abbia deciso da solo il da farsi, la compagnia aveva dei vantaggi a non dare l’allarme in tempo. Il danno economico è in effetti molto elevato, non si tratta solo di stanziare milioni di euro per le operazioni di recupero del carburante, ma anche di risarcire i passeggeri che sono stati costretti ad uno sbarco notturno a bordo di scialuppe sull’isola del Giglio, trauma che per la procedura marittima ha un costo di 10.000 euro a passeggero.

Un altro mistero riguarda la lista delle persone a bordo, ancora non fornita dalla Costa Crociere ma, dalle testimonianze dei superstiti, sembra che durante il saluto della nave Schettino sia stato in compagnia di una ragazza moldava di 25 anni, non registrata in alcuna lista. Perché? Lavorava a bordo della nave senza contratto? Per ora si conoscono il suo nome: Domnika e il suo volto apparso in una fotografia scattata poco dopo la partenza della Costa Concordia da Civitavecchia.

[Fonti: Il Corriere; Il Mattino]

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