Specie protette, il decreto che fa lo sconto ai bracconieri

di Redazione 3

Tempo di sconti, cari amici di Ecologiae, la caccia ai saldi di stagione è aperta: chi si aggiudicherà l’ultimo capo rimasto? Bracconieri di tutta Italia unitevi, il Governo vi fa un decreto di favore o meglio recepisce le direttive europee a vostro favore. La denuncia è della LAV, Lega Antivivisezione, e riguarda il Dl di attuazione della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente, di cui ci siamo già ampiamente occupati su queste pagine nei giorni scorsi, raccogliendo i malumori di più di un’associazione ambientalista ma anche qualche consenso su alcuni punti salienti della normativa.

Per l’associazione animalista il decreto pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale, in vigore dal prossimo 16 agosto, è un provvedimento pericoloso che snatura la Direttiva europea e pone seri problemi di raccordo con altre normative vigenti,

 con il rischio si giunga ad una depenalizzazione occulta del reato di uccisione di animali previsto dal Codice penale per alcune specie, come l’orso e il lupo.

La LAV inoltre contesta la depenalizzazione in caso la quantità di animali uccisa sia trascurabile:

di fatto prevede sconti ai bracconieri e costituisce un drammatico passo indietro nella tutela della fauna selvatica, firmato, incredibilmente, dal ministro dell’ Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che, anziché mantenere i propositi annunciati, ha proposto un testo se possibile peggiorato. Pene dal valore deterrente praticamente nullo per speculatori, ecomafiosi e i loro complici dai colletti bianchi. L’inefficacia delle pene previste dall’articolo 733-bis, prosegue la LAV, risulta ancora più stridente se la sanzione viene paragonata ad altre previste dal Codice penale: è paradossale, ad esempio, che chi danneggia un edificio pubblico, magari con graffiti, rischia di più, ovvero la reclusione da sei mesi a tre anni.

La Prestigiacomo si difende da queste accuse spiegando  che nel testo non ci sono affatto alleggerimenti di pene per i bracconieri,  tutt’altro si tutelano specie che prima non erano protette.

Nessun allentamento, ha precisato la Prestigiacomo, delle tutele degli animali protetti è previsto nel testo, nessun alleggerimento di pene per i bracconieri. Appare fuori luogo poi il riferimento ad animali come gli orsi o i lupi che continuano a godere di una tutela di carattere speciale, prevista dalla normativa sulla caccia che resta pienamente in vigore e non è stata modificata dal provvedimento.

Ma la LAV non demorde ed incalza:

La Prestigiacomo ci spieghi come sarà possibile applicare ancora il delitto di uccisione di animali, visto che ha inserito un nuovo articolo che si applica specificamente agli animali protetti. Al ministro Prestigiacomo e ai suoi consiglieri  sfugge il fatto che nel nostro ordinamento giuridico esiste da sette anni il reato di uccisione di animali previsto dall’articolo 544bis del codice penale il quale, grazie al suo decreto legislativo pubblicato il primo agosto in Gazzetta Ufficiale, rischia di non essere più applicato nei casi di uccisione di animali protetti, proprio come finora è stato fatto nei casi di bracconaggio a danno dell’orso.

Come avviene sempre quando scattano i saldi, si prevede molta confusione ed interpretazioni diverse del concetto di sconto. A pagare la differenza, ci scommettiamo, saranno sempre gli animali, affaroni previsti invece per i bracconieri che non si può negare la facciano quasi sempre franca, dal momento che i dati sulle vittime del bracconaggio non soffrono certo la crisi.

[Fonte: Ansa]

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