Fiumi italiani, inquinati 26 su 30

di Redazione 4

L’allarme arriva dal WWF, nell’ambito del Convegno Fiumi d’Italia che si è svolto giovedì a Roma a Palazzo Valentini: 26 corsi d’acqua su 30 nella nostra penisola sono inquinati.
E considerando che la Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE prevede che entro il 2015 venga raggiunto l’obiettivo di un buono stato ecologico degli ecosistemi d’acqua dolce, non occorre un matematico per calcolare quanto siamo lontani da questa mèta e quanto si stia facendo poco per perseguire un fine ambizioso, come tanti previsti in sede comunitaria e presi spesso alla leggera dal nostro Paese, che poi ne paga le conseguenze.

Nel suo intervento in apertura dell’incontro, Stefano Leoni, presidente del WWF Italia, ha sottolineato come sia indispensabile ed urgente, in questa fase, un impegno più deciso di tutte le istituzioni sul fronte inquinamento dei fiumi.
I nostri corsi d’acqua sono malati di una patologia tutta umana ovvero

di cemento, incuria e escavazioni abusive, discariche di inquinanti anche pericolosi come l’amianto.

Nel corso del convegno è stato presentato il dossier sulla salute dei fiumi realizzato da 600 volontari. Ne emerge un ritratto dei principali corsi d’acqua italiani imbrattato dal degrado e dagli inquinanti. In salute solo 4 corsi sui 30 esaminati, si tratta del Melfa, in Lazio, del Tagliamento in Friuli Venezia Giulia, dell’Angitola e del Ciane in Calabria.
Il WWF ha siglato un accordo con i pescatori e gli ambientalisti dello Spinning Club Italia per la tutela dei fiumi.
Inoltre l’associazione è coinvolta in diversi progetti per la riqualificazione fluviale tra i quali, degni di nota, segnaliamo

la riforestazione nel Po mantovano, la trasformazione dei terreni agricoli in aree libere per far scorrere in sicurezza l’Esino nelle Marche, o di conservazione della Trota marmorata, una delle specie inserite nella Lista Rossa dei pesci a rischio estinzione, effettuata nell’Adda e i programmi di educazione ambientale realizzati nel fiume Aniene in collaborazione con la Provincia di Roma.

Presto inoltre sarà disponibile un sistema di eco-certificazione degli impianti idroelettrici nell’ambito del progetto europeo CH2OICE, che mira a tutelare l’integrità del bacino idrografico e a regolare la costruzione di nuove centrali in base a criteri di sostenibilità ambientale.
Il lancio ufficiale del marchio avverrà il 25  febbraio prossimo, sempre a Roma.

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